Khalil Gibran, scrittore, poeta e filosofo libanese, è uno di quegli autori che, pur essendo vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, sembra parlare direttamente a noi, come se stesse scrivendo oggi su un post di Facebook. La sua grandezza non sta solo nello stile poetico o nelle metafore che sanno di saggezza antica, ma nella capacità di dire cose semplici, chiare e, soprattutto, utili. Tra i suoi tanti pensieri sulla vita, sull’amore e sulla spiritualità, uno spicca per la sua disarmante verità:
“Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.”
Un consiglio che non vale solo per filosofi e romantici, ma anche per la vita di tutti i giorni… sì, persino per le mogli che non smettono di chiedere al marito il bancomat!

Chi era Khalil Gibran
Nato in Libano nel 1883 e trasferitosi poi negli Stati Uniti, Khalil Gibran è conosciuto soprattutto per il suo capolavoro Il Profeta (1923), un libro che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo ed è stato tradotto in decine di lingue. In quest’opera e in tanti altri scritti, Gibran parla di amore, dolore, gioia, libertà e, ovviamente, felicità.
Non era un predicatore da salotto, ma un uomo che aveva conosciuto la povertà, la lontananza da casa, la malattia e la sofferenza. Forse proprio per questo, la sua voce suona autentica: quando parla di felicità non sembra venderci un’illusione, ma una verità concreta.
La felicità secondo Gibran
Per Gibran la felicità non è un pacchetto “tutto compreso” che arriva quando hai soldi, successo e bellezza. Non è qualcosa che compri con un mutuo o con la carta di credito. È, piuttosto, un atteggiamento: la capacità di trovare gioia in quello che già hai, senza inseguire continuamente ciò che manca.
Ne scrive in diversi testi, ma la sua idea si riassume in poche parole: la felicità non è avere tutto, ma saper valorizzare ciò che c’è. Un invito a guardare la vita con gratitudine, invece che con frustrazione.
Il famoso aforisma e la sua attualità
Torniamo quindi alla sua frase più citata: “Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.”
Detta così, sembra la didascalia perfetta per un post Instagram con un tramonto di sfondo. Ma in realtà è una filosofia di vita. Significa smettere di pensare: “Sarò felice quando avrò una casa più grande, una macchina più nuova, un guardaroba più pieno” e iniziare a dire: “Posso essere felice adesso, con quello che ho, se imparo ad apprezzarlo.”
Un consiglio utile anche in famiglia
Ed ecco il punto più interessante: questo pensiero, oltre a valere in generale, può essere usato come spunto molto concreto nelle dinamiche di coppia. Quante volte capita che una moglie (o un marito, non facciamo discriminazioni!) cerchi la felicità nello shopping compulsivo, chiedendo “solo un piccolo prelievo” al bancomat del partner?
Gibran, con la sua saggezza tagliente, ci direbbe: la vera felicità non è nell’avere sempre di più, ma nel riconoscere il valore di ciò che già riempie la tua vita. Forse, allora, anche le mogli più “affamate di bancomat” dovrebbero fermarsi un attimo e chiedersi: “Ma davvero mi serve un altro paio di scarpe per essere felice, o posso sorridere con quello che ho già nell’armadio e nella mia vita?”
Non è una predica contro il desiderio di migliorarsi, ma un invito a non confondere la felicità con lo scontrino.
La felicità è un’arte che si coltiva
Khalil Gibran ci ricorda che la felicità non è un lusso riservato a chi ha tutto, ma un’arte che si coltiva con ciò che abbiamo già. È un po’ come cucinare con quello che c’è in frigo: se sei creativo e sai apprezzare, anche con poco puoi fare un piatto che sa di festa.
E allora, la prossima volta che ti viene voglia di chiedere il bancomat a tuo marito, pensa a Gibran: forse la tua felicità non sta in quel vestito nuovo, ma in un sorriso, in una carezza o – perché no – in un buon bicchiere di vino bevuto insieme.
14 frasi di Khalil Gibran sulla felicità
- “Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.”
- “Non dite: ‘Ho trovato la felicità’ ma piuttosto: ‘Ho trovato una felicità’.”
- “La felicità è un mito che inseguiamo; se si manifesta, subito ci irrita. Come il fiume che scorre veloce verso la pianura, giunto a destinazione rallenta e si intorbida. L’uomo è felice solo nell’aspirazione verso le altezze; quando raggiunge il suo scopo, si raffredda e desidera altri voli lontani.”
- “Ci sono coloro che donano con gioia, e quella gioia è la loro ricompensa.”
- “L’amore è felicità che trema.”
- “Quanto più il dolore scava in profondità dentro di te, tanta più gioia potrai contenere.”
- “Quando sei gioioso, guarda a fondo nel tuo cuore e scoprirai che è solo ciò che ti ha dato dolore a darti ora gioia.”
- “La verità è una profonda gentilezza che ci insegna a essere contenti della vita di tutti i giorni e a condividere con gli altri la stessa felicità.”
- “Noi scegliamo le nostre gioie e i nostri dolori molto prima di viverli.”
- “Non dimenticare che la terra gioisce nel sentire i tuoi piedi nudi e che i venti desiderano giocare con i tuoi capelli.”
- “Nella dolcezza dell’amicizia ci sia il riso e la condivisione dei piaceri. Perché nella rugiada delle piccole cose il cuore trova il suo mattino e si rinfresca.”
- “La vostra gioia è il vostro dolore smascherato. Lo stesso pozzo da cui sorge il vostro riso fu spesso colmo delle vostre lacrime.”
- “Chi non ha guardato il dolore, non vedrà mai la gioia.”
- “Poiché una parte della gioia affonda le sue radici nel dolore, è proprio il dolore a risvegliare la nostra capacità di gioire.”
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