Frasi di Crepet sulla speranza, troverai il coraggio di indignarti e le cose che speri si avvereranno come per magia!

Paolo Crepet non è uno che si nasconde dietro le parole, né uno che si accontenta di ricette pronte per affrontare la vita. Psichiatra, sociologo, scrittore e – diciamolo – una voce che non ti lascia mai indifferente, Crepet ci ha regalato tante riflessioni preziose. Tra tutte, una spicca per la sua forza e chiarezza: la speranza non è un sentimento passivo da aspettare con le mani in mano, ma una forza viva, alimentata da due “figli” scomodi ma indispensabili: l’indignazione e il coraggio. Ecco come lui la vede, e come questa visione ci può aiutare a vivere meglio.

Frasi di Crepet sulla speranza

L’uomo dietro il personaggio: chi è Paolo Crepet?

Paolo Crepet è uno di quegli intellettuali che non amano complicare le cose più del necessario. Con decenni di esperienza nel suo zaino di psichiatra e un piglio da educatore di strada, parla di società, di emozioni, di fragilità umane con un linguaggio semplice e diretto. Non ti troverai mai a leggere lunghi tecnicismi ma a incontrare una persona che ti racconta la realtà con ironia, passione e una buona dose di sano realismo.

La speranza secondo Crepet: non è solo un sogno ad occhi aperti

Per Crepet, la speranza non è quella fiammella fragile che aspetti solo si accenda da sola. È qualcosa di concreto, fatto di azioni, scelte e sentimento che brucia dentro, anche quando il mondo sembra farti il verso. Ne ha scritto in diversi libri e ne parla spesso nelle sue conferenze, sempre con la convinzione che sperare è un atto rivoluzionario.

La speranza, per lui, ha due figli ben precisi: l’indignazione e il coraggio. Non due parole buttate lì a caso, ma veri motori dell’anima che spingono a non arrendersi.

Indignazione: la rabbia buona che non ti fa stare zitto

L’indignazione è quel fastidio che senti quando qualcosa non va, e ti fa dire “ma che diamine, così non si può andare avanti!”. Non è la rabbia sterile da sfogare contro il primo che capita, ma una scintilla che ti sveglia e ti impedisce di accettare passivamente ciò che è ingiusto o sbagliato.

Crepet la vede come un’alleata indispensabile perché, senza indignazione, la speranza si spegne. Ti abitui alle cose, ti arrendi, ti metti comodo sul divano del “tanto non cambia niente”. E invece no: indignarsi è il primo passo per dire basta.

Coraggio: l’energia che trasforma l’indignazione in azione

Ma indignarsi senza fare nulla è come avere un motore acceso ma non mettere la marcia. Ecco che arriva il coraggio, il secondo figlio della speranza, quello che ti spinge a muoverti, a cambiare, a rischiare.

Per Crepet, il coraggio non è solo una dote da eroi, ma qualcosa che ognuno può allenare, a costo di piccoli passi e tanti tentativi. È il carburante che trasforma la rabbia buona in fatti concreti, che ti fa alzare dal divano e fare la tua parte per migliorare la realtà.

Insomma, Paolo Crepet ci regala una lezione preziosa e tagliente: la speranza non è roba da polvere negli scaffali o da frasi fatte su Instagram. È un binomio vivo, fatto di indignazione per non accettare il male e coraggio per cambiarlo. E se ti senti stanco, lui ti ricorda che è proprio in quei momenti che quei due figli vanno chiamati a raccolta.

Perché la speranza, con loro, non muore mai.

Frasi di Crepet sulla speranza

  1. La speranza ha due figli: l’indignazione e il coraggio. L’indignazione ci insegna a non accettare le cose come sono. Il coraggio, a cambiarle.”
  2. Il coraggio è quello delle tre del mattino. È l’ora peggiore. L’ora in cui sei solo. È l’ora in cui devi fare i conti con la tua vita. Soprattutto i conti quelli che non tornano. È l’ora in cui ti senti angosciato. Pensi che non ce la fai. Pensi che quel problema è troppo grande e che non si risolverà. E poi, l’alba, la luce, i rumori, la moka del caffè e la vita che ricomincia. E le voci amiche che ti confortano. Perché da solo l’uomo non è nulla, abbiamo bisogno gli uni degli altri.”
  3. Guardare in direzione del cielo significa volgere lo sguardo alla speranza.”
  4. Avere il coraggio di ricominciare, riconoscere che nella vita ci sono le marce in avanti, poi c’è il folle e poi c’è anche la marcia indietro: questa è l’esistenza. Questo tipo di coraggio ci serve per non restare fermi, è quel goccetto d’olio che mettiamo sopra il meccanismo per farlo girare, anche quando è arrugginito.”
  5. Ogni ideologia o fede religiosa dovrebbe essere orientata al raggiungimento della felicità, perché è l’unico modo per consentire la speranza che domani sia migliore di oggi, e non soltanto uguale.”
  6. La felicità è racchiusa nel coraggio di provocarsi, di pretendere qualcosa dal proprio destino senza lasciare che faccia il suo corso senza il nostro contributo.”
  7. Non possiamo vivere per evitare i problemi. Possiamo solo scegliere con che stile affrontarli.”
  8. Non si cresce mai nell’accontentarsi, ma nel desiderare.”

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