Alberto Moravia non è stato soltanto uno scrittore di successo, un intellettuale con la erre moscia e un matrimonio da copertina con Elsa Morante. È stato soprattutto un uomo che sapeva guardare negli angoli bui delle emozioni umane, quelle che di solito preferiamo nascondere sotto il tappeto. Tra queste, il disprezzo occupa un posto d’onore. E, come sempre accade con Moravia, non ce lo racconta con aria da predicatore, ma con un realismo un po’ scomodo, di quelli che ti costringono a pensare: “Accidenti, ha ragione”.
Chi era Alberto Moravia
Alberto Moravia era un osservatore feroce. Guardava il mondo come si guarda un acquario: con distacco, ma con una precisione chirurgica. Nelle sue opere e nelle sue interviste non si limitava a parlare di politica, sesso o alienazione borghese: scavava anche nei sentimenti meno “instagrammabili”. Il disprezzo, per esempio, non era per lui un capriccio emotivo, ma un fenomeno che si poteva analizzare come un meccanico smonta un motore.
Il disprezzo secondo Moravia
La frase che più lo rappresenta è:
“Il disprezzo è un sentimento che nasce dalla delusione, ma che si alimenta di orgoglio.”
Sembra quasi un aforisma da scrivere sul frigorifero, ma è molto di più. Moravia ci dice che il disprezzo non compare dal nulla: nasce quando qualcuno ci delude, magari un amico che sparisce, un partner che tradisce, un collega che ci frega la sedia comoda in ufficio. Però attenzione: questo sentimento non vive solo di delusione. Per restare vivo, ha bisogno di orgoglio. E qui casca l’asino.
L’orgoglio: benzina del rancore
Secondo Alberto Moravia, il disprezzo diventa davvero pericoloso quando trova da mangiare nel nostro ego. Non è la delusione a tenerlo in vita, ma la convinzione che “io valgo di più di quello che mi hai fatto”. Insomma, non è soltanto “mi hai ferito”, ma “non ti perdonerò mai, perché io non mi abbasso a perdonarti”. È come mettere benzina nel fuoco e poi lamentarsi perché la fiamma scotta.
Una lezione utile anche oggi
Qui arriva il lato pratico: capire la dinamica orgoglio – disprezzo può tornarci utile nella vita di tutti i giorni. Quando qualcuno ci delude e non si scusa, possiamo sospettare che non sia solo cattiveria, ma orgoglio puro. E allora, anziché sentirci rifiutati, possiamo usare questa consapevolezza come leva: chi ci ha ferito potrebbe tornare a chiedere perdono, non perché è diventato improvvisamente buono, ma perché ha smesso di proteggere il suo ego. E ammettiamolo, fa sempre piacere avere la conferma che non eravamo noi i pazzi della situazione.
Alberto Moravia oggi: ancora attuale, ancora pungente
Alberto Moravia non è uno scrittore facile, né da leggere né da sopportare. Ma proprio per questo resta attuale. Ci ha spiegato che i sentimenti umani, anche i più sgradevoli, non sono mostri alieni: sono logici, hanno una struttura, e soprattutto parlano di noi. Il disprezzo, con il suo mix di delusione e orgoglio, è uno specchio in cui possiamo guardarci senza filtri. Certo, non è piacevole, ma almeno ci evita di vivere come ingenui pronti a credere che chi non ci chiede scusa lo faccia per cattiveria: spesso è solo perché l’orgoglio pesa più della coscienza.
Frasi di Alberto Moravia sul disprezzo
- “Io ti disprezzo… ecco quello che provo per te, ed ecco il motivo per cui non ti amo più… Ti disprezzo e mi fai schifo ogni volta che mi tocchi… Eccola la verità… ti disprezzo e mi fai schifo.”
- “Definirlo un silenzio ostile, sarebbe inesatto. In realtà non c’era ostilità fra noi, almeno da parte mia; ma soltanto impotenza.”
- “Il disprezzo è un sentimento che nasce dalla delusione, ma che si alimenta di orgoglio.”
- “Il disprezzo è la forma più sottile di odio.”
- “Non è l’amore che ci fa soffrire, ma il disprezzo.”
- “La gelosia è il disprezzo che si nutre per l’altro.”
- “Il disprezzo è una forma di difesa contro la paura.”
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