Francesca Cardini è una psicoterapeuta che ha un dono raro: riesce a parlare di psicologia con un linguaggio semplice, diretto e persino un po’ spietato, ma nel senso buono. È quella voce che ti fa sentire visto, ma anche smascherato. Perché mentre molti cercano di addolcire il concetto di “confine personale”, lei ti guarda dritto negli occhi (anche attraverso uno schermo) e ti dice: “Non devi aspettare che sia l’altra persona a garantirti i tuoi confini”. Francesca Cardini non parla di muri o di chiusure. Parla di salute mentale, di dignità, di autonomia. E lo fa con una chiarezza che non lascia spazio a fraintendimenti: i confini servono a proteggere chi sei, non a giustificare chi non riesce a rispettarti.

Cosa sono i confini e perché ce ne dimentichiamo sempre
Nel linguaggio di Francesca Cardini, i confini non sono regole rigide, ma linee di rispetto. Sono quelle sottili barriere che separano ciò che siamo disposti a tollerare da ciò che ci fa male. Il problema? Spesso li spostiamo, li pieghiamo, li cancelliamo pur di piacere, di evitare discussioni o di non sembrare “difficili”.
Ma, come spiega Francesca Cardini, fare lo “spiegone” all’altra persona per convincerla a capire i nostri limiti è un errore di partenza. Dice:
“Fare lo spiegone sul perché dei propri confini affinché l’altra persona li capisca e quindi li accetti, non è necessariamente la strada migliore.”
Tradotto: se qualcuno ha bisogno di una lezione universitaria per rispettarti, forse non è la persona giusta per starti accanto.
Non è (solo) colpa dell’altro: i tuoi confini sono affar tuo
Uno dei concetti più forti del pensiero di Francesca Cardini è che la responsabilità dei tuoi confini è tua.
“Non devi aspettare che sia l’altra persona a garantire i tuoi confini”
dice, e qui molti fanno un salto sulla sedia. Perché, diciamolo, è più comodo dare la colpa agli altri: “non mi rispetta”, “mi invade”, “non mi ascolta”.
Ma la Cardini ribalta il tavolo: se non comunichi chiaramente i tuoi limiti, se non spieghi le conseguenze e, soprattutto, se non le metti in atto… allora quel confine non esiste davvero.
Ed è qui che arriva la parte tosta: far rispettare un confine significa accettare che l’altro possa non capirlo, non condividerlo o addirittura offendersi. Ma tu lo mantieni lo stesso, perché la tua serenità vale più del suo ego.
Spiegare o non spiegare? Dipende da chi hai davanti
La psicoterapeuta lo chiarisce bene: spiegare i propri confini può essere utile, ma solo se dall’altra parte c’è una persona emotivamente matura. In caso contrario, è tempo perso. Perché chi non ha la sensibilità di capire il rispetto altrui, non cambierà dopo una spiegazione in PowerPoint:
“Se l’altro non è emotivamente maturo, non è necessario che capisca il motivo della ricerca dei tuoi confini perché li accetti.”
E questo è un punto importante: il rispetto non si mendica, si pretende. Con fermezza, con calma, ma senza trattative infinite.
“Lasciami vivere e respirare”: come mettere in pratica i confini
E qui arriviamo al punto che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo vissuto: quella persona – che sia un partner, un amico o un parente – che invade ogni centimetro del nostro spazio vitale. La frase di Francesca Cardini – “Non devi aspettare che sia l’altra persona a garantire i tuoi confini…” – diventa allora una dichiarazione di libertà.
È il modo elegante, ma deciso, per dire: “Lasciami vivere e respirare”. Perché non si tratta di fare i duri, ma di smettere di soffocare per paura di perdere qualcuno. E se l’altro non lo capisce? Pace. Non serve che lo capisca. Serve solo che si sposti di un passo.
I confini non sono egoismo, sono igiene emotiva
Francesca Cardini ci insegna che mettere limiti non è un atto di freddezza, ma di amore per se stessi. Che non serve essere “più buoni”, ma più consapevoli. E che chi ti rispetta davvero non ha bisogno di giustificazioni per i tuoi confini: li riconosce, li accoglie e magari ti ringrazia pure per averti ricordato che sì, anche gli adulti hanno bisogno di aria.
In fondo, come direbbe Francesca Cardini, spiegare i tuoi confini non è un dovere: è una scelta. E se qualcuno non li capisce, non è un tuo problema, è un ottimo motivo per chiudere la porta e tornare a respirare.
Frasi di Francesca Cardini sui confini
- “Fare lo spiegone all’altra persona sul perché dei propri confini affinché l’altra persona li capisca e quindi li accetti, non è necessariamente la strada migliore.”
- “Non hai bisogno di giustificare o di spiegare i tuoi confini per fare la richiesta che l’altro li rispetti.”
- “Spiegare i tuoi confini all’altro può essere utile ai fini della relazione quando hai di fronte una persona emotivamente matura, intelligente da un punto di vista sociale e quando ha una reale intenzione di costruire una relazione di collaborazione.”
- “Se l’altro o l’altra non è emotivamente maturo e intelligente, non è necessario che capisca il motivo della ricerca dei tuoi confini perché li accetti.”
- “Non devi aspettare che sia l’altra persona a garantire i tuoi confini. È tua responsabilità comunicare il tuo confine e le conseguenze in relazione alla violazione di questo confine e soprattutto metterle in atto, anche se l’altro non le comprende o non le condivide.”
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