Luigi Pirandello non era solo il maestro delle maschere e dei drammi esistenziali, ma anche un pensatore sottile che ha riflettuto sulla felicità con quella sua ironia amara che sa mettere le cose a posto senza prendersi troppo sul serio. Tra le sue tante perle, spicca una frase che dovrebbe essere appesa sulle pareti di ogni casa: “La felicità non è nelle cose, ma nel modo in cui le si guarda.” Facile a dirsi, meno facile a capirsi. Ma Pirandello ci regala un’occasione per cambiare prospettiva, e forse, anche noi genitori possiamo imparare a trasmettere questo sguardo ai nostri figli, che spesso sembrano eternamente insoddisfatti.

L’uomo e il personaggio
Pirandello era un tipo complesso, un intellettuale con il sorriso che nascondeva tormenti profondi. Nelle sue opere teatrali e nei suoi racconti emerge sempre un uomo che sa quanto sia difficile afferrare la felicità, specie in un mondo che si presenta sempre sfaccettato e confuso. L’uomo Pirandello capiva che la felicità non è un premio da conquistare o un oggetto da possedere, ma qualcosa di più sottile, una questione di percezione.
La felicità secondo Pirandello
In più occasioni, nei suoi scritti e interviste, Pirandello ha detto che la felicità è uno sguardo, un modo di vedere il mondo. Non sta nel possedere la casa più grande, l’ultimo modello di automobile o il telefono più tecnologico. È invece nella capacità di trovare piacere e serenità anche nelle piccole cose, magari un tramonto, una risata improvvisa, o una semplice pausa in mezzo alla giornata.
Per lui, insistere a cercare la felicità fuori di sé era come inseguire un miraggio che si sposta ogni volta che ci avviciniamo. Ed ecco che arriva la sua celebre frase:
“La felicità non è nelle cose, ma nel modo in cui le si guarda.”
Perché questa frase è un consiglio d’oro per i genitori
Genitori, aprite bene le orecchie! Quante volte i vostri figli dicono “Non sono felice” mentre già hanno tutto (o quasi)? Spesso, i ragazzi non riescono a godersi ciò che possiedono perché sono abituati a guardare sempre oltre, a desiderare quello che non hanno. Pirandello ci suggerisce che forse il problema non sta nelle cose, ma nello sguardo che si posa su di esse.
Invece di puntare sempre sull’avere di più, insegnare ai figli a “guardare bene” ciò che hanno – una famiglia, un’amicizia, un talento – può cambiare la loro percezione e, con essa, il loro stato d’animo. Un bel regalo, no? La felicità non è un bottino da mettere in mostra, ma un modo di vedere il mondo anche quando non è perfetto.
Come mettere in pratica il pensiero di Pirandello in famiglia
Non serve andare a lezione di filosofia per farlo. Si tratta di piccoli gesti: fermarsi a commentare un momento di tranquillità, apprezzare insieme un piccolo successo, ridere delle cose buffe che capitano ogni giorno.
Magari si può iniziare a chiedere: “Cosa ti ha fatto felice oggi?” e non “Cosa vuoi?”. Così si abitua la mente a trovare la gioia nel presente, nel “qui e ora”. E se poi Pirandello è riuscito a scrivere capolavori riflettendo su questo, forse anche noi possiamo imparare a vivere con un po’ più di leggerezza.
Insomma, Luigi Pirandello ci lascia in eredità una verità semplice e tagliente: la felicità non è una cosa da rincorrere, ma un modo di guardare le cose che già abbiamo. Un insegnamento prezioso, specialmente per chi ha il compito di crescere bambini e ragazzi in un mondo che ci fa credere che il “di più” sia sempre meglio.
Alla fine, se riusciamo a cambiare lo sguardo, forse cambierà anche la vita. E per fortuna, non serve altro che un po’ di attenzione e una buona dose di umorismo alla Pirandello.
Frasi di Lugi Pirandello sulla felicità
- “La felicità è un equivoco.”
- “La vita o si vive o si scrive. Io non l’ho mai vissuta, se non scrivendola.”
- “C’è chi crede d’essere felice solo perché ha chiuso gli occhi sulla verità.”
- “La felicità non è nelle cose, ma nel modo in cui le si guarda.”
- “Felicità? Una parola vuota per chi ha occhi per vedere.”
- “È facile essere felici quando si è inconsapevoli.”
- “Chi capisce troppo della vita, non può essere felice.”
- “La coscienza è una malattia: rovina ogni felicità.”
- “Ogni felicità è un attimo rubato al disinganno.”
- “Siamo maschere, e chi è felice spesso è solo un attore più bravo.”
- “La felicità vera è quella che non si riconosce.”
- “Non si è mai felici per ciò che si ha, ma per ciò che si crede di avere.”
- “La vera tragedia è capire che la felicità non esiste.”
- “L’uomo cerca la felicità come un cieco cerca la luce: senza sapere cos’è.”
- “La felicità è un attimo che non si lascia fotografare.”
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