Frasi di Massimo Recalcati sulle madri, ti serviranno a tornare a essere donna oltre che madre e tuo marito esulterà

Massimo Recalcati è uno di quei personaggi che spaccano il pubblico: o lo ami o ti irrita profondamente. Psicoanalista, scrittore, intellettuale televisivo, ha fatto della parola il suo mestiere e del pensiero la sua ribalta. Ma più che di teorie complicate, ama parlare della vita reale: genitori, figli, amore, desideri. E quando tocca il tema della maternità, lo fa con una chiarezza che può anche pungere. Non a caso le sue frasi sulle madri sono diventate quasi dei mantra moderni.

Frasi di Massimo Recalcati sulle madri

La madre secondo Recalcati: né santa, né martire

Per Massimo Recalcati, la madre non è un’eroina senza macchia che deve immolarsi per la prole. È, prima di tutto, una donna. E da qui parte la sua celebre idea della “madre sufficientemente buona”:

Una madre sufficientemente buona è una madre che continua a essere una donna e non esaurisce la sua femminilità nella maternità.”

Dietro questa frase c’è un avvertimento preciso: guai a identificarsi solo nel ruolo materno. Una madre che diventa “tutta madre” rischia di risucchiare il figlio in una relazione di assorbimento reciproco, dove entrambi restano imprigionati. Insomma, un amore così totalizzante che invece di far crescere, soffoca.

Non fare del figlio il centro dell’universo

Un altro punto che Massimo Recalcati ripete spesso è che “una madre non dovrebbe fare del suo bambino il mondo”. Perché? Perché il bambino non deve crescere pensando di essere l’unica ragione di vita di qualcuno. La madre che sa “desiderare altro” – un lavoro, una passione, un amore, persino un aperitivo con le amiche – insegna al figlio che la vita è più grande e varia di una simbiosi a due.

Questa, per Recalcati, è una forma di educazione sentimentale: mostrare che si può amare tantissimo senza cancellare tutto il resto.

La madre che dona l’assenza

Tra le sue frasi più controverse c’è questa:

Una madre è tenuta a dare come dono non solo la sua presenza amorevole, ma anche la sua assenza.”

Detto così sembra quasi crudele, ma in realtà è liberatorio. L’assenza è quella pausa che permette al figlio di respirare, di desiderare, di esplorare. E permette anche alla madre di ricordarsi che non è nata solo per essere madre. È lo spazio che salva entrambi da una gabbia dorata fatta di attenzioni soffocanti.

Maternità sì, ma senza rinunciare alla femminilità

E qui arriviamo al cuore del messaggio di Massimo Recalcati. La maternità non deve cancellare la femminilità. Continuare a essere donna significa non rinunciare al desiderio, alla cura di sé, all’amore di coppia. È una rivendicazione contro l’ideologia patriarcale che per secoli ha voluto trasformare la donna in pura funzione materna, cancellando il resto.

E c’è anche un lato molto pratico: una madre che si ritrova come donna è una madre più serena, meno frustrata, più capace di dare amore senza pretendere che il figlio riempia tutti i vuoti. E, diciamolo, anche i compagni ringraziano: ritrovano la donna che hanno scelto, non solo la “mamma” dei loro figli.

Perché le sue parole fanno bene anche alle madri

Massimo Recalcati, in fondo, dice alle madri: non perdetevi. Non credete alla favola del sacrificio totale come unica forma d’amore. Un figlio cresce meglio se vede una madre che ama la vita, che desidera, che non ha paura di prendersi uno spazio suo.
È un messaggio che alleggerisce, che permette di scrollarsi di dosso la colpa: non sei meno madre se vai a cena con le amiche, se vuoi tornare al lavoro, se hai voglia di sentirti bella. Sei semplicemente una madre “sufficientemente buona”.

Frasi di Massimo Recalcati sulle madri

  1. Una madre sufficientemente buona è una donna che non è tutta madre, che non esaurisce la sua femminilità nella maternità.”
  2. Una madre non dovrebbe fare del suo bambino il mondo.”
  3. La madre che rimane donna – contraddicendo l’ideologia patriarcale, che invece vuole che la donna sparisca, nella madre – fa del bene a se stessa e al bambino.”
  4. Se una madre diventa tutta madre, si ha una reazione di assorbimento reciproco tra madre e figlio: la madre assorbe il bambino e il bambino assorbe la madre.”
  5. Una madre è tenuta a dare come dono non solo la sua presenza amorevole, ma anche la sua assenza.”
  6. Per una madre, donare l’assenza vuol dire non essere tutta del figlio, e non essere tutta del figlio è possibile quando una madre è donna, cioè ama qualcos’altro rispetto al figlio.”
  7. Il bambino ha bisogno che sua madre desideri altro al di là di se stesso e se il desiderio della madre non è catturato da un altrove rispetto al bambino, il rischio è quello dell’imprigionamento reciproco.”

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