Frasi di Franz Kafka sul coraggio, perfette per spiegare al partner perché non deve avere paura di portarti all’altare

Franz Kafka non è esattamente il primo nome che viene in mente quando si parla di coraggio. Non brandiva spade, non guidava rivoluzioni, non saliva su cavalli al galoppo. Eppure, se c’è uno scrittore che ha messo il coraggio sotto la lente d’ingrandimento come pochi altri, è proprio lui. Un coraggio silenzioso, interiore, spesso doloroso. Quello che non fa rumore, ma cambia la vita. Kafka parlava di paura, esitazione, blocco, e soprattutto di quel momento decisivo in cui smettere di rimandare diventa l’unica scelta possibile. Il famoso punto di non ritorno.

Frasi di Franz Kafka sul coraggio
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Franz Kafka: fragile, lucido, spietatamente onesto

Franz Kafka era un uomo pieno di timori. Paura del padre, paura del giudizio, paura del fallimento, paura persino della felicità. Eppure non ha mai fatto finta di niente. Nei Diari e nelle lettere – in particolare nella celebre Lettera al padre – ha messo nero su bianco tutto ciò che lo paralizzava. Ma attenzione: raccontare la paura non significa giustificarla. Al contrario, per Kafka la paura è qualcosa da attraversare, non da arredare.

Non a caso scrive:

La paura è l’infelicità, ma non perciò il coraggio è la felicità; è invece mancanza di paura, non coraggio, il quale forse richiede più che energia.”

Qui Kafka fa una cosa tipicamente kafkiana: smonta la retorica. Il coraggio non è sentirsi forti, invincibili o pronti. È andare avanti anche quando pronti non lo si è affatto.

Il coraggio secondo Kafka: niente mantelli, solo scelte

Per Franz Kafka il coraggio non ha nulla di eroico. È una decisione scomoda, spesso solitaria. È smettere di aspettare il momento giusto, perché il momento giusto non arriva mai. È affrontare l’avversario vero, quello interno, tanto che scrive:

Dal vero avversario passa in te un coraggio illimitato.” Il vero nemico non è il mondo esterno, ma l’indugio, l’autoassoluzione, il “non ora.”

Kafka non dà consigli motivazionali, non ti dice “credi in te stesso” davanti allo specchio. Ti dice qualcosa di molto più disturbante: smetti di scappare. E fallo sapendo che non sarai mai completamente tranquillo.

Il punto di non ritorno: una frase, una vita

Ed eccoci alla frase chiave, quella che sembra una sentenza, ma è in realtà una liberazione:

Da un certo punto in avanti non c’è più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare.”

Kafka non sta parlando di una trappola, ma di una soglia. Quel punto non è una condanna: è una scelta consapevole. Finché puoi tornare indietro, sei al sicuro. Ma sei anche fermo. Quando invece accetti che non si torna indietro, allora sì che qualcosa inizia davvero. Per Kafka, arrivare a quel punto significa smettere di vivere in prova generale. È il momento in cui la paura non sparisce, ma smette di comandare.

E se quel punto fosse… l’altare?

Ora immaginiamo una scena molto meno letteraria e molto più quotidiana: una coppia, una relazione solida, anni insieme, amore vero. E uno dei due – spesso lui, ma non sempre –- che frena. “Non è il momento.” “Non sono pronto.” “E se poi…”. Ecco, Kafka avrebbe probabilmente alzato un sopracciglio (mentale) e pensato: sei esattamente prima del punto giusto. Perché il matrimonio, come molte scelte importanti, è proprio quel punto da cui non si torna indietro. Ed è per questo che fa paura. Ma è anche per questo che conta.

Dire al partner che non deve aver paura di portarci all’altare non significa minimizzare il passo. Significa riconoscerlo per quello che è: una scelta che dà forma alla vita. Restare sempre con un piede fuori è rassicurante, sì. Ma non è vivere fino in fondo. Kafka ci direbbe che aspettare di non avere paura è un’illusione elegante. La paura non è il segnale di stop, è il cartello che dice: “Qui sta succedendo qualcosa di importante.”

Un coraggio utile, oggi

La grandezza di Franz Kafka sta nel fatto che, pur parlando delle sue ombre, illumina anche le nostre. Quel “punto oltre il quale non si torna indietro” non riguarda solo il matrimonio. Riguarda ogni scelta che ci chiede di smettere di tergiversare: amare, impegnarsi, esporsi, promettere.

E forse, con un sorriso un po’ tagliente ma affettuoso, potremmo dirlo anche al partner esitante: non ti sto chiedendo di non avere paura. Ti sto chiedendo di avere abbastanza coraggio da non lasciarti governare da lei.

Kafka, che di paura se ne intendeva, ci ha lasciato questo insegnamento essenziale: il coraggio non è sentirsi pronti. È decidere che rimandare non è più un’opzione. E quando arrivi a quel punto, sì, non si torna indietro. Ma finalmente si va avanti.

Frasi di Franz Kafka sul coraggio

  1. La paura è l’infelicità, ma non perciò il coraggio è la felicità; è invece mancanza di paura, non coraggio, il quale forse richiede più che energia.”
  2. Dal vero avversario passa in te un coraggio illimitato.”
  3. Allora e dappertutto avrei avuto bisogno di incoraggiamento.”
  4. Non spendere tempo cercando un ostacolo. Forse non esiste.”
  5. Da un certo punto in avanti non c’è più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare.”
  6. La paura è miseria, quindi il coraggio non è felicità ma assenza di paura.”
  7. Il forte non può essere coraggioso. Solo il debole può esserlo.”

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