Paolo Crepet è uno di quegli intellettuali che non ti lascia mai indifferente. Psichiatra, sociologo, scrittore e soprattutto grande provocatore gentile; sì, perché anche quando ti “punzecchia”, lo fa con la lucidità di chi vuole risvegliare le coscienze, non ferirle. Da anni riempie teatri, librerie e salotti televisivi parlando di educazione, amore, rispetto e di gentilezza. Non quella finta, da bigliettino con cuoricini o da “buongiornissimo caffè” su WhatsApp, ma quella vera: una scelta di stile, un atto di coraggio, una forma di intelligenza emotiva.

La gentilezza secondo Crepet: una virtù per pochi
Paolo Crepet non ha dubbi:
“La gentilezza è una cosa che è rara, e che è anche giusto che sia rara, perché sennò la volgarizziamo.”
Insomma, la gentilezza non è una moda da indossare a comando. È come un profumo raro: se lo usano tutti, perde fascino.
Per lui la gentilezza è la capacità di rispettare l’altro, anche – e soprattutto – quando la pensa diversamente. Non è debolezza, ma segno di forza e di superiorità d’animo. Da qui una delle sue frasi più belle e pungenti:
“La gentilezza è tipica delle anime superiori. Chi è gentile rispetta l’altro, soprattutto quando l’altro dice delle cose divergenti dalle sue.”
Tradotto: non serve alzare la voce per dimostrare di avere ragione. Serve saper ascoltare senza demolire, anche quando l’altro sembra provenire da un pianeta diverso.
Gentilezza è ascoltare (sul serio)
Crepet insiste molto su un punto che sembra banale, ma non lo è affatto:
“Si capiscono tante cose se sei gentile e ascolti l’altro.”
E ancora:
“La gentilezza è ascoltare le storie degli altri.”
Ascoltare, per lui, non è solo stare zitti mentre l’altro parla: è esserci davvero, senza pensare già a cosa ribattere. È un atto di empatia profonda, un modo per dire: “Ti vedo, ti riconosco, ti rispetto.”
In un’epoca in cui tutti vogliono parlare e nessuno vuole ascoltare – basti pensare a certe cene di famiglia – Crepet ci ricorda che la gentilezza comincia proprio da lì: dal dare spazio all’altro, anche quando ci irrita o non capiamo il suo punto di vista.
Quando la suocera non ascolta
Ecco, arriviamo al punto caldo. Quante volte tua suocera ti ha interrotto per spiegarti “come si fa davvero la lasagna” o per dirti “ai miei tempi i bambini dormivano da soli e non succedeva niente”? Bene, secondo Crepet, quello non è solo fastidioso: è maleducazione pura. Perché chi non ascolta, chi non rispetta un’opinione diversa, manca di quella gentilezza interiore che distingue le anime superiori dalle semplicemente rumorose.
E se glielo vuoi far notare senza scatenare la terza guerra mondiale a tavola, puoi sempre citare Crepet con aria tranquilla e un sorriso disarmante: “Sa, signora, come dice Paolo Crepet, ‘Chi è gentile rispetta l’altro, soprattutto quando dice cose divergenti dalle sue.’” Effetto garantito. O cambia argomento, o finalmente capisce che l’educazione non si misura in anni d’esperienza, ma in capacità di ascolto e rispetto.
La Giornata della Gentilezza: il 13 novembre si celebra chi sa ancora ascoltare
Ogni anno, il 13 novembre, si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza. Non è una ricorrenza da bigliettini zuccherosi, ma un invito concreto a rendere il mondo un po’ più umano, anche solo con un gesto o una parola.
Crepet direbbe che non serve molto: basta guardare negli occhi, ascoltare davvero e non reagire con rabbia quando qualcuno la pensa diversamente. Un piccolo esercizio quotidiano che, se preso sul serio, potrebbe migliorare non solo il mondo, ma anche – diciamolo – i pranzi di famiglia.
La gentilezza come rivoluzione
Per Paolo Crepet, la gentilezza è la vera rivoluzione del nostro tempo: un atto di intelligenza, di maturità e di eleganza emotiva. Essere gentili non significa farsi mettere i piedi in testa, ma scegliere di non diventare come chi urla, interrompe o ignora.
E allora, in vista del 13 novembre, forse vale la pena allenarsi un po’.
Magari cominciando proprio dalla suocera: con un sorriso, un “sì, certo, ha ragione”, e dentro di noi un pensiero gentile ma tagliente… firmato Paolo Crepet.
Frasi di Crepet sulla gentilezza
- “La gentilezza è una cosa che è rara, e che è anche giusto che sia rara, perché sennò la volgarizziamo.”
- “La gentilezza è tipica delle anime superiori. Chi è gentile rispetta l’altro, soprattutto quando l’altro dice delle cose divergenti dalle sue.”
- “Si capiscono tante cose se sei gentile e ascolti l’altro.”
- “La gentilezza è ascoltare le storie degli altri.”
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