Frasi di Luciana Littizzetto sull’empatia, ti aiuteranno a far capire a chi ami che è importante si chieda come stai

Luciana Littizzetto non è solo la voce ironica che ci fa ridere la domenica sera davanti alla tv. È anche quella che, tra una battuta e una smorfia, riesce a tirarci uno schiaffo di realtà. Uno dei temi che le sta più a cuore è l’empatia: non quella parola che va di moda nei post motivazionali su Instagram, ma la capacità concreta di accorgersi di chi ci sta accanto. Per lei “empatia” significa, in poche parole, smettere di fare i pesci lessi e aprire gli occhi su chi soffre, anche quando non lo dice.

Frasi di Luciana Littizzetto sull’empatia

Chi è Luciana Littizzetto

Dietro la sua voce squillante e il suo modo di fare che sembra sempre a metà tra la sfuriata e la barzelletta, c’è una donna capace di osservare il mondo con una sensibilità rara. Luciana Littizzetto non si limita a raccontare il quotidiano: lo viviseziona, lo mette a nudo, e lo restituisce con ironia e tenerezza. E soprattutto, ci ricorda che ridere non significa mai dimenticare che gli altri esistono.

“Accorgersi”: la parola chiave della sua empatia

La Littizzetto ha scritto e detto più volte che:

Io credo che il senso del nostro stare al mondo sia soprattutto questo: accorgersi. Accorgersi di come stanno gli altri, di chi ti chiede aiuto in silenzio, della sua fatica a stare al mondo, del peso che ogni giorno si porta addosso.”

Non è filosofia spicciola: è una sveglia. Perché, diciamocelo, siamo bravissimi a chiederci “come stai?” senza aspettare davvero la risposta. Lei invece ci invita a fare un passo in più: leggere tra le righe, vedere oltre il sorriso forzato, cogliere quel “va tutto bene” che in realtà puzza di “sto affondando, aiutami”.

Perché ci riguarda tutti

Empatia, nella versione “alla Littizzetto”, non è farsi venire il latte alle ginocchia per chiunque. È allenare lo sguardo. È notare quando un amico sparisce dalle chat, quando un collega sorride con la stessa faccia di chi mastica cartone, quando tua madre dice “non ti preoccupare” e invece vorrebbe che tu le chiedessi “cosa ti pesa davvero?”.

Luciana ci ricorda che accorgersi non è un gesto buonista, ma un atto di intelligenza e responsabilità. E può salvarci dai “troppo tardi”, quando ci rendiamo conto che l’occasione di tendere una mano è svanita.

Perché questa frase è così potente? Perché ci costringe a due cose:

  • a farci vedere, cioè a dire chiaramente agli altri che anche noi abbiamo bisogno di essere guardati e ascoltati;
  • a non voltare lo sguardo davanti alla fatica altrui, anche quando sarebbe più comodo far finta di niente.

La Littizzetto, con la sua voce pungente e la sua ironia disarmante, ci dice che la vera rivoluzione non è scalare montagne o correre maratone, ma accorgersi. Accorgersi dell’altro, ma anche insegnare all’altro ad accorgersi di noi.

L’empatia può essere una superpotenza

In un mondo in cui tutti corrono e nessuno si guarda più davvero in faccia, l’empatia diventa la vera superpotenza. Luciana Littizzetto ce lo ricorda con quella sua miscela unica di ironia e verità: se vogliamo stare al mondo in modo degno, dobbiamo accorgerci. Degli altri, e anche di noi stessi. E magari, ogni tanto, imparare a chiedere: “Ma davvero, come stai?”.

Frasi di Luciana Littizzetto sull’empatia

  1. Io credo che il senso del nostro stare al mondo sia soprattutto questo: “accorgersi”. Accorgersi di come stanno gli altri, di chi ti chiede aiuto in silenzio, della sua fatica a stare al mondo, del peso che ogni giorno si porta addosso.”
  2. Dovremmo riuscire ad accorgerci che dietro un ‘va tutto bene’ in realtà c’è un ‘va tutto male’.”
  3. Spesso non ci accorgiamo di niente, finché è troppo tardi.”

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