Frasi di Maria Rita Parsi sul rifiuto di sé, ti serviranno per aiutare i figli ad accettarsi e andrete più d’accordo

Maria Rita Parsi è una di quelle persone che non si limitano a parlare di psicologia, ma la vivono, la respirano e la raccontano con una passione contagiosa. Psicoterapeuta, scrittrice, saggista, accademica, divulgatrice, insomma, una di quelle menti che ti fanno sentire un po’ più sveglio solo ad ascoltarla. Tra i tanti temi che ha affrontato nel corso della sua carriera, ce n’è uno che ritorna spesso: il rifiuto di sé. Un male silenzioso, che ci fa vivere come comparse nella nostra stessa vita, inseguendo modelli altrui invece di scoprire chi siamo davvero.

Frasi di Maria Rita Parsi sul rifiuto di sé

Il rifiuto di sé: quando ci neghiamo allo specchio

Secondo Maria Rita Parsi, il rifiuto di sé è il punto di partenza di molte infelicità. Non accettarsi significa vivere in una continua lotta contro la propria identità, tentando di somigliare a qualcuno che non saremo mai. Come dice lei:

Ci sono persone che rifiutano di conoscere se stesse.”

Una frase che suona semplice, ma che è una piccola bomba psicologica. Perché conoscere se stessi non è un passatempo da weekend spirituale: è un lavoro duro, quotidiano, che richiede coraggio. E, diciamolo, non tutti ne hanno voglia. Molto più comodo copiare gli altri, scegliere un “modello vincente” e incollargli sopra la propria faccia. Peccato che, alla lunga, quella maschera cominci a stringere.

La “sindrome della fotocopia”: quando l’originale va perso

Maria Rita Parsi chiama questo meccanismo “la sindrome della fotocopia”:

Tentare di somigliare a qualcuno senza essere se stessi è distruttivo e sconsigliato.”

E ha ragione. Cercare di imitare gli altri può sembrare innocuo – un modo per sentirsi accettati o “alla moda” -– ma in realtà è come tagliare via pezzi di sé per entrare in una forma che non ci appartiene. Il risultato? Una vita in bianco e nero, piatta, senza sfumature personali. E quando non ci conosciamo, non sappiamo nemmeno cosa ci rende davvero felici. È un po’ come cercare il Wi-Fi in un deserto: ci si agita, ma non si trova nulla.

Accettarsi per crescere (e far crescere meglio i nostri figli)

Ora, questa lezione di Maria Rita Parsi non serve solo a noi adulti che ci arrovelliamo davanti allo specchio del bagno pensando “forse dovrei cambiare tutto”. Serve anche ai nostri figli. Perché se noi genitori non impariamo ad accettarci, come possiamo insegnare ai nostri figli a farlo? Se ci vedono costantemente insoddisfatti, in competizione con il mondo, pronti a giudicare gli altri (e noi stessi), impareranno a fare lo stesso. Ma se invece ci vedono curiosi di capire chi siamo, capaci di ridere dei nostri difetti e fieri delle nostre unicità, allora sì che potranno crescere più sereni. Come dice la Parsi:

Ciascuno di noi ha un patrimonio di qualità, caratteristiche e possibilità, qualunque sia stata la provenienza, che non ha bisogno di essere la fotocopia di nessuno.”

Ecco il segreto: quando impariamo a conoscerci, diventiamo persone più autentiche, meno in guerra con noi stessi e, di conseguenza, più in pace con gli altri.
Perché accettarsi significa anche accettare che gli altri siano diversi, che non tutto debba andare secondo i nostri piani, che non serve avere ragione per forza. E questo, soprattutto in famiglia, è un sollievo.

Conoscersi: la più grande rivoluzione personale

Maria Rita Parsi ci invita, con il suo tono diretto e a volte tagliente, a guardare dentro di noi senza paura. Non per scovarci difetti, ma per riconoscere le nostre risorse:

Noi, con le nostre alleanze e con la disponibilità e la voglia di conoscerci, possiamo individuare quello che per noi è la particolarità, e dunque scegliere bene la nostra strada, fare le nostre scelte in maniera opportuna, ed essere protagonisti della nostra vita.”

Protagonisti, non comparse. È questa la chiave. Perché solo quando smettiamo di imitare, possiamo cominciare a creare. Solo quando smettiamo di rincorrere gli altri, possiamo davvero incontrarli.

Basta copie, torna l’originale

In un mondo che ci spinge a essere perfetti, omologati e sempre sorridenti, il messaggio di Maria Rita Parsi è una boccata d’aria fresca (e un po’ di sana ribellione): non cercare di essere come gli altri, cerca di essere te stesso. È un consiglio che vale per tutti, ma soprattutto per chi cresce figli: aiutiamoli a conoscersi, ad accettarsi, a trovare la propria strada. Così saranno più felici. E, di riflesso, anche noi.
Del resto, come direbbe Parsi, la “sindrome della fotocopia” non si cura con un filtro Instagram, ma con un atto di coraggio: quello di guardarsi dentro.

Frasi di Maria Rita Parsi sul rifiuto di sé

  1. Ci sono persone che rifiutano di conoscere se stesse.”
  2. Ciascuno di noi ha un patrimonio di qualità, caratteristiche e possibilità, qualunque sia stata la provenienza, che non ha bisogno di essere la fotocopia di nessuno.”
  3. Ciascuno di noi, in qualunque condizione nasca, ovunque e da chi, se come primo obiettivo ha trovare gli strumenti per conoscere bene se stesso ce la può fare a prevenire tutta una serie di situazioni tra le quali la sindrome della fotocopia.”
  4. La sindrome della fotocopia consiste nell’individuare qualcuno che ci piace e imitarlo, nonostante non abbiamo magari le possibilità di essere come lui.”
  5. Tentare di somigliare a qualcuno senza essere se stessi è distruttivo e sconsigliato.”
  6. Noi, con le nostre alleanze e con la disponibilità e la voglia di conoscerci, possiamo individuare quello che per noi è la particolarità, e dunque scegliere bene la nostra strada, fare le nostre scelte in maniera opportuna, ed essere protagonisti della nostra vita, senza dover imitare nessuno.”

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