La solitudine fa paura a molti, come se fosse un fantasma che bussa alla porta nelle notti silenziose. Gabriella Tupini, psicoterapeuta, scrittrice e pensatrice dalla penna diretta e sincera, ha passato buona parte delle sue riflessioni proprio su questo tema che ci tocca tutti, prima o poi: stare soli e sentirsi soli non sono la stessa cosa.
Con parole semplici ma profonde, Tupini ribalta la visione comune: la solitudine non è il vuoto attorno a noi, ma spesso quello dentro di noi.
Gabriella Tupini: la donna e la voce fuori dal coro
Gabriella Tupini non è la classica psicoterapeuta che ti addolcisce la pillola: quando scrive o parla di emozioni, lo fa con la schiettezza di chi non ha paura di mettere a nudo le verità scomode. Nei suoi video e nei suoi testi la solitudine non viene descritta come una malattia da curare a colpi di feste, amici improvvisati o relazioni tappabuchi, ma come una condizione naturale dell’essere umano. Una condizione che può diventare ricchezza o condanna, a seconda di come impariamo a gestirla.
Cos’è la solitudine per Gabriella Tupini
Per Tupini, la solitudine non è la mancanza di persone attorno a noi, ma piuttosto la presenza di “fantasmi interiori”: paure, ricordi dolorosi, voci critiche che ci portiamo dietro dall’infanzia. Non sono gli altri a renderci soli, ma quello che ci raccontiamo di noi stessi quando restiamo in silenzio. Ecco perché dice con decisione:
“Non è la presenza di altre persone a salvarci dalla solitudine, ma il rapporto sano con noi stessi.”
Perché questa frase ci riguarda tutti
Mettiamola così: se non stiamo bene da soli, non staremo bene neanche in coppia, in famiglia o tra amici. Quante volte abbiamo visto persone circondate da gente, ma con lo sguardo vuoto, come se nessuno fosse davvero lì con loro? Gabriella Tupini ci mette davanti a un fatto che spesso ci ostiniamo a ignorare: se non coltiviamo un legame sereno con noi stessi, nessuna compagnia sarà abbastanza.
Il consiglio tagliente (e utilissimo)
Questa frase ci serve anche a fare pace con un pensiero scomodo: se la persona che amiamo si sente sola perché non riesce a volersi bene, noi possiamo fare molto, ma non tutto. Possiamo ascoltarla, abbracciarla, sostenerla, ma non possiamo sostituirci al lavoro che deve fare dentro di sé. In altre parole: possiamo tendere la mano, ma se l’altro non la afferra davvero, non lo porteremo fuori dalla sua solitudine.
Un invito a guardarci dentro
La forza di Gabriella Tupini sta proprio qui: non ci racconta favole. Non ci dice che la solitudine sparirà trovando “quella persona speciale” o che basta riempire l’agenda di impegni per scacciarla. Ci invita invece a guardare nello specchio e a fare i conti con chi ci osserva da lì dentro. Perché, alla fine, è quella relazione – con noi stessi – la più importante e la più lunga della nostra vita.
La prossima volta che qualcuno ci dirà “mi sento solo”, potremo rispondere con dolcezza ma anche con onestà: “Io ci sono, ma la vera compagnia che ti serve sei tu stesso.”
18 frasi di Gabriella Tupini sulla solitudine
- “La solitudine è una parola e uno stato d’animo che fa paura a molti.“
- “La solitudine, cioè il vivere da soli, non è un male di per sé.“
- “La solitudine non è triste e non è angosciante se non ci sono interiormente dei fantasmi.“
- “Siamo tristi quando siamo soli in presenza di essenze negative.“
- “La solitudine non è la mancanza delle altre persone.“
- “Una persona sana trova amicizie con cui condire la sua vita e non vive la solitudine come dolore.“
- “Vivere estremamente isolati è segno di un grande dolore e di una grande sofferenza.“
- “La solitudine non dovrebbe essere una necessità dolorosa, ma al massimo un “di più”. L’importante è avere un’attività creativa, altrimenti la solitudine diventa vuoto.“
- “La solitudine spesso nasce dalla rigidità della gerarchia familiare ed è legata alla paura di un genitore che si teme.“
- “Chi ha paura di una persona non può amarla e la solitudine aumenta quando viviamo nel timore.“
- “La solitudine non è mai solo esterna, ma soprattutto interiore.“
- “Molti dicono “non ho nessuno a cui appoggiarmi”, e in questa frase si riflette la paura della solitudine.“
- “A volte sopportiamo rapporti che ci fanno soffrire perché ci sembrano meno dolorosi della solitudine interiore.“
- “Chi comprende se stesso non ha mai paura della solitudine.“
- “La solitudine fa paura quando è popolata da presenze interiori negative.“
- “Non è la presenza di altre persone a salvarci dalla solitudine, ma il rapporto sano con noi stessi.“
- “Chi non ha attività stimolanti vive la solitudine come silenzio e vuoto mentale.“
- “Non è vero che siamo mai davvero soli: la solitudine è spesso un’illusione della mente.“
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