Frasi di Massimo Cacciari sul tempo, riuscirai a capire perché ti sembra di vivere il tempo diversamente dagli altri

Massimo Cacciari non ha mai avuto paura di dire le cose come stanno. O meglio: come lui crede stiano. Perché, che tu sia d’accordo o meno, quando parla (o scrive, o urla nei talk show) lo fa con la forza di uno che ha pensato a lungo alle cose. E una di queste, che lo ossessiona e lo affascina, è il tempo. Ma non aspettarti frasi tipo “il tempo è denaro” o “vivi il presente”: per Cacciari, il tempo è tutt’altra faccenda. È un mostro, è un vuoto, è un lampo, è uno strappo. In altre parole: il tempo è roba seria, ma anche parecchio scomoda.

Frasi di Massimo Cacciari sul tempo

Un uomo fuori tempo: chi è davvero Massimo Cacciari?

Filosofo e politico, ex sindaco di Venezia, Cacciari è uno di quei personaggi che o lo ami o ti viene l’orticaria. Con la barba da profeta, la voce ruvida da vecchia radio a valvole e lo sguardo perennemente seccato, è la dimostrazione vivente che il pensiero critico può ancora sopravvivere in TV. Ma il suo vero amore, il suo tormento esistenziale, è la filosofia. E lì, tra un Kant e un Heidegger, spunta sempre lui: il tempo, protagonista di molte delle sue riflessioni più affilate.

Il tempo non è un filo, è uno strappo

Dimentica l’idea che il tempo sia qualcosa che scorre liscio, come l’acqua di un rubinetto. Cacciari dice chiaro e tondo: il tempo non è lineare. Non è una freccia che va dall’inizio alla fine, ma una trama slabbrata, piena di discontinuità. Non un film in streaming, ma un vecchio VHS graffiato.

Secondo lui, non viviamo “nel tempo” come dentro un contenitore neutro. Al contrario, lo subiamo, lo attraversiamo a scossoni, come chi inciampa su ogni gradino. “Il tempo è un’esperienza individuale fatta di strappi”, dice. E chi non ha mai provato la sensazione che un secondo possa durare ore e che una settimana possa sparire in un lampo?

“Ora” non è mai adesso

Per Cacciari, il vero paradosso del tempo è che non lo viviamo mai nel presente. L’“ora”, quell’istante che dovrebbe essere tutto, in realtà non lo afferriamo mai. Appena ci accorgiamo di viverlo, è già diventato passato. È come cercare di prendere un’onda con le mani: ti bagni, ma non la tieni.

In libri come Il tempo dell’anima o nei suoi interventi pubblici, Cacciari torna sempre lì: la nostra coscienza non è mai sincronizzata con l’orologio. Siamo sempre un po’ in ritardo, o un po’ troppo avanti. E questo “fuori tempo” è, per lui, l’unico tempo che abbiamo.

Cacciari ha tempo da perdere? Sì, ma solo quello giusto

Se c’è una cosa che Massimo Cacciari ci insegna è che il tempo non si misura, si vive. E spesso lo si vive male, o a brandelli, o con rabbia. Ma è proprio lì, nella sua imperfezione, che si nasconde il significato.

Il suo rapporto con il tempo è personale, filosofico, viscerale. Ci litiga, lo interroga, lo smonta. E ogni volta ne tira fuori qualcosa che ci costringe a pensare. A pensare sul serio, senza cronometri.

Che poi, forse è questa la vera rivoluzione: prendersi il tempo per pensare al tempo. Anche solo per il gusto di mandare un po’ all’aria le nostre certezze da agenda elettronica.

Frasi di Massimo Cacciari sul tempo

  1. A partire almeno da Kant non è possibile concepire il tempo se non come una forma, non un oggetto, non una cosa ma una forma della nostra esperienza.”
  2. Non ha senso dire che noi abitiamo il tempo, come se fosse un contenitore in cui ci muoviamo.”
  3. Pensiamo al tempo come una successione: prima, ora, poi. Ma questa è una costruzione mentale.”
  4. Il tempo non è un continuum uniforme per tutti. È un’esperienza individuale, fatta di strappi e discontinuità.”
  5. Secondo la scienza, il tempo è una misura della transizione da uno stato ordinato a uno disordinato (entropia).”
  6. La nostra percezione del tempo è influenzata dalla lingua e dalla cultura.”
  7. La ‘freccia del tempo’ non è necessaria. In un universo infinito, è possibile che questa freccia si inverta.”
  8. Ogni organismo manifesta comportamenti anti-termodinamici… la nostra mente è l’esempio più chiaro di questa lotta.”
  9. Morire è un verbo, non un fatto: caratterizza ogni momento della nostra vita.”
  10. La fine dell’esistenza è un passaggio. Morire è un verbo non un fatto.”

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