Charles Bukowski non è stato solo uno scrittore: è stato una leggenda vivente, un uomo che ha trasformato la sua vita disordinata in letteratura cruda e irresistibilmente vera. Nato in Germania nel 1920 e cresciuto a Los Angeles, Bukowski non parlava d’amore come gli altri. Parlava di sesso, solitudine, alcol e fallimenti, ma lo faceva con una sincerità disarmante, come se ogni frase fosse scritta con una sigaretta accesa e un bicchiere di vino in mano. Era l’anti-romantico per eccellenza, ma anche uno dei più grandi cantori della passione. Perché per lui il sesso non era solo un atto fisico: era un modo di dire “sono vivo”.
Il sesso secondo Bukowski: crudo, poetico e terribilmente umano
Nelle sue opere – da Donne a Storie di ordinaria follia, passando per Panino al prosciutto – Bukowski ha raccontato il sesso in tutte le sue forme: sporco, tenero, triste, buffo, e a volte anche poetico.
Per lui, il sesso era un antidoto alla morte. Lo dice chiaramente:
“Fare sesso è come prendere la morte a calci nel culo mentre stai cantando.”
Dietro il linguaggio ruvido si nasconde una verità profonda: per Bukowski, l’amore fisico è l’unica scintilla autentica in un mondo di finzioni. Ma attenzione: non parlava di sesso come lo farebbe un latin lover, bensì come un uomo che ha visto l’abisso – e ha deciso di riderci sopra.
“Scopare la mente di una donna”: il vizio dei veri intenditori
Tra le tante frasi che hanno reso celebre Bukowski, ce n’è una che oggi suona più attuale che mai:
“Scopare la mente di una donna è vizio da raffinati, tutti gli altri si accontentano del corpo.”
Dietro la sua brutalità linguistica, c’è una lezione che ogni uomo dovrebbe tenere a mente (e non solo gli appassionati di poesia). Bukowski non stava parlando di sesso nel senso stretto del termine: parlava di connessione.
Sedurre la mente di una donna significa entrare nei suoi pensieri, nei suoi sogni, nelle sue fragilità. È farla ridere quando non se l’aspetta, è ascoltarla davvero, è farle capire che la vedi, non solo con gli occhi, ma con l’anima. E quando una donna si sente vista, capita, compresa… allora sì, il resto viene da sé.
Quando l’intimità è una forma d’arte
Nel mondo di Bukowski, il sesso non era mai “solo sesso”. Era poesia sporca, un modo per ricordarsi di essere vivi nonostante tutto. Scopare la mente – prima ancora del corpo – è il segreto per creare momenti che non si dimenticano. Perché alla fine, come direbbe lui con la sua ironia tagliente, “il corpo invecchia, ma una mente scopata bene… resta giovane per sempre.”
Frasi di Bukowski sul sesso
- “Fare sesso è come prendere la morte a calci in culo mentre stai cantando.”
- “Scopare la mente di una donna è vizio da raffinati intenditori, tutti gli altri si accontentano del corpo.”
- “L’amore non è che il risultato di un incontro casuale. La gente gli dà troppa importanza. Per questo motivo una buona scopata è tutt’altro che da disprezzare.”
- “Il sesso è una cosa interessante ma non ha un’importanza decisiva. Cioè è meno importante, dal punto di vista fisiologico, della defecazione. Un uomo può tirare avanti per 70 anni senza una figa ma può morire in una settimana se le budella non gli si muovono.”
- “Non esiste persona al mondo che io possa studiare, che chiunque possa studiare, e di cui possa condensare la sessualità in un paio di paragrafi…“
- “Fare sesso con la mente di una donna è vizio da raffinati, tutti gli altri si accontentano del corpo.”
- “Parecchi uomini tentarono di attirare la sua attenzione, ma lei camminava vicino a me, tenendomi per un braccio. Pochissime belle donne mostravano volentieri in pubblico di appartenere a qualcuno.”
- “Ti ho sognato. Ti aprivo il petto come fosse un armadietto, aveva gli sportelli, e quando li ho aperti ho visto un sacco di cose dolci là dentro… orsacchiotti, animaletti di peluche, e un sacco di cose tenere, morbide.”
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