Massimo Cacciari è una di quelle menti che ti fanno venire voglia di leggere un dizionario solo per capire metà di quello che dice. Ma quando parla di libertà, non servono troppi paroloni: è chiarissimo, diretto, quasi spietato. La libertà per lui non è un concetto da sbattere sui poster motivazionali, ma una responsabilità, un dovere, un esercizio continuo di pensiero critico. E non è mai comoda.
Uomo o personaggio? Entrambi, e nessuno dei due sta zitto
Ex sindaco di Venezia, filosofo di professione e polemista per vocazione, Massimo Cacciari ha la rara capacità di farti sentire ignorante in due minuti, ma senza mai farlo con arroganza. Le sue apparizioni televisive sono un mix esplosivo tra il professore che ti spiega l’Essere e il nonno che ti bacchetta se dici una sciocchezza. È burbero, appassionato, spesso in controtendenza. E soprattutto, non sopporta chi si adegua senza farsi domande.
“Se ognuno obbedisce senza discutere, perdiamo la libertà di pensare”
Questa frase non è una provocazione da bar, è un avvertimento. Cacciari la ripete spesso, nei suoi interventi pubblici, nei libri, nelle interviste. La trovi anche nel suo saggio Il lavoro dello spirito o in discorsi dove si parla di politica, scuola, pandemia, religione. Perché? Perché l’obbedienza cieca è la tomba della libertà. Non stiamo parlando del rispetto delle regole di base (tipo non buttare la carta per terra), ma del diritto di mettere in discussione, di fare domande, di dire: “Aspetta un attimo, ma siamo sicuri?”
Smetterla di abbassare la testa: un atto filosofico e pure terapeutico
Massimo Cacciari ci dice in pratica che abbassare la testa sempre, per paura, per quieto vivere o per pigrizia mentale, è il modo più veloce per spegnere il cervello e diventare marionette. E qui il suo pensiero diventa un invito: iniziamo a dire ciò che pensiamo, anche quando è scomodo, anche quando tremano le gambe. Perché la libertà non è tanto dire quello che vogliamo, ma sapere perché lo diciamo e assumerci le conseguenze.
Disobbedienza utile: non è anarchia, è maturità
Attenzione, però: non si tratta di trasformarsi in ribelli da tastiera o in contestatori seriali. Il punto non è dire sempre di no, ma non dire mai “sì” per abitudine o per paura. Secondo Cacciari, la vera libertà nasce quando pensiamo con la nostra testa, anche a costo di sbagliare. E soprattutto quando smettiamo di cercare approvazione ovunque, perché un pensiero libero non ha bisogno di like.
Se vuoi allenare la libertà come la intende Cacciari, inizia a farti domande scomode. Sui politici che voti, sui giornali che leggi, sulle regole che segui. E anche su te stesso: “Perché sto zitto? Perché ho paura di parlare? Perché seguo quella moda idiota?”.
Meno gregge, più testa
Massimo Cacciari ci sta dicendo che la libertà non è uno slogan da usare il 25 aprile. È una cosa seria. È resistere alla tentazione di seguire il gruppo, di dire sempre “va bene così”, di addormentarsi con il cervello acceso in modalità “obbedienza automatica”. È tempo di svegliarsi. Di pensare, discutere, parlare. Anche a costo di rompere un po’ le scatole.
Frasi di Massimo Cacciari sulla libertà
- “La libertà è indimostrabile e l’idea di libertà è indispensabile alla ragion pratica.”
- “La libertà è una supposta necessità, un presupposto di ogni nostro agire.”
- “La libertà non è un fenomeno, non è un noumeno che possiamo misurare; è un’idea.”
- “Laddove vi è effettiva capacità di obbedienza, cioè di ascolto e di responsabilità… soltanto in questa dimensione ci può essere libertà.”
- “In democrazia è sempre necessario discutere; non vi può essere alcun momento in cui si debba soltanto obbedire e combattere.”
- “Se ognuno obbedisce senza discutere, perdiamo la libertà di pensare.”
- “Non potremmo vivere senza pensarci liberi. Anche se volessi schiavizzare il mondo, non potrei farlo senza essere libero di pensarlo.”
- “Spesso alcuni limiti sono frutto dell’idiozia e può nascere la voglia di oltrepassarli.”
- “L’uomo manifesta la sua libertà non nel disciogliere, ma nell’intelligenza del connettere.”
- “La libertà è arte, è l’arte di vivere. Il mondo esiste per generare libertà. Siamo qui per essere liberi.”
- “Servire sì, vendersi mai. Il mondo esiste per generare libertà e noi dobbiamo essere all’altezza.”
- “Senza maschere, divise, regolamenti non possiamo vivere, ma questo non significa vendersi.”
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