Luciana Littizzetto non è solo una comica: è una donna che sa usare l’ironia come un coltello affilato per smontare stereotipi e mettere gli uomini davanti alle proprie responsabilità. Dai suoi monologhi in televisione agli interventi sui social e sulle pagine dei giornali, la Littizzetto non perde occasione per parlare chiaro: le donne hanno già fatto la loro parte, ora tocca agli uomini agire, e non solo nei grandi drammi della vita, ma anche nelle piccole cose quotidiane.

Chi è Luciana Littizzetto
Luciana Littizzetto è un’icona del mondo dello spettacolo italiano, amata per la sua comicità intelligente, mai banale, e per la capacità di mescolare ironia e impegno sociale. Attrice, comica e scrittrice, la Littizzetto ha costruito un personaggio che parla alle donne e agli uomini senza mezzi termini, usando l’umorismo per scuotere coscienze. La sua forza? Riuscire a far ridere mentre lancia messaggi profondi su rispetto, parità e responsabilità.
Responsabilità maschile: cos’è secondo Littizzetto
Per Luciana Littizzetto la responsabilità maschile non è solo un concetto astratto o legato alle grandi tragedie. È fatta di azioni concrete, quotidiane, di scelte e di comportamenti che dimostrano rispetto e collaborazione. Come dice chiaramente:
“C’è una cosa che si chiama responsabilità collettiva e che voi maschi dovete assumervi, perché noi donne, quello che dovevamo fare, l’abbiamo fatto.”
Secondo lei, gli uomini devono smettere di nascondersi dietro al mito del maschio alfa o del “porto i pantaloni in casa”, e imparare a partecipare attivamente alla vita domestica e sociale. È una responsabilità che va dai piccoli gesti alle grandi battaglie: denunciare violenze, difendere le donne sul lavoro, affrontare gli amici ottusi, educare i figli.
La frase cult: lavatrice, aspirapolvere e minestre sciape
Una delle sue frasi più celebri dice tutto in maniera chiara e divertente:
“Tocca al maschio dire al maschio che non gli si accorcia il pisello se carica la lavatrice, e se passa l’aspirapolvere non gli spunta la jolanda, che se la minestra è sciapa può alzarsi anche lui a prendere il sale senza per questo sentirsi un eroe della Repubblica.”
Cosa significa? Semplice: fare le faccende domestiche non rende un uomo meno uomo. Non c’è rischio che la virilità si riduca se si lava un piatto, si stira una camicia o si passa l’aspirapolvere. Luciana Littizzetto usa un linguaggio colorito e diretto per scuotere la mentalità maschile e mostrare quanto sia inutile e ridicolo il senso di superiorità basato su ruoli antiquati.
Questa frase può diventare uno strumento pratico per far capire al partner che collaborare in casa non è un favore alla compagna, ma un dovere civile e morale. E, perché no, può essere utile anche per parlarne con gli amici maschi: se uno di loro si sente ridicolo a stendere i panni, ricordagli le parole della Littizzetto, e magari si farà una risata… e poi caricherà la lavatrice senza storie.
Come lei stessa dice:
“Può darsi che non siate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.”
La parità inizia dai piccoli gesti quotidiani
Luciana Littizzetto è molto più di una comica: è una maestra di vita e responsabilità maschile mascherata da cabarettista. Con ironia tagliente e frasi memorabili, ci ricorda che la parità inizia dai piccoli gesti quotidiani e dal coraggio di cambiare mentalità. La prossima volta che il tuo partner esiterà a passare l’aspirapolvere o a prendere il sale, ricorda la Littizzetto: ridere è il primo passo, collaborare è il secondo.
Frasi di Luciana Littizzetto sulle responsabilità
- “C’è una cosa che si chiama responsabilità collettiva e che voi maschi dovete assumervi, perché noi donne, quello che dovevamo fare, l’abbiamo fatto.”
- “Noi donne siamo state coraggiose: abbiamo denunciato, abbiamo chiesto aiuto, abbiamo gridato, siamo scese in piazza, abbiamo manifestato, siamo state solidali tra di noi. Ora tocca a voi uomini.”
- “Voi uomini dovete scendere in piazza, voi uomini intelligenti, perbene, voi uomini rispettosi, che siete fidanzati, mariti, figli, papà, ex, amici o conoscenti di una sera e che dite di essere diversi, che non è colpa vostra.”
- “È anche colpa vostra ogni volta che siete state zitti e non ci avete difeso sul lavoro o nel giro degli amici, che avete riso di noi per non sentirvi emarginati dal gruppo… l’infinita carovana dei vostri silenzi è responsabilità vostra!”
- “Adesso tocca a voi parlare, dire che non è colpa delle madri se i figli sono assassini, che non esiste nessuna che se l’è cercata, ma una di voi che gliel’ha data.”
- “Non è vero che i maschi si devono comportare da maschi, ma cosa vuol dire? Si devono comportare da uomini, e ‘io porto i pantaloni’ non lo dici in casa, lo puoi dire solo al commesso di Zara!”
- “Tocca al maschio dire al maschio che non gli si accorcia il pisello se carica la lavatrice, e se passa l’aspirapolvere non gli spunta la jolanda, che se la minestra è sciapa può alzarsi anche lui a prendere il sale senza per questo sentirsi un eroe della Repubblica.”
- “Tocca agli uomini dire agli uomini ottusi che se una donna si emancipa, non è una zoccola, è semplicemente una donna libera di scegliere, di decidere della sua vita e libera persino di lasciarti.”
- “L’amore è cura, non è possesso, se ti molla devi fartene una ragione.”
- “A cambiare non deve essere un singolo, ma un sistema, perché non è detto che il ragazzo un po’ geloso e morboso alla fine diventi per forza un assassino, ma dovete ficcarvi in testa che il solo fatto che uno sia geloso e morboso è già un problema.”
- “Il femminicidio è l’ultimo piano di una scala, il più tremendo, ma noi non ne possiamo più di tutti gli altri scalini di prima.”
- “Può darsi che non siate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla.”
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