Gabriella Tupini non è una psicologa da manuale né una “guru della genitorialità” da social. È una donna che parla chiaro, con la testa lucida e il cuore in modalità verità. Scrive e racconta di adolescenza senza peli sulla lingua, ma con una tenerezza che disarma. I suoi post, video e riflessioni sono ormai seguitissimi perché, invece di colpevolizzare i genitori o santificare i figli, mette entrambi sullo stesso piano: quello dell’amore autentico e del rispetto reciproco. Per Gabriella Tupini, l’adolescenza non è una guerra da combattere, ma un dialogo da imparare. Ed è qui che lancia la sua bomba (di verità):
“I figli che sono stati amati, non hanno bisogno di ribellarsi, nell’adolescenza. Possono dire quello che pensano, perché un genitore che ama i figli, permette loro di dire tutto quello che pensano.”
Una frase che, detta così, può sembrare semplice. Ma in realtà è una piccola rivoluzione.

La ribellione non è un destino: è una mancanza d’ascolto
Da decenni ci raccontano che l’adolescenza è “una fase di ribellione inevitabile”. Come se ogni ragazzo dovesse per forza trasformarsi in un piccolo Che Guevara domestico, pronto a sfidare i genitori per affermare la propria identità. Gabriella Tupini però smonta questa leggenda con la delicatezza (e la precisione) di chi ha osservato a lungo i rapporti familiari.
Secondo lei, la ribellione nasce solo quando l’amore non è stato espresso nel modo giusto. Quando i figli, più che ascoltati, sono stati “gestiti”. Quando invece si è costruita una relazione sincera, rispettosa, affettuosa – dove il bambino si è sentito libero di dire la sua senza paura di giudizi – allora l’adolescenza non è un campo di battaglia, ma una fase di crescita condivisa.
“Si sono inventati che nell’adolescenza, per trovare la propria identità, i figli si distaccano prendendosela con i genitori: non è vero. Se i figli sono stati amati, nell’adolescenza non si ribellano.”
Ecco la verità scomoda: non è l’adolescenza a creare il conflitto, ma l’assenza di dialogo.
Amare i figli non significa viziarli, ma rispettarli
Gabriella Tupini è anche spietatamente realista. Non parla di “amore zuccheroso” o di genitori perfetti. Parla di amore rispettoso, che comincia da come ci si rivolge ai figli:
“Se non rispettate i figli, se non gli parlate con educazione, non potete pretendere che nell’adolescenza vi rispettino e vi parlino educatamente.”
In altre parole: se da piccoli li zittiamo, da grandi non ci parleranno più. E no, non per colpa dei “social”, della “società di oggi” o della “scuola che non educa più”. Ma perché non si costruisce il rispetto gridando. Si costruisce parlando con rispetto.
Il messaggio di Gabriella Tupini è chiaro, diretto, e – diciamolo – un po’ tagliente per chi ha sempre pensato che “i figli si devono educare e basta”. Per lei, invece, i figli si ascoltano. Anche quando ci dicono cose che non vogliamo sentire.
Se amate la libertà, amate anche quella dei figli
Forse la frase più bella (e scomoda) di Gabriella Tupini è questa:
“Se amate la libertà, amate la libertà dei figli. La libertà dei figli è quella di potervi dire quello che pensano di voi.”
Ecco il punto. L’amore vero, quello che tiene in piedi la relazione genitore-figlio anche nei momenti più difficili, non è quello che controlla, ma quello che accoglie.
Significa avere la forza di ascoltare un figlio che ti dice: “Quando mi parli così, mi sento umiliato.” E invece di reagire con un “Come ti permetti?”, rispondere con un “Davvero? Non me ne ero accorto. Dimmi di più.” È un cambio di prospettiva enorme, ma anche l’unico modo per trasformare l’adolescenza da tempesta a navigazione condivisa.
Cosa possiamo imparare (e mettere in pratica)
Le parole di Gabriella Tupini ci insegnano una cosa semplice e potente: l’amore è l’unico antidoto al conflitto. Ma non un amore fatto di “ti voglio bene” detti di corsa, bensì di gesti quotidiani di rispetto e ascolto. Quando un figlio si sente amato e libero di esprimersi, non ha bisogno di “ribellarsi” per farsi sentire. Non deve gridare per essere visto. E il genitore, al posto di fare il poliziotto o il giudice, può finalmente fare… il genitore. Quello vero.
Frasi di Gabriella Tupini sull’adolescenza
- “I figli nell’adolescenza non si ribellano se sono stati amati.”
- “Si sono inventati che nell’adolescenza, per trovare la propria identità, i figli si distaccano prendendosela con i genitori: non è vero. Se i figli sono stati amati, nell’adolescenza non si ribellano.”
- “I figli che sono stati amati, non hanno bisogno di ribellarsi, nell’adolescenza. Possono dire quello che pensano, perché un genitore che ama i figli, permette loro di dire tutto quello che pensano.”
- “Se non rispettate i figli, se non gli parlate con educazione, non potete pretendere che nell’adolescenza vi rispettino e vi parlino educatamente.”
- “Se amate la libertà, amate la libertà dei figli. La libertà dei figli è quella di potervi dire quello che pensano di voi, e dovete ascoltarli con interesse, perché potete imparare delle cose, tipo che quando vi rivolgete in un certo modo al figlio, quello si sente indispettito, umiliato, non rispettato.”
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