Dacia Maraini non è solo una delle voci più limpide e intelligenti della letteratura italiana contemporanea. È una donna che ha attraversato il Novecento a occhi ben aperti, penna in mano e cervello acceso. Ha vissuto guerre, amori, rivoluzioni sociali, battaglie femministe e un lungo sodalizio sentimentale e intellettuale con Alberto Moravia. Di fronte a tutto questo, è lecito chiedersi: che idea si è fatta della felicità una donna che ha vissuto così tanto e così intensamente?
“Quando si è felici non lo si sa”: la felicità secondo Maraini
In un’intervista, Dacia Maraini ha detto:
“Quando si è felici non lo si sa, lo si scopre sempre dopo. Quando si comincia a pensare alla felicità, vuol dire che è passata.”
Boom. Una frase che andrebbe appesa sul frigorifero accanto alla lista della spesa e al disegno storto di tuo nipote. Perché ci ricorda una verità spiazzante: la felicità non è un selfie da postare, ma un momento che ci sfugge mentre siamo troppo occupati a viverlo.
Non ha la voce squillante di chi grida “sono feliceee!”, ma il tono sommesso di chi, a distanza di anni, riguardando una vecchia foto, si rende conto che quello, proprio quello, era un momento felice. Un pranzo semplice, una carezza distratta, una risata senza motivo. La felicità non fa rumore: è timida, e quando la cerchi con la lente d’ingrandimento, si è già messa le scarpe ed è uscita da un pezzo.
L’effetto ritardato della felicità: un problema, ma anche una soluzione
Questa consapevolezza può sembrare un po’ triste. Del tipo: “Grazie Dacia, quindi siamo fregati?”.
Non proprio. Anzi, è proprio in questa frase apparentemente malinconica che si nasconde un consiglio potente, soprattutto per chi è in coppia e sta attraversando il classico periodo da “ci parliamo solo per ricordarci di buttare l’umido”.
Quando due persone smettono di essere felici insieme, spesso iniziano a chiedersi “ma quando lo siamo stati, esattamente?”. È qui che la frase di Dacia Maraini diventa una mappa del tesoro: guardare indietro, ricordare i momenti in cui non ci si accorgeva di essere felici, può aiutare a capire cosa funzionava allora. Magari era il tempo passato insieme senza il peso dell’agenda, o la leggerezza di una battuta scema che faceva ridere entrambi. Magari era solo il modo in cui ci si guardava, senza aspettative.
Capire quali erano quegli istanti può diventare il primo passo per ritrovarli. Non per copiarli, ma per riscoprirne lo spirito.
Felicità e coppia: smetti di inseguirla, ricordala
Nelle relazioni, questa visione può essere salvifica. Invece di farsi la guerra cercando nuove emozioni a pagamento (tipo week-end romantici che finiscono in silenzi imbarazzati), perché non fare pace con il passato e riconoscere che sì, si era felici quando si era stesi sul divano con la pizza fredda e una serie idiota?
Ricordare quei momenti, senza nostalgia zuccherosa ma con onestà, può aiutare a capire cosa si è perso… e magari a rimettersi in cammino. Insieme.
La felicità secondo Maraini è come una gatta
Per chiudere, potremmo dire che la felicità, per Dacia Maraini, è come una gatta: si fa accarezzare solo quando non la guardi troppo intensamente. Se la rincorri, ti graffia. Se fai finta di niente, si accoccola sulle gambe. E in coppia, forse, funziona così anche l’amore.
Allora, che siate single, innamorati, confusi o appena usciti da una lite su chi doveva comprare il latte, fatevi un favore: smettete di chiedervi se siete felici. Godetevi il momento, ché tanto lo scoprirete solo dopo. Magari, sorridendo.
Frasi di Dacia Maraini sulla felicità
- “La felicità è legata alla giustizia e alla pace. Finché ci sono tanti casi di orribile giustizia e di guerre crudeli, è difficile parlare di felicità. Certo, c’è una felicità privata, ma non può essere completamente separata dalla condizione mondiale.”
- “Quando si è felici non lo si sa, lo si scopre sempre dopo. Quando si comincia a pensare alla felicità, vuol dire che è passata.”
- “Fuori la neve, dentro il profumo del caldo. Libri colorati di fiabe la sera. Ancora oggi se dico famiglia se dico felicità penso a questo.”
- “Un corpo felice è quello che desidera, sogna, dà e riceve.”
- “C’è un momento nella storia di ogni famiglia in cui si appare felici a se stessi. È orribile trovarsi adulti e capire di avere conservato quella felicità solo in qualche fotografia.”
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