Agnese Scappini non è solo psicologa e psicoterapeuta. È una di quelle donne che con la penna (e pure con la voce) riesce a infilarsi nel groviglio delle nostre emozioni e metterci ordine. Senza farsi pregare. Parla di cose serie – dolore, relazioni, crescita – ma con uno stile che ti fa sentire meno solo, meno scemo, e soprattutto: più capace di affrontare la vita, con tutte le sue salite. Uno dei temi che le è più caro è quello del “lasciare andare”. Che non è una di quelle frasi motivazionali vuote da tazza di Starbucks, tipo “be free” o “segui il cuore”. No, per Agnese Scappini è qualcosa di molto concreto, quasi fisico. Un gesto necessario per sopravvivere, per non restare appesi a cose che non ci reggono più. Siano esse relazioni, pensieri, sensi di colpa o persone che si ostinano a vivere nel passato.
Lasciare andare: cosa significa davvero?
Secondo Agnese Scappini, lasciare andare non vuol dire dimenticare o far finta di nulla. Non è una rimozione, è una liberazione. È dire: “Ok, questa cosa l’ho vissuta, mi ha segnato, mi ha fatto anche male. Ma ora non mi serve più. Non mi sorregge, mi trattiene. E quindi via. Lascio andare”.
Nel suo stile sempre autentico, Scappini descrive questo atto come necessario alla leggerezza. Non quella sciocca, ma quella che arriva quando smettiamo di trascinarci dietro zavorre emozionali che non ci fanno più camminare dritti.
La frase che colpisce al cuore e alla pancia
Una delle sue frasi più potenti (e condivise) è:
“A volte è proprio lasciando andare un vecchio punto d’appoggio che troviamo quello nuovo che ci sostiene davvero.”
Che tradotto in parole povere vuol dire: finché ti aggrappi a quello che era, non potrai mai afferrare quello che è.
Immagina di scalare una parete. Hai una mano aggrappata a un appiglio che sta cedendo. Ti fidi? Lo lasci? Ti affidi a un altro, nuovo, che non conosci? Panico. Ma è proprio in quel momento che scegli se restare bloccato o salire.
Agnese Scappini lo dice chiaramente: “Finché ti tieni stretta a ciò che non ti sostiene più, non troverai mai qualcosa che ti regge davvero.” Vale nelle relazioni, nel lavoro, nei rapporti familiari. E sì, anche nei casi in cui frequenti qualcuno che non riesce a lasciarsi alle spalle il passato.
Messaggio per chi pensa ancora all’ex (e ignora il tuo presente)
E qui veniamo a te, caro lettore o lettrice innamorato/a di qualcuno che… ehm… guarda ancora indietro.
Sai quella persona che stai frequentando, che ti piace, con cui ti trovi bene, ma che ogni due per tre nomina il suo ex? O la sua ex? O peggio ancora, fa confronti?
Ecco, quella frase di Agnese Scappini potrebbe essere il tuo cavallo di Troia. Non per attaccare, ma per far capire con dolcezza (e una punta di verità tagliente) che: “Se continui a tenerti aggrappato a quel passato che non ti sostiene più, rischi di perdere il presente che potrebbe invece sorreggerti davvero: Io. Sono qui. Ma non posso starti accanto se tu sei rivolto da un’altra parte.”
È come dire: io sono il nuovo appiglio. Quello solido. Ma se tu non molli il vecchio, resterai lì, sospeso, nel vuoto. E io mica posso stare appeso con te.
I consigli pratici di Agnese Scappini
Nel suo modo diretto, Agnese Scappini suggerisce alcune cose semplici ma efficaci per imparare a lasciare andare:
- riconosci cosa ti pesa: se ti svegli già stanco, forse ti stai portando dietro qualcosa che non serve più;
- non vergognarti di dire “non mi fa più bene”: le persone cambiano, le esigenze anche. Non è fallimento, è crescita;
- affida quel peso a qualcuno: un’amica, uno psicologo, un diario. Non devi farlo da solo;
- fai spazio per ciò che conta adesso: il nuovo arriva solo se c’è posto. E per fare posto, a volte bisogna svuotare.
Meno zaini emotivi, più mani libere
Agnese Scappini ci ricorda che non si può camminare bene con le mani occupate da ciò che ci frena. Lasciare andare non è codardia, ma è il modo migliore per dire: “Merito di stare bene. E anche tu.”
E quindi, se ti riconosci in quella persona che aspetta qualcuno che lasci andare il passato… forse è il momento di dirglielo con le parole di Agnese. O meglio ancora, di lasciarlo andare tu. Perché chi non molla ciò che non lo regge, finisce per farsi male. E noi, di dolori inutili, ne abbiamo già abbastanza.
10 frasi di Agnese Scappini sul Lasciare andare
- “La leggerezza non nasce dall’assenza di peso, ma dal momento in cui quel peso lo appoggiamo e lo lasciamo andare.”
- “Da piccoli lasciare andare e fidarsi è più facile; da grandi ci dimentichiamo quanto sia necessario.”
- “Per salire più in alto, dovevo liberarmi di ciò che era superfluo: una felpa, le scarpe, un appoggio troppo debole.”
- “A volte è proprio lasciando andare un vecchio punto d’appoggio che troviamo quello nuovo che ci sostiene davvero.”
- “Mia sorella ha il dono di ricordare il bello e lasciare andare il negativo: una forma preziosa di leggerezza.”
- “Solo quando lasciamo andare ciò che ci pesa, proviamo davvero sollievo.”
- “Le emozioni negative ci restano addosso perché non riusciamo a lasciarle andare, mentre la gioia vola via leggera.”
- “Siamo educati a trattenere ciò che fa male, ma il vero benessere arriva quando impariamo a lasciar andare.”
- “Non è necessario dimenticare, ma affidare il peso a qualcun altro può aiutarci a lasciarlo andare.”
- “Se avete qualcosa che vi pesa, provate a lasciarlo andare: il primo passo può essere proprio tendere la mano a qualcuno.”
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