Frasi di Crepet sui ricordi, ti svelano il modo per essere ricordato per sempre con amore da chi ami perdutamente

Paolo Crepet non è solo lo psichiatra che in TV parla chiaro, senza paura di dire cose scomode. È anche un uomo che ha fatto della memoria un laboratorio di emozioni, dove i ricordi non sono file ordinati in cartelle ben nominate, ma scintille che scattano quando meno te l’aspetti. Per lui ricordare non significa “ripassare la cronologia degli eventi”, ma ritrovare una vibrazione. Un odore. Una sensazione. E Crepet lo ripete spesso, con quella sua calma che sembra dire: “Non ti sto giudicando… o forse sì, ma solo un po’.” I ricordi, per lui, non si archiviano: si sentono. E oggi proviamo a capire perché, secondo lui, la nostra memoria è molto più romantica (e molto più disordinata) di quello che pensiamo.

Frasi di Crepet sui ricordi

Chi è Paolo Crepet

Crepet è uno che osserva. Guarda la vita mentre scorre e la racconta con un linguaggio diretto, a volte pungente, sempre umano. Nei suoi libri e nelle sue conferenze parla di fragilità, coraggio, libertà e, spesso, di memoria.

È convinto che i ricordi siano zucchero e spine insieme, e che il modo in cui li raccontiamo riveli più di noi che del passato stesso. Non ama la nostalgia da collezionisti di cimeli emozionali. Preferisce l’istante che ritorna, quel lampo che improvvisamente ti riporta a ciò che hai provato. Non al fatto, non alla data, ma al brivido.

I ricordi secondo Crepet: emozioni prima, dettagli dopo

Per Crepet, la memoria non è un archivio: è un jukebox emotivo. Lui lo dice così:

  • Tutto si scorda nella vita fuorché ciò che hai ballato.” E già qui capisci che per Crepet il corpo ricorda più della testa.
  • Non ricordi con chi hai vissuto un momento, ma l’emozione che provavi mentre lo vivevi.” Che è un modo elegante per dire che la memoria è infedele… ma sempre sincera.
  • C’è sempre un’emozione che ti ricorda un momento vissuto nella tua vita… che si stampa nella tua testa per sempre.” Nel bene e nel male, aggiungerebbe lui, senza tanti giri di parole.
  • Ma voi davvero vi ricordate il giorno della settimana in cui morì una persona a cui volete bene? La risposta è no. Quello che ti rimane in testa è se faceva caldo, freddo, se c’era quella luce strana che ti è rimasta incollata al cuore.

Secondo Crepet, la memoria è una specie di artista capricciosa: conserva non ciò che è utile, ma ciò che vibra.

“Non ricordi con chi hai vissuto un momento…”: perché questa frase ci riguarda

Questa frase è una delle più poetiche e, allo stesso tempo, più spietate di Crepet.
Perché dice una verità che preferiremmo ignorare: nella memoria degli altri non resteremo per ciò che abbiamo fatto, ma per ciò che abbiamo fatto provare. E qui la cosa inizia a far male, vero? Perché ci sbattiamo per essere presenti, corretti, impeccabili, ma la verità è che la nostra “eredità emotiva” è l’unica davvero indelebile. Possiamo essere stati perfetti… e non lasciare niente. Oppure imperfetti, pasticcioni, un po’ folli… e indimenticabili.

Come essere ricordati davvero da chi amiamo

La frase di Crepet ci consegna un piccolo manuale di vita sentimentale, anche se lui non lo chiama così. Ma il messaggio è chiarissimo: vuoi essere ricordato con amore?
Allora smetti di regalare cose e inizia a regalare emozioni.
Non servono gesti eroici, né parole perfette, né collezioni di buone intenzioni. Bastano momenti vivi: una risata scema, un abbraccio che arriva al momento giusto, un silenzio condiviso che non fa paura, un ballo improvvisato in cucina, un errore che diventa complicità. È questo che resta. Sempre. Crepet lo spiega benissimo anche quando racconta:

32518 era il numero di mia madre… non è un numero: è un’emozione. Dietro ci sono risate, silenzi, qualche momento di disperazione.”

Non si ricorda il numero. Si ricorda ciò che quel numero portava con sé. E così accade con noi, ogni giorno, nelle vite degli altri.

La verità finale, che libera e spaventa allo stesso tempo

La memoria, secondo Crepet, è anarchica: fa come vuole. Ma ha un criterio infallibile: conserva ciò che ha scosso il cuore. Questo significa che se vogliamo essere ricordati con amore – da un partner, un figlio, un amico, chiunque – dobbiamo abbandonare l’ossessione per le prestazioni e tornare alla semplicità disarmante dei sentimenti veri. Non verrà ricordato chi c’era sempre, ma chi c’era nel modo giusto. E se ci pensi, è una bellissima notizia: non serve essere perfetti. Serve solo essere vivi.

Frasi di Paolo Crepet sui ricordi

  1. Tutto si scorda nella vita fuorché ciò che hai ballato.”
  2. Non ricordi con chi hai vissuto un momento, ma l’emozione che hai provavi mentre lo vivevi.”
  3. C’è sempre un’emozione che ti ricorda un momento vissuto nella tua vita e che si stampa nella tua testa per sempre, che sia amore, un lutto.”
  4. Ma voi davvero vi ricordate il giorno della settimana in cui morì una persona a cui avete volete bene? Il primo ricordo non è il giorno, ma il tempo che faceva, per esempio… se c’era freddo o caldo.”
  5. 32518 era il numero di mia madre. Perché me lo ricordo? Perché non avevo il telefonino e quindi ovunque fossi nel mondo dovevo fare quel numero, che non è un numero: è un’emozione. Dietro quel numero ci sono risate, silenzi, qualche momento di disperazione…

Leggi altre frasi celebri di Paolo Crepet e le frasi celebri sui ricordi