Frasi di Haruki Murakami sui sogni, ottime per convincere chi desideri a farti vivere un sogno, anche di una sola notte

Haruki Murakami non è soltanto uno scrittore di culto: è un genere letterario vivente, un universo narrativo ambulante. Uno che corre maratone al mattino e fa ballare pecore immaginarie la sera. Un uomo che, invece di dire “ho fantasia”, afferma senza battere ciglio: “Io sogno. A volte penso che sia l’unica cosa giusta da fare”.
E quando uno con questa credibilità artistica ti guarda e ti dice: “La risposta sono i sogni. Continuare a sognare, senza sosta”, tu non metti in dubbio la frase. Ti chiedi solo come entrare in quel sogno e, già che ci sei, come trascinarci anche la persona che ti piace.

Frasi di Haruki Murakami sui sogni
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Murakami: l’uomo che sogna da sveglio

Haruki Murakami è noto per essere uno che vive a metà: metà nel mondo reale, metà in quello dei sogni. E soprattutto non lo fa per posa. Lo fa perché, come dice lui stesso, “come romanziere, sogno mentre sono sveglio, e ogni giorno posso continuare il sogno di ieri”. Per lui sognare non è un lusso spirituale, ma un modo per respirare. Una necessità. Un mestiere. Una disciplina quasi atletica, come la sua corsa quotidiana. E questa è una cosa che affascina il lettore: Murakami non sogna per scappare dalla realtà, ma per comprenderla meglio. Nei suoi romanzi i sogni entrano nella vita vera come si entra in cucina per cercare un bicchiere d’acqua. Senza bussare, senza farsi annunciare.

Per Murakami i sogni non sono fughe, ma porte

Uno dei suoi concetti più forti è proprio questo: i sogni servono per entrare più a fondo in noi stessi. Quando dice:

La risposta sono i sogni. Continuare a sognare, senza sosta. Entrare nel mondo dei sogni e non uscirne mai. Vivere nei sogni per tutto il tempo che ci è dato

non sta invitando alla fuga dalla realtà. Sta suggerendo di cercare un livello più profondo, quello in cui non esistono confini, dove “nei sogni non c’è bisogno di fare distinzioni tra le cose… i confini non esistono”. Questo è il punto. Nei sogni tutto è possibile perché non c’è nulla da dividere, separare, distinguere. E non è proprio questo che desideriamo quando qualcuno ci piace davvero? Eliminare i confini, le incertezze, i “non so”, i “vediamo”, i “forse un’altra volta”.

Dove ne parla

Haruki Murakami parla di sogni ovunque: in 1Q84, in Kafka sulla spiaggia, in L’uccello che girava le viti del mondo, in Norwegian Wood quando non può evitare un tocco di malinconia, e persino nelle interviste. In un passaggio dice:

Devi sognare intenzionalmente… per essere uno scrittore devi sognare da sveglio, con intenzione.”

Sognare, per lui, non è solo una deriva notturna: è un atto di volontà. Un po’ come quando vuoi far colpo su qualcuno: non basta aspettare che succeda. Devi “sognare intenzionalmente”, e magari pure smuovere qualcosa nella realtà per trasformare il sogno in una notte memorabile.

Come i sogni di Murakami diventano consigli di vita

Murakami non te la dà mai direttamente la lezione. Ma se lo ascolti bene, ti dice chiaramente che non puoi vivere una vita autentica se non hai una vita onirica altrettanto potente. Ti dice che nei sogni “la realtà non morde”, mentre nella vita sì. E allora la domanda è: perché non prendere un pezzo di quel mondo dove non fa male niente e portarlo, almeno per un po’, nella vita vera? Questo è il segreto murakamiano: trasformare l’inconscio in un balcone da cui guardare la realtà con più libertà.

Perché quella frase può servirci anche… con qualcuno che ci piace

Semplificando: Haruki Murakami ci fornisce un alibi perfetto per essere romantici senza sembrare sdolcinati. Quando dici: “La risposta sono i sogni”,
non stai facendo la figura del melenso. Stai citando uno degli autori più amati al mondo. Stai sostenendo una filosofia. Luccica. Fa colpo. E soprattutto, stai lanciando un messaggio molto murakamiano: “Fammi entrare nel tuo mondo. Anche solo per una notte. Prometto di portare i sogni, non problemi.”

Funziona perché toglie il peso. Non chiedi un impegno, chiedi un’esperienza. Non parli di futuro, parli di un sogno condiviso. Zero sbavature, zero drammi, zero paura di sembrare troppo.

Murakami ti autorizza ad essere profondo senza esagerare, leggero senza essere superficiale, romantico senza sembrare un cioccolatino incartato male. Ti insegna a proporre un’avventura come si propone un libro: “Apri la mente. Non sei un prigioniero. Sei un uccello in volo, e sto solo chiedendo di volare insieme per qualche ora.”

Sognare è un modo per entrare in qualcosa di più grande

Haruki Murakami è uno che ha trasformato i sogni in uno strumento di indagine, di seduzione, di conoscenza, di fuga controllata e di atterraggio morbido. E nel farlo ci regala una formula che possiamo usare tutti: sognare non è un atto passivo, ma un modo per entrare in qualcosa di più grande, più profondo, più vicino a ciò che desideriamo davvero.

E se lo dice lui, che vive a metà fra un mondo dove i pesci piovono dal cielo e un altro dove ci si salva grazie alla musica jazz, forse vale la pena ascoltarlo. Perché sì, a volte la risposta sono davvero i sogni. Soprattutto quando qualcuno, almeno per una notte, potrebbe essere disposto a sognare con noi.

Frasi di Haruki Murakami sui sogni

  1. La risposta sono i sogni. Continuare a sognare, senza sosta. Entrare nel mondo dei sogni e non uscirne mai. Vivere nei sogni per tutto il tempo che ci è dato.”
  2. Io sogno. A volte penso che sia l’unica cosa giusta da fare: sognare, vivere dentro il mondo dei sogni.”
  3. Come romanziere, potresti dire che sogno mentre sono sveglio, e ogni giorno posso continuare il sogno che ho lasciato il giorno prima.”
  4. Devi sognare intenzionalmente. La maggior parte delle persone sogna solo quando dorme. Ma per essere uno scrittore devi sognare da sveglio, con intenzione.”
  5. Nei sogni non c’è bisogno di fare distinzioni tra le cose. I confini non esistono. Per questo quasi mai ci sono scontri. E anche quando succedono, non fanno male. La realtà è diversa. La realtà morde. La realtà è realtà.”
  6. Sognare è il lavoro quotidiano dei romanzieri, ma condividere i nostri sogni è un compito ancora più importante. Non possiamo essere scrittori senza questo senso del condividere.”
  7. Apri la tua mente. Non sei un prigioniero. Sei un uccello in volo, che cerca nel cielo i propri sogni.”
  8. Ho questa strana sensazione di non essere più me stesso. È difficile da spiegare, ma è come se fossi stato profondamente addormentato e qualcuno fosse venuto a smontarmi e a rimontarmi in fretta.”

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