Frasi di Enrico Berlinguer sui giovani, ti faranno sentire così importante che andrai a prenderti ciò che ti tocca!

Enrico Berlinguer non era il solito politico tutto discorsi e niente sostanza. Era uno che camminava con i piedi per terra, ma con lo sguardo sempre puntato al futuro. Leader del Partito Comunista Italiano negli anni ’70 e ’80, Berlinguer non si accontentava di parole vuote: voleva cambiare davvero le cose, con serietà e coerenza. E per farlo, sapeva che non bastava ascoltare solo i “grandi” di turno, ma era fondamentale puntare sui giovani.

Frasi di Enrico Berlinguer sui giovani

I giovani secondo Berlinguer: una forza da non sottovalutare

Per Berlinguer, i giovani erano tutto: energia, speranza, voglia di cambiare. Non li vedeva come un problema da “controllare”, ma come protagonisti veri della vita politica e sociale. In più occasioni – dai discorsi pubblici agli scritti – sottolineava quanto fosse indispensabile coinvolgerli. Ricordava sempre che i giovani non sono un semplice “pubblico” passivo, ma devono essere loro a fare politica.

Una frase che rimane impressa, che lui amava ripetere, è questa:

La prima, essenziale, semplice verità che va ricordata a tutti i giovani è che se la politica non la faranno loro, essa rimarrà appannaggio degli altri.”

Un modo chiaro e diretto per dire: se lasciate la politica nelle mani di chi c’è adesso (che magari non vi rappresenta o pensa solo ai propri interessi), le cose non cambieranno mai.

Dove ne parlava Berlinguer? Nei discorsi e nella vita di tutti i giorni

Berlinguer non era uno che faceva i discorsi solo davanti a un microfono: era una persona che cercava il contatto diretto con i giovani. Partecipava a incontri, assemblee, dibattiti con studenti e lavoratori, ascoltava, dialogava e metteva in gioco le sue idee. Scriveva anche lettere e testi nei quali spiegava, con un linguaggio semplice ma profondo, quanto fosse importante che le nuove generazioni entrassero in politica non solo per ereditare il potere, ma per cambiarlo davvero.

Berlinguer e i giovani: un rapporto da vivere

Non pensare che fosse un politico lontano o noioso! Berlinguer amava la sincerità e il confronto diretto. Non temeva di mettersi in discussione davanti ai giovani, anzi: si sentiva stimolato dalle loro domande e dalle loro critiche. Il suo modo di fare politica era un po’ come una partita a scacchi, dove ogni mossa contava, ma senza perdere mai di vista l’obiettivo più grande: costruire un’Italia più giusta, più equa e con spazio per chi – come i giovani – voleva crescere e prendersi responsabilità.

Perché ci serve ancora oggi ricordare Berlinguer e la sua verità?

Perché a distanza di tanti anni, la frase di Berlinguer è più attuale che mai. Quante volte si sente dire: “I giovani non si interessano di politica”? E invece no! Come diceva lui, la politica senza i giovani diventa una cosa vecchia, impolverata, roba da “altri”, che poi magari fanno solo gli interessi loro.

Allora, forse vale la pena prendere spunto da Berlinguer: non aspettare che qualcuno decida per te, non lasciare che la politica sia solo un gioco di potere di chi è già dentro. Prendi in mano il tuo futuro, fai sentire la tua voce, perché se non lo fai tu… beh, rischia di farlo qualcun altro e probabilmente non sarà per il meglio!

Ecco dunque un Berlinguer sempre vivo, che continua a spronarci con quella semplicità e saggezza che solo i grandi hanno. E che ci ricorda, con un sorriso sornione, che la politica è una cosa troppo importante per lasciarla agli altri.

Frasi di Enrico Berlinguer sui giovani

  1. Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia.”
  2. La prima, essenziale, semplice verità che va ricordata a tutti i giovani è che se la politica non la faranno loro, essa rimarrà appannaggio degli altri, mentre sono loro, i giovani, i quali hanno l’interesse fondamentale a costruire il proprio futuro e innanzitutto a garantire che un futuro vi sia.”
  3. “Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.”
  4. Non vi sono facili scorciatoie, né serve alcuna fuga dalla realtà. Ma non è certo il tempo, non è mai il tempo per rinunciare alla lotta, per chiudersi nel proprio particolare. È più che mai il tempo invece per riprendere fiducia e coraggio, per impiegare l’una e l’altro razionalmente, usando le armi della conoscenza storica e scientifica e lottando in modo organizzato.”
  5. Parlando di emarginazione… la condizione dei giovani è segnata da una generale incertezza di prospettive materiali e di orientamenti ideali.”
  6. La battaglia per risolvere la questione giovanile… va condotta anche sul terreno politico, ideale e associativo per combattere ogni forma di rassegnazione, di illusorie evasioni, di vacuo ribellismo e per conquistare le masse giovanili ai principi di un’effettiva solidarietà…
  7. Ai giovani, in particolare, noi ci vogliamo e dobbiamo rivolgere, poiché verso di essi più aspra è stata l’offensiva per presentare in modo assurdamente distorto l’immagine della nostra politica.”
  8. Certamente, noi non pensiamo di offrire alcuna consolatoria certezza ai giovani. Sono mentitori e demagoghi tutti coloro i quali offrono l’immagine di un facile cammino, di una felicità a portata di mano.”
  9. Molte di queste posizioni, nate e cresciute nel disprezzo di ogni seria analisi della realtà, hanno fatto tragica bancarotta sino a recare con sé una catena di disperazione e di morte.”
  10. “Di qui scaturiscono… fenomeni di sbandamento, di disperazione, di fughe dalla realtà e dalla ragione… e il rinascere di fanatismi, di integralismi e di sette caratterizzate dalla più chiusa intolleranza.”
  11. È un esempio da nulla… apra le sue trasmissioni mattutine con una rubrica dedicata a meditazioni sulla fede cattolica, ma anche con un’altra rubrica dedicata alle predizioni astrologiche.”
  12. La tolleranza è il rispetto delle idee e delle libertà altrui… è quindi anche la premessa per giungere alla comprensione reciproca e all’incontro con tutte le forze che aspirano alla pace e alla giustizia.”
  13. Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.”
  14. Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità.”

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