Frasi di Massimo Cacciari sulla solitudine, spiega a chi ti critica che a te piace stare da solo, non isolato: è diverso

Quante volte ci sentiamo dire: “Ma esci, incontra gente, che tristezza vederti sempre da solo”? Oppure: “Non è normale, ti stai isolando…”. Ecco, se anche a te viene voglia di rispondere con un’alzata di sopracciglio e una citazione colta, oggi ti presento l’uomo giusto per farlo: Massimo Cacciari, filosofo, ex sindaco di Venezia, intellettuale ruvido e diretto, maestro nel distinguere la solitudine cercata dall’isolamento subito. Per lui, lo stare da soli non è una condanna, ma può essere una delle forme più alte di libertà. Una conquista, non una sconfitta.

Frasi di Massimo Cacciari sulla solitudine

Massimo Cacciari: l’intellettuale con lo sguardo tagliente e l’accento veneziano

Massimo Cacciari non è solo un nome da salotto filosofico o da talk show impegnato. È un pensatore vero, uno che mastica Heidegger a colazione e digerisce Nietzsche a cena. Ex sindaco di Venezia per due mandati, docente, scrittore e opinionista, è noto per il suo stile burbero, la barba incolta e quella voce profonda che sembra uscita da un romanzo di Dostoevskij. Non accarezza il pubblico, non addolcisce i concetti: Cacciari dice quello che pensa e pensa quello che dice. Anche quando si tratta di solitudine.

La solitudine può essere una scelta e una conquista; l’isolamento è una perdita

Che significa davvero? In un’intervista al Corriere della Sera, Cacciari ha spiegato:

La solitudine può essere una scelta e una conquista; l’isolamento è una perdita, una privazione del mondo.”

Questa frase, che andrebbe incorniciata e appesa sopra il divano di ogni introverso, racchiude un concetto fondamentale: stare soli non è per forza un male. Se la solitudine è una tua scelta, allora diventa uno spazio vitale, creativo, riflessivo. È il momento in cui si pensa meglio, si legge, si scrive, si sogna. È la distanza sana dal rumore di fondo della società, che spesso confonde la folla con la compagnia.

Diverso è l’isolamento: quello non lo scegli, lo subisci. È quando ti senti tagliato fuori dal mondo, escluso, ignorato. Lì c’è tristezza vera, c’è mancanza, c’è bisogno. Ma la solitudine vera – quella buona – è ricchezza, è silenzio che parla, è un modo per non perdere se stessi nel chiasso altrui.

Soli sì, isolati no: come rispondere a chi ci giudica

Ora torniamo a chi ci critica perché amiamo stare da soli. Con le parole di Massimo Cacciari nel taschino, possiamo sorridere (magari con un po’ di sarcasmo) e rispondere: “Io non mi sto isolando, sto scegliendo la mia compagnia. E fidati, non è affatto male.”

Non c’è bisogno di giustificarsi. Non tutti sono fatti per il karaoke di gruppo, i brunch della domenica o le chiacchiere da ascensore. Alcuni trovano senso e bellezza nel silenzio, nella lettura, in una passeggiata senza meta. E questo non significa essere tristi o chiusi al mondo. Al contrario, chi sa stare da solo di solito sa stare anche meglio con gli altri, proprio perché non ci va per bisogno, ma per scelta.

Cacciari e il valore della solitudine nella filosofia

Nel suo pensiero, influenzato da grandi nomi come Platone, Heidegger e Kierkegaard, la solitudine è lo spazio dell’interiorità, della verità, del confronto con se stessi. È lì che l’uomo si misura con i propri limiti, i propri sogni e le proprie paure. Senza la solitudine, dice Cacciari, non c’è vera filosofia. Perché il pensiero non si costruisce in comitiva: si nutre di silenzi, dubbi, domande.

Non è un caso che molti filosofi – da Socrate a Montaigne – abbiano fatto della solitudine il loro laboratorio mentale. Non come fuga, ma come esercizio di lucidità.

Evviva la solitudine… e abbasso l’invadenza

In un mondo che ci vuole sempre connessi, disponibili, raggiungibili, Massimo Cacciari ci ricorda che disconnettersi non è peccato, è resistenza. Essere soli, ogni tanto, è sano. È umano. È necessario.

Frasi di Massimo Cacciari sulla solitudine

  1. L’amicizia è qualcosa che non contraddice affatto la solitudine, anzi è ciò che salva, nel senso del serbare, le solitudini dei due amici, delle due navi.”
  2. La solitudine del pensiero allo stato sorgivo è una grazia; diventa una disgrazia quando il pensiero si fa voce e chiama nel deserto.”
  3. La solitudine può essere una scelta e una conquista; l’isolamento è una perdita, una privazione del mondo.”
  4. Essere single per scelta non significa amare la solitudine; significa piuttosto non volere legami stabili.”
  5. La solitudine politica si chiama disaffezione, lontananza, sfiducia, percezione della sua vanità.”
  6. Il contrario apparente di solitudine è moltitudine, ma oggi c’è solitudine di massa; il contrario della solitudine è la compagnia, l’affinità, la comunità.”
  7. La solitudine è una sovranità senza regno, l’amicizia è un legame senza sovranità.”
  8. La solitudine può essere affabile e gentile, come quella di Nietzsche. L’isolamento invece è di solito rancoroso, ostile.”
  9. Viviamo in metropoli abitate da milioni di eremiti.”
  10. Philía – amicizia – non contraddice la solitudine, ma tocca profondamente l’intimità che non è eros.”

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