Frasi di James Joyce sull’amicizia, perfette per dire a chi dice di essere tuo amico che in realtà ti ha lasciato solo

James Joyce non è solo il padre dell’Ulisse e del flusso di coscienza. È anche un uomo che ha scavato nei sentimenti umani con la precisione di un chirurgo e l’ironia di chi sa che la vita, a volte, è più assurda di un romanzo. E tra i sentimenti più complessi che abbia mai raccontato c’è l’amicizia, quella vera, che non si misura a colpi di like o messaggi su WhatsApp, ma nel silenzio di chi resta accanto quando il mondo ti crolla addosso.

Frasi di James Joyce sull’amicizia
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Chi era James Joyce

Prima di diventare un monumento della letteratura, James Joyce era un uomo come tanti: disordinato, ironico, innamorato, a tratti fragile e tremendamente umano. Amava la musica, il vino, le donne e, soprattutto, la compagnia delle persone intelligenti. Ma non confondeva la compagnia con l’amicizia. Per lui, l’amico non è chi ti fa ridere in un pub di Dublino, ma chi ti capisce anche quando taci. Chi non si spaventa dei tuoi difetti, ma li accoglie come parte del pacchetto “essere umano”.

L’amicizia secondo Joyce

In Dubliners e nelle sue lettere, James Joyce torna spesso sul tema dell’amicizia, anche se lo fa con il suo stile inconfondibile: più allusivo che diretto, più ironico che sentimentale.
La sua celebre frase:

Cerca le persone quando le cose non vanno bene e guarda chi è lì per te. Quelle persone sono i tuoi veri amici

riassume in poche parole una filosofia semplice ma implacabile: l’amicizia non si misura nel tempo sereno, ma nella tempesta. È nei momenti bui, quando sei a pezzi e non hai nulla da offrire, che scopri chi resta. E Joyce lo sapeva bene: visse lontano dalla sua Irlanda, spesso in povertà, sempre in cerca di qualcuno che lo capisse davvero.

Quando l’amicizia diventa un test di realtà

La frase di James Joyce è una specie di verità scomoda da tirare fuori quando qualcuno dice di esserti amico, ma sparisce al primo tuo “non sto bene”. È un modo elegante – per dire: “Amico mio, l’amicizia non si fa solo a parole. Se non c’eri quando avevo bisogno, non provarci ora che sto meglio.” Perché l’amicizia, per Joyce, non è presenza di comodo ma fedeltà silenziosa. È esserci quando non c’è nulla da guadagnare.

Il consiglio di un genio del passato

A distanza di un secolo, il messaggio di James Joyce è ancora attuale.
Viviamo in un mondo in cui tutti “ci sono”, ma pochi restano.
E allora il suo consiglio ci suona come un campanello di allarme e un invito insieme: smettiamo di misurare l’amicizia in presenze digitali e iniziamo a riconoscerla nei gesti veri: in chi ascolta, in chi ti chiama senza motivo, in chi c’è anche quando non sei “simpatico”.

James Joyce ci ha insegnato che l’amicizia non è fatta di parole dolci, ma di presenze concrete. E che, quando la vita fa male, non serve un esercito di conoscenti: bastano due o tre persone che ti tendono la mano senza chiedere niente in cambio.
Perché, come scrisse lui, “non ci sono amici come i vecchi amici”, quelli che ti conoscono bene, ti hanno visto cadere, e continuano a restare.

Frasi di James Joyce sull’amicizia

  1. Non esistono amici come i vecchi amici.”
  2. L’amore tra uomo e uomo è impossibile, perché non deve esserci rapporto sessuale; e l’amicizia tra uomo e donna è impossibile, perché deve esserci rapporto sessuale.”
  3. L’amicizia non si misura da quanto tempo passi con qualcuno. Cerca le persone quando le cose non vanno bene e guarda chi è lì per te. Quelle persone sono i tuoi veri amici.”

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