Massimo Recalcati è uno dei più famosi psicoanalisti italiani contemporanei, autore di libri, conferenze e programmi televisivi che spiegano in parole semplici concetti complessi della psicologia e della psicoanalisi. Tra i suoi temi più delicati e affascinanti c’è il rapporto tra i bambini e il volto della madre, quell’immagine che non solo li rassicura, ma li forma, li guida e, a volte, può segnarli per la vita. Secondo Recalcati, “il vero specchio in cui l’essere umano si riflette originariamente è il volto della madre”. Non è un semplice volto: è il primo “luogo” attraverso cui il bambino vede se stesso e il mondo. Ed è proprio per questo che genitori, nonni e chiunque si occupi di bambini dovrebbero capire quanto conti quello sguardo.

Il volto della madre: il primo specchio del mondo
Massimo Recalcati spiega chiaramente:
“Quando un bambino guarda il volto della madre, non si rispecchia semplicemente in quello, ma attraverso di esso vede anche il volto del mondo. Se il volto della madre è scuro, depresso, vuoto, viene intaccato il rapporto del bambino con il mondo.”
Tradotto in parole semplici: se il tuo sguardo è chiuso o spento, il bambino percepisce il mondo come un posto insicuro e minaccioso. Se, invece, rispondi al suo sguardo con attenzione e calore, il bambino impara a sentirsi amabile, sicuro e curioso. Come dice Recalcati:
“Se il volto dell’altro restituisce allo sguardo del bambino un sorriso, il bambino farà esperienza della sua immagine come un’immagine amabile. Se viceversa, il volto della madre risponde allo sguardo del bambino attraverso una smorfia, il bambino avrà di sé un’immagine non precisamente amabile.”
Non solo la madre biologica
Un altro aspetto fondamentale: il volto materno non corrisponde necessariamente alla genitrice biologica. Massimo Recalcati sottolinea:
“La madre appare al suo bambino attraverso il volto. C’è stato un tempo in cui per noi il mondo aveva il volto della madre… Il volto della madre non corrisponde necessariamente alla genitrice del figlio, ma al primo ‘soccorritore’ che incontra il volto del bambino.”
In altre parole, ciò che conta non è chi sei biologicamente, ma come il bambino ti percepisce e come gli permetti di vedersi attraverso il tuo sguardo. E questo vale per chiunque si prenda cura di lui.
Lo sguardo che costruisce l’autostima
Massimo Recalcati insiste:
“La costituzione del nostro volto dipende da come la madre ci ha guardati. Noi ci vediamo sempre come siamo stati guardati dallo sguardo della madre.”
E aggiunge un esempio che parla chiaro a tutti:
“Ci sono persone belle che si sentono bene nel loro corpo e ci sono persone belle che si sentono drammaticamente nel loro corpo, e questo dipende sempre da come li hanno guardati le madri.”
Il messaggio è potente: il modo in cui un bambino viene guardato costruisce la sua autostima, il senso di sicurezza e persino il rapporto con il proprio corpo.
Quando lo sguardo si chiude, il mondo si chiude
Recalcati lo mette in termini quasi poetici:
“Se il volto della madre si chiude, il mondo si chiude, e il bambino diventa come un piccolo meteorologo, che non guarda il mondo attraverso il volto della madre, ma spia in esso l’arrivo di un uragano, di una tempesta, di uno sbalzo d’umore e il mondo si chiude.”
In pratica, se i genitori mostrano rabbia, tristezza o chiusura senza regolare le emozioni, il bambino percepisce ogni sbalzo emotivo come una tempesta imminente. Crescerà ansioso, insicuro e diffidente, e tutto questo solo perché lo sguardo che avrebbe dovuto rassicurarlo era incerto o severo.
Perché queste riflessioni sono utili per crescere figli sereni
Capire il messaggio di Massimo Recalcati ci aiuta a diventare genitori più consapevoli. Non si tratta di essere perfetti o sempre sorridenti, ma di offrire uno sguardo affidabile e attento. Alcuni consigli pratici che derivano dalle sue parole:
- Rispondere sempre allo sguardo del bambino: anche un piccolo sorriso o un gesto di attenzione conta più di mille spiegazioni.
- Regolare le proprie emozioni: va bene mostrarsi tristi o arrabbiati, ma senza scaricare sul bambino tutta la tempesta emotiva.
- Essere “soccorritori” e non giudici: il bambino ha bisogno di sentirsi accolto e amabile, non valutato.
- Creare fiducia nel mondo: se il bambino vede un volto accogliente, impara che il mondo può essere un luogo sicuro.
Crescere un bambino è una questione di sguardi
Massimo Recalcati ci ricorda che crescere un bambino non è questione di regole rigide o strumenti tecnologici, ma di sguardi, attenzioni e relazioni autentiche. Come dice lui stesso:
“Ci sono bambini che vivono il rapporto con il volto della madre come un rapporto pieno di angoscia, perché è un volto non affidabile, cupo, che non permette al figlio di vedere ‘attraverso’.”
Il nostro compito, da genitori o caregiver, è allora chiaro: mostrare al bambino un volto aperto, sorridente e presente, così che possa specchiarsi in esso e affrontare il mondo con fiducia, curiosità e un pizzico di leggerezza. Perché il volto della madre, o di chi ne fa le veci, non è solo un’immagine: è il primo libro della vita di un bambino, e le sue pagine meritano di essere scritte con amore.
Frasi di Massimo Recalcati sui bambini
- “Il vero specchio in cui l’essere umano si riflette originariamente è il volto della madre.”
- “La madre appare al suo bambino attraverso il volto. C’è stato un tempo in cui per noi il mondo aveva il volto della madre.”
- “Il volto della madre non corrisponde necessariamente alla genitrice del figlio, ma al primo ‘soccorritore’ che incontra il volto del bambino.”
- “La funzione del volto materno (biologico o meno) è quella di permettere al figlio di vedersi rispecchiato attraverso lo sguardo dell’altro.”
- “Quando un bambino guarda sua madre, non guarda semplicemente un altro, ma guarda attraverso il volto dell’altro il proprio volto.”
- “Se il volto dell’altro restituisce allo sguardo del bambino un sorriso, il bambino farà esperienza della sua immagine come un’immagine amabile. Se viceversa, il volto della madre risponde allo sguardo del bambino attraverso una smorfia, il bambino avrà di sé un’immagine non precisamente amabile.”
- “La costituzione del nostro volto dipende da come la madre ci ha guardati. Noi ci vediamo sempre come siamo stati guardati dallo sguardo della madre.”
- “Ci sono persone belle che si sentono bene nel loro corpo e ci sono persone belle che si sentono drammaticamente nel loro corpo, e questo dipende sempre da come li hanno guardati le madri.”
- “Quando un bambino guarda il volto della madre, non si rispecchia semplicemente in quello, ma attraverso di esso vede anche il volto del mondo. Se il volto della madre è scuro, depresso, vuoto, viene intaccato il rapporto del bambino con il mondo.”
- “Se il volto della madre si chiude, il mondo si chiude, e il bambino diventa come un piccolo meteorologo, che non guarda il mondo attraverso il volto della madre, ma spia in esso l’arrivo di un uragano, di una tempesta, di uno sbalzo d’umore e il mondo si chiude.”
- “Ci sono bambini che vivono il rapporto con il volto della madre come un rapporto pieno di angoscia, perché è un volto non affidabile, cupo, che non permette al figlio di vedere ‘attraverso’.”
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