Il 22 giugno non è solo il giorno in cui l’estate prende finalmente sul serio il suo lavoro, ma anche quello in cui è nato uno degli scrittori più chiacchierati (e letti) degli ultimi decenni: Dan Brown. L’uomo che ha fatto tremare il Vaticano con Il Codice da Vinci, ha alzato la temperatura della CIA con Angeli e Demoni e ha fatto girare la testa a milioni di lettori con storie che stanno a metà strada tra thriller, religione, scienza e una sana dose di complottismo da salotto buono. Ma chi è davvero Dan Brown? Un romanziere, certo. Un ex professore d’inglese con la passione per la simbologia e per le cose complicate. Ma anche – e forse soprattutto – un uomo con un’idea molto chiara (e spesso tagliente) su un concetto che ci riguarda tutti: la verità.
Il misterioso signor Brown
Dan Brown nasce il 22 giugno 1964 a Exeter, nel New Hampshire, in una famiglia a dir poco particolare: padre matematico, madre musicista, lui finisce per mescolare simboli, numeri, codici, note e misteri. E ci costruisce sopra dei bestseller.
Nel tempo è diventato un marchio: i suoi libri vendono milioni di copie, finiscono al cinema, vengono discussi nei bar, nei blog e nei confessionali. E sebbene qualcuno lo accusi di scrivere “romanzi da aeroporto”, la verità è che riesce a farti leggere 500 pagine in due giorni e a farti sentire pure intelligente.
La verità secondo Dan Brown
Tra cospirazioni, reliquie e società segrete, Dan Brown ha una fissa: la verità. Non la verità assoluta, scolpita nella pietra come i dieci comandamenti (che nei suoi romanzi, tra l’altro, non ne escono sempre benissimo). Ma quella verità più umana, più scomoda, più quotidiana.
Nel suo libro Punto di impatto, scritto nel 2001 – quindi prima del grande boom di Il Codice da Vinci – Brown piazza una frase che sembra il manifesto della sua idea di onestà:
“Quando hai dei dubbi, sputala fuori. Ogni difficoltà può essere superata dicendo la verità, non importa come esca.”
Un consiglio che suona un po’ come “buttala lì e vediamo che succede”. Ma che in realtà nasconde una consapevolezza profonda: mentire è sempre più complicato che dire la verità. Non solo nei rapporti personali, ma anche – e soprattutto – nei grandi giochi di potere che lui racconta nei suoi libri.
Verità e libertà: una questione personale
Dan Brown non è uno scrittore neutrale. Nei suoi romanzi, anche se lo nega nelle interviste con il suo solito sorriso da professore di Harvard, prende posizione.
La verità, per lui, non è qualcosa da custodire: è qualcosa da liberare. Ecco perché nei suoi libri chi dice la verità è spesso un personaggio positivo, mentre chi la nasconde finisce male (con grande soddisfazione del lettore).
E la libertà? Brown la vede come il diritto – e anche il dovere – di farsi domande. Non pretende di dare risposte assolute, ma ti sfida a metterti in discussione. “Non credere a tutto quello che ti hanno raccontato” è il sottotesto di ogni sua storia.
E forse, proprio per questo, le sue storie piacciono tanto: perché fanno sembrare rivoluzionario anche solo il fatto di usare il cervello.
Brown e la verità sbattuta in faccia
Torniamo a quella frase di Punto di impatto. Perché è così potente? Perché ci ricorda qualcosa che sappiamo tutti, ma che spesso evitiamo: dire la verità è liberatorio. Anche se fa male. Anche se viene fuori male, impastata, goffa, sconveniente. Meglio così che portarsi dietro una bugia.
In fondo, Dan Brown non ci dice che la verità è comoda. Dice che è necessaria. E che, anche nel caos di una trama tra agenzie spaziali e meteoriti truccati (sì, succede proprio in Punto di impatto), solo la verità riesce a rimettere le cose a posto.
Buon compleanno, signor mistero
Dan Brown compie gli anni il 22 giugno. E anche se non lo festeggerà con una caccia al tesoro dentro il Louvre, possiamo rendergli omaggio leggendo una sua frase, magari proprio quella che ci ricorda che dire la verità, alla fine, è sempre la scelta migliore. Anche quando non siamo sicuri di come verrà fuori.
Che sia nella cripta di una chiesa o nella chat di WhatsApp, la verità – come scrive lui – va sputata fuori. Sempre. E se ci sembra difficile… beh, è perché probabilmente è quella giusta.
Frasi Dan Brown sulla verità
- “Forse esiste una verità universale impressa nell’anima di ognuno… Forse la verità non viene imparata, ma piuttosto… ricordata… come qualcosa che è già dentro di noi.” – Il simbolo perduto
- “La verità ha potere. E se tutti gravitiamo verso idee simili… Forse la verità non si impara, ma si riconosce.” – Il simbolo perduto
- “Non c’è nessun sostituto per la verità.” – Punto di impatto
- “Scopri la verità. Agisci di conseguenza.” – Punto di impatto
- “Quando hai dei dubbi, sputala fuori. Ogni difficoltà può essere superata dicendo la verità, non importa come esca.” – Punto di impatto
- “A volte la verità mi ricorda una città sepolta nel deserto. L’unico modo per trovarla è indossare una falsa identità e iniziare a fare domande.” – Crypto
- “A volte l’unica cosa che può liberarti da una menzogna è la verità.” – Crypto
- “I segreti sono bugie che aspettano solo il momento giusto per essere svelate.” – Crypto
- “Nell’era digitale, la verità può essere sepolta sotto una montagna di disinformazione.” – Crypto
- “La voce più forte non è sempre quella più sincera.” – Il Codice da Vinci
- “La verità può essere intravista solo da chi ha il coraggio di guardare. Abbi il coraggio di cercarla, e la troverai.” – Il Codice da Vinci
- “Quando esistono più spiegazioni, quella più semplice è di solito quella corretta.” – Punto di impatto
- “Fede… stiamo tutti solo cercando la verità, qualcosa che sia più grande di noi.” – Angeli e Demoni
- “La larga accettazione di un’idea non è una prova della sua validità.” – Il simbolo perduto
- “A volte, per trovare la verità bisogna spostare montagne.” – Angeli e Demoni
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