Massimo Gramellini è uno di quei personaggi che ti sembra di conoscere da sempre. Lo leggi sul giornale, lo ascolti in TV, lo segui nei suoi libri… e ogni volta ti viene voglia di offrirgli un caffè per continuare a chiacchierare. Dietro quella scrittura garbata, ironica e spesso un po’ malinconica, c’è un uomo che coi sogni ci ha fatto pace, guerra, e poi ancora pace. E quando parla dei sogni, non lo fa da motivatore da palestra emotiva, ma da uno che ci è passato: sa cosa vuol dire sognare, nascondere, negare e poi… arrendersi. Per fortuna.
L’uomo dietro la penna: chi è Massimo Gramellini
Torinese classe 1960, Gramellini è giornalista, scrittore, opinionista e presenza fissa nei salotti televisivi del pensiero (quelli dove si parla prima con la testa e poi con la bocca). Per anni firma di punta del Corriere della Sera e prima ancora de La Stampa, è celebre per le sue riflessioni garbate ma affilate, spesso raccolte ne Il Caffè, la sua rubrica quotidiana che sa mescolare attualità, ironia e malinconie come fosse un barman delle emozioni.
Ma è nei libri – da Fai bei sogni a C’era una volta adesso – che Massimo Gramellini si spoglia un po’ di più. E no, non in quel senso: parliamo di cuore, mica di scandaletti.
Il sogno secondo Gramellini: una specie di virus (buono) dell’anima
Per Gramellini, i sogni non sono desideri frivoli da lista natalizia. Sono quelle cose serie che ci si incollano addosso e non se ne vanno nemmeno se provi a scrollartele via con la logica o con lo scetticismo. Sono come quegli amici d’infanzia che ogni tanto tornano a bussare, anche se tu hai cambiato casa e pure vita.
La sua frase più emblematica in questo senso è una pugnalata (gentile) all’anima:
“Se un sogno è il tuo sogno, puoi passare la vita a nasconderlo dentro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene.”
Tradotto: puoi fare il brillante, il realista, il razionale, l’adulto in carriera che guarda solo i numeri… ma se hai dentro un sogno vero, quello si siede in salotto e aspetta. E tu, alla fine, dovrai offrirgli almeno un caffè.
Il sogno: tema centrale nella scrittura di Gramellini
Il sogno è un tema che torna spesso nella scrittura di Gramellini, quasi fosse un personaggio secondario dei suoi racconti.
In Fai bei sogni (2012), libro autobiografico che ha commosso mezza Italia, racconta la perdita della madre e il lungo viaggio per accettare la verità. Ma il sogno, lì, è anche una via di fuga, una cura, un filo rosso che collega il bambino ferito all’uomo maturo.
Anche nei suoi interventi pubblici, come in tv o durante le presentazioni dei libri, Gramellini torna spesso sull’argomento. Racconta che per anni ha cercato di soffocare certi desideri, convinto che “sognare non servisse a nulla” o peggio ancora, fosse una cosa da ingenui. Ma poi… ha capito che senza quei sogni sarebbe stato solo un contenitore vuoto. Un barattolo senza marmellata.
Perché i sogni non ci lasciano mai davvero
La frase di Gramellini sulla nuvola di scetticismo è potente perché è vera. Quanti di noi hanno sognato di fare qualcosa – scrivere, viaggiare, suonare, amare in un certo modo – e poi si sono convinti che non fosse realistico? Che era troppo tardi? Che era da sciocchi?
Eppure, quei sogni restano lì. Si fanno piccoli, magari, ma non svaniscono. A volte si travestono da malinconia, altre da frustrazione. Ma in fondo, sono loro. E Gramellini ci invita, con la sua voce gentile ma ferma, a smettere di nasconderli dietro scuse intelligenti. Perché i sogni veri non se ne vanno: ti aspettano. Con pazienza. E con una tazzina di speranza bollente.
Sognare è l’unica cosa seria
Massimo Gramellini è uno di quei rari intellettuali che ti fanno sentire meno scemo anche quando parli di cose fragili come i sogni. Non li prende in giro, non li idolatra. Li tratta come vecchi amici: un po’ fastidiosi, un po’ meravigliosi. E ci ricorda che alla fine, forse, la cosa più matura da fare è tornare a crederci. Anche solo un po’. Anche solo oggi.
Perché, come direbbe lui, “il problema non è sognare troppo. È smettere del tutto.”
Frasi di Massimo Gramellini sui sogni
- “Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dentro ad una nuvola di scetticismo ma non riuscirai mai a liberartene.”
- “Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l’assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione.”
- “Per sapere se un sogno è giusto bisogna prima rinnegarlo, affinché la vita te lo restituisca per sempre con una rivelazione improvvisa.”
- “In fondo la mia vita è la storia dei tentativi che ho fatto di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.”
- “Solo chi fa bei sogni attinge all’energia dell’universo, quella dell’amore. Ma noi di bei sogni non ne facciamo più. Non coniughiamo più i verbi al futuro. E se sparisce il futuro il primo a morire è il presente.”
- “Fai bei sogni. Anzi, fateli insieme. Insieme valgono di più.”
- “Protesi le labbra verso le sue, ma non dovetti compiere l’intero percorso perché me le trovai addosso a metà strada. Sapevano di bei sogni.”
- “Poiché la realtà si era rivelata una tiranna sanguinaria, chiesi asilo alla fantasia.”
- “Non difesi il mio sogno, per la semplice ragione che non lo ascoltavo più. I sogni sono radicati nell’anima e la mia era fuori servizio.”
- “Mi ero illuso che la vita fosse una storia a lieto fine, mentre era soltanto un palloncino gonfiato dai miei sogni e destinato a esplodermi sempre fra le mani.”
- “Tu vivi chiuso in una scatola trasparente, costruita dalle tue paure. Rompila e scoprirai di essere molto più di ciò che credi.”
- “Tu ancora non puoi sapere dove approderai. Ma chi incomincia a cercare ciò che ama finirà sempre per amare ciò che trova… L’importante è mettersi in cammino.”
Leggi altre frasi celebri di Massimo Gramellini e le frasi celebri sui sogni