Ci sono frasi che fanno più male di una litigata alle tre di notte. Una di queste l’ha detta Agnese Scappini, scrittrice e osservatrice implacabile delle dinamiche di coppia:
“Una coppia diventa tossica quando non viene riconosciuta l’alterità dell’altro. Si crea tossicità quando io non accetto né comprendo l’altro.”
Tradotto: se guardi il partner come fosse un progetto da ristrutturare, più che un essere umano da amare, la relazione è già in affitto… in discarica. Ma chi è Agnese Scappini? Una donna che non si limita a scrivere belle frasi: le sue parole vanno dritte al punto, smascherano i giochi velenosi dentro le relazioni e ci costringono a fare i conti con le nostre illusioni amorose.
Relazioni tossiche: non un problema da rivista patinata
Per Agnese Scappini le relazioni tossiche non sono solo quelle da film drammatici, piene di urla e tradimenti. La tossicità, dice, nasce quando non accettiamo davvero chi abbiamo accanto.
E lo ripete in diverse sfumature:
“Nelle coppie tossiche non si accetta l’altro perché non lo si comprende, e non lo si comprende perché in realtà non lo si accetta.”
“Nei rapporti tossici continuiamo a guardare l’altro come si vorrebbe che fosse e non come è veramente.”
Insomma, il veleno non è tanto quello che l’altro fa, ma quello che noi pretendiamo che sia.
Il problema delle aspettative: l’amore come Photoshop
Quante volte ci siamo innamorati di un’immagine e non di una persona? Ci piace “come potrebbe diventare”, non come realmente è. È come comprare un paio di scarpe strette sperando che col tempo si allarghino. E invece no: ti faranno sempre venire le vesciche.
Agnese Scappini ci ricorda che nelle relazioni tossiche scatta proprio questo: io ti guardo con gli occhi del “vorrei che fossi”, tu mi guardi con gli occhi del “cambiati, così andiamo meglio”. Risultato? Angoscia e aggressività. Oppure silenzi infiniti, che sono pure peggio.
La frase che tutti dovremmo dire (e sentirci dire)
Torniamo allora alla sua citazione più forte: “Una coppia diventa tossica quando non viene riconosciuta l’alterità dell’altro.” Qui sta la chiave: alterità significa che l’altro è diverso da me, e che questo non è un difetto, ma la condizione necessaria per costruire qualcosa insieme.
Se usiamo questa frase con il partner, non è filosofia spiccia: è un promemoria pratico. Vuoi che la nostra relazione funzioni? Allora smetti di voler cambiare il mio carattere, i miei gusti musicali o il modo in cui metto il dentifricio. Io sono io, tu sei tu: accettiamoci o avveleniamoci.
L’antidoto contro le relazioni tossiche
Agnese Scappini ci mette davanti a una verità che non fa sconti: l’amore tossico nasce dal non riconoscere l’altro. Non serve psicodramma, non serve la lista dei difetti: basta chiedersi “sto amando la persona reale o la mia idea di lei/lui?”. E se la risposta fa male, meglio così: è il primo antidoto contro il veleno.
Frasi di Agnese Scappini sulle relazioni tossiche
- “Una coppia diventa tossica quando non viene riconosciuta l’alterità dell’altro. Si crea tossicità quando io non accetto né comprendo l’altro.”
- “Nelle coppie tossiche non si accetta l’altro perché non lo si comprende, e non lo si comprende perché in realtà non lo si accetta.”
- “Nei rapporti tossici continuiamo a guardare l’altro come si vorrebbe che fosse e non come è veramente, e nello stesso momento l’altro continua a guardarci non per come siamo ma per come vorrebbe che noi fossimo.”
- “La non comprensione e accettazione dell’altro nella coppia, crea nei due un’angoscia e un’aggressività, che crea la tossicità.”
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