Maria Rita Parsi non ha mai avuto paura di dire le cose come stanno. Psicoterapeuta, scrittrice, divulgatrice, è una donna che da anni smonta con ironia e lucidità i luoghi comuni su famiglia, educazione e amore. Tra le sue battaglie più note c’è quella sulla responsabilità genitoriale: un concetto che lei non tratta con zuccherini e carezze, ma con la schiettezza di chi sa bene che crescere un figlio non è un passatempo, né un “si vedrà strada facendo”.
Fare i genitori è come governare un Paese
Maria Rita Parsi lo ripete spesso:
“I genitori dovrebbero capire che mettere al mondo i figli – visto che li mettono al mondo senza chiedere l’autorizzazione – è una responsabilità grande quanto governare una nazione.”
Ed ecco la sua metafora più potente: la famiglia come una piccola patria, con la sua economia (che non è fatta solo di soldi ma anche di tempo, affetto e presenza), le sue regole, i suoi spazi da tutelare, i suoi leader politici, cioè mamma e papà. Solo che qui non ci sono elezioni: il mandato ti tocca a vita.
La famiglia come prima “agenzia educativa”
Per Maria Rita Parsi, la famiglia è la prima scuola di vita. Non serve scomodare Freud o manuali di pedagogia: il bambino impara da lì tutto quello che poi userà nel mondo esterno. Se in casa ci sono rispetto, amore e libertà, c’è speranza di crescere adulti sani. Se invece regnano silenzi, rigidità e mancanza di riconoscimento, il danno resta. Non a caso dice:
“La famiglia è la prima agenzia educativa.”
E, aggiunge, anche il più banale dei complimenti mancati in una coppia può diventare una ferita che poi si trascina anche nei rapporti con i figli.
Perché questa frase ci riguarda da vicino
Quella frase sul “governare una nazione” non è solo un’immagine forte: è anche uno strumento utile per noi figli. Perché possiamo usarla per ricordare ai nostri genitori che sì, loro avevano e hanno delle responsabilità. Che certe scelte, certe parole non dette o dette male, non sono “dettagli” ma errori veri e propri. E che, proprio come un premier che sbaglia strategia, un genitore dovrebbe avere l’onestà di ammetterlo. Non per colpevolizzarsi, ma per crescere anche lui.
I consigli di Maria Rita Parsi ai genitori (e ai figli)
Maria Rita Parsi non si limita a denunciare, ma offre anche qualche bussola:
- educare è promuovere libertà, non costruire gabbie;
- la coppia deve essere viva, fatta di gesti, attenzioni e complimenti: perché un amore trascurato si trasforma in un’eredità tossica per i figli;
- la responsabilità è un lavoro quotidiano, non una patente che si prende una volta per tutte.
E soprattutto: genitori si diventa, non lo si è per diritto naturale.
Un invito alla responsabilità
Maria Rita Parsi ci mette davanti allo specchio con parole che non lasciano scampo. Fare un figlio non è un capriccio, non è un “poi vediamo”. È un atto politico e sociale, oltre che affettivo. E se davvero la famiglia è una nazione, allora i genitori non sono sovrani assoluti, ma governanti che devono rendere conto. A noi, i cittadini più fragili e più importanti di quel piccolo Stato.
Frasi di Maria Rita Parsi sulla responsabilità genitoriale
- “I genitori dovrebbero capire che mettere al mondo i figli – visto che li mettono al mondo senza chiedere l’autorizzazione – è una responsabilità grande quanto governare una nazione.”
- “Una famiglia è una nazione perché ha un’economia, ha delle linee guida, ha dei reggenti, ha degli spazi da tutelare, perché deve promuovere il lavoro e la libertà.”
- “La famiglia è la prima agenzia educativa.”
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