Frasi di J.P. Sartre sulla speranza, ti aiutano a risolvere davvero i problemi senza sperare che si risolvano da soli

Jean-Paul Sartre non era certo uno di quelli che guardano il mondo con gli occhi pieni di stelline e cuoricini. No, lui il mondo lo vedeva per quello che era: complicato, caotico, spesso assurdo. Eppure, nel bel mezzo di tutto questo caos, non smetteva di parlare di libertà, responsabilità e anche di speranza. Solo che la sua speranza non aveva niente a che vedere con quella zuccherosa che ti vendono nei bigliettini d’auguri o nelle frasi motivazionali su Instagram. Per Sartre, la speranza è una faccenda seria, quasi faticosa: non si trova nel cielo, ma nelle nostre mani.

Frasi di J.P. Sartre sulla speranza
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Jean-Paul Sartre tra fumo, politica e pensieri pesanti

Jean-Paul Sartre (1905-1980) è stato uno dei filosofi più influenti del Novecento, padre dell’esistenzialismo, scrittore, drammaturgo, compagno di vita di Simone de Beauvoir e uomo che amava discutere di libertà… anche davanti a un bicchiere di vino e una nuvola di fumo.

Dietro l’intellettuale con gli occhialini tondi c’era un uomo profondamente impegnato: politicamente, socialmente e moralmente. Sartre credeva che ogni persona fosse “condannata a essere libera”: in pratica, non possiamo evitare di scegliere, e ogni nostra scelta costruisce il mondo in cui viviamo.

La speranza secondo Sartre: meno sogni, più azioni

Ed eccoci al cuore del discorso: la speranza. J.P. Sartre la smonta e la ricompone come solo lui sapeva fare. Per lui, sperare non significa “attendere che qualcosa accada”, ma decidere di fare accadere qualcosa. È qui che entra in gioco la sua celebre frase:

Non c’è speranza che nella propria azione, e l’unica cosa che permette all’uomo di vivere è l’atto.”

Tradotto: la speranza non arriva dal cielo, ma da ciò che facciamo. Non si trova nei sogni, ma nei passi concreti. Non esiste fuori di noi, siamo noi a crearla, ogni volta che agiamo. Per Sartre, l’uomo che spera senza muoversi è come chi vuole imparare a nuotare restando seduto sul bordo della piscina: non solo non imparerà mai, ma finirà anche per odiare chi invece si è tuffato.

Dove Sartre ne ha parlato

L’idea della speranza attiva attraversa gran parte della sua opera. In L’Essere e il Nulla parla della libertà come condizione inevitabile dell’uomo; in L’Esistenzialismo è un umanismo sostiene che non possiamo nasconderci dietro il destino o le scuse. Perfino nei suoi romanzi e drammi – da La nausea ad A porte chiuse – i personaggi si confrontano con la scelta: agire o restare fermi, vivere o sopravvivere.

Per Sartre, quindi, sperare equivale a scegliere, anche quando tutto sembra perduto. Non perché sia facile, ma perché l’alternativa – aspettare che qualcosa o qualcuno cambi le cose per noi – è la forma più comoda di disperazione.

Cosa possiamo imparare da lui

Quella frase di Sartre, se ci pensi, è una bella sveglia anche per noi. Quante volte restiamo immobili, convinti che prima o poi “qualcosa succederà”? Sartre ci direbbe: “Se aspetti, non succede niente. Se ti muovi, almeno succede qualcosa.”

Certo, non promette che le cose andranno bene. Ma dice una verità che vale oro: la speranza vive solo in chi agisce. È l’atto stesso di fare, anche un piccolo passo, che tiene in vita la possibilità di un futuro migliore.

In fondo, la filosofia di Sartre è un invito a non subire la vita come spettatori, ma a metterci le mani dentro, anche quando ci sporchiamo. Perché, come direbbe lui, non c’è niente di più disperato che aspettare che la speranza arrivi da sola.

La speranza non è un miracolo, è un muscolo

Sartre non era un predicatore, ma un realista con un cuore inquieto. Per lui, sperare era come allenarsi: serve fatica, costanza e, soprattutto, la voglia di non mollare. La speranza, insomma, non è una grazia che scende dal cielo, ma un muscolo che si allena con l’azione. E se non lo usi, si atrofizza. Forse è questo il segreto che il vecchio Sartre voleva lasciarci: smettila di aspettare che le cose cambino. Muoviti. La speranza arriva dopo, non prima.

Frasi di J.P. Sartre sulla speranza

  1. Non c’è speranza che nella propria azione, e l’unica cosa che permette all’uomo di vivere è l’atto.”
  2. La vita umana comincia dall’altro lato della disperazione.”
  3. La paura andava bene, un tempo, quando conservavamo ancora la speranza.”
  4. Per mantenere viva la speranza bisogna, nonostante tutti gli errori, gli orrori e i crimini, riconoscere l’evidente superiorità del campo socialista.”

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