Massimo Recalcati è uno di quei rari intellettuali che parlano di psicoanalisi come se stessero raccontando una storia davanti a un caffè. Niente paroloni astratti o sofismi da cattedra: nei suoi libri e nelle sue lezioni, sa entrare nelle pieghe dell’animo umano con la delicatezza di chi conosce bene il dolore e la bellezza del vivere. Professore, psicoanalista, scrittore e, soprattutto, uomo che riflette sull’amore – non quello zuccheroso, ma quello vero, faticoso, quotidiano – Recalcati è diventato negli anni un punto di riferimento per genitori, educatori e chiunque cerchi di capirci qualcosa nei legami umani. Il suo modo di raccontare la genitorialità è rivoluzionario perché sposta l’attenzione da ciò che diamo ai figli a ciò che facciamo vedere loro. Ed è qui che entra in gioco il suo concetto più poetico e potente: lo sguardo dei genitori.
Lo sguardo che educa (senza dire una parola)
Per Massimo Recalcati, lo sguardo è la prima forma di eredità. È il modo in cui un genitore guarda il mondo, e quindi il modo in cui mostra al figlio che la vita, nonostante tutto, vale la pena di essere vissuta. Non serve possedere “giardini reali”, case, conti in banca o rendite – come scrive lui stesso – perché nulla di tutto questo ha valore se manca lo sguardo che illumina la realtà. Dice:
“La direzione non è dare ai figli i giardini reali, ma dare loro in eredità il nostro sguardo sul mondo.”
E ha ragione. Perché un figlio che cresce con un genitore capace di guardare ancora lo splendore del mondo – anche quando la vita non fa sconti – impara a fare lo stesso. È come se gli dicessimo, senza aprire bocca: “Guarda, il mondo può essere difficile, ma resta bellissimo. E tu sei parte di quella bellezza.”
Quando lo sguardo diventa una carezza
Massimo Recalcati non parla di uno sguardo qualsiasi, ma di uno sguardo vivo, pieno di emozione, di desiderio, di amore. Quello che sa ancora stupirsi del cielo, di un gesto gentile, di un abbraccio improvviso. Perché, come scrive:
“Lo sguardo dei genitori è capace di vedere lo splendore del mondo? È capace di testimoniare che noi sentiamo ancora, che siamo ancora capaci di amore nonostante il dolore del mondo?”
È una domanda che spiazza, perché ci costringe a guardarci allo specchio. Quante volte, presi dalla routine, smettiamo di guardare davvero? Di vedere i nostri figli per ciò che sono, non per ciò che vorremmo che fossero? Lo sguardo di cui parla Recalcati non è quello che giudica, corregge o controlla. È uno sguardo che accoglie, che dice: “Ti vedo, così come sei. E va bene così.”
L’unica testimonianza che conta: amare nonostante tutto
In un mondo dove si misura tutto – successo, denaro, risultati scolastici – Massimo Recalcati ci ricorda una verità scomoda ma liberatoria:
“L’unica testimonianza a cui sono chiamati i genitori è solo la capacità di amare, nonostante tutto.”
Nonostante le fatiche, gli errori, le delusioni. Nonostante la vita che non va mai come nei piani. Per lui, educare non significa costruire un figlio perfetto, ma testimoniare la speranza, anche nelle giornate storte. Significa far vedere ai nostri figli che, pur tra le ferite, siamo ancora vivi, curiosi, capaci di ridere, di sognare, di ricominciare. È questo sguardo che diventa la bussola del loro futuro.
Lo sguardo come eredità più preziosa
Pensaci: cosa resta davvero di noi nei nostri figli? Non la macchina, non il conto in banca, ma il modo in cui li abbiamo guardati. Lo sguardo che trasmette fiducia, che incoraggia, che perdona. Lo sguardo che dice “ti amo” anche quando siamo troppo stanchi per dirlo. Quello è il vero lascito, quello che li aiuta a scoprire la bellezza del mondo e a credere che anche loro meritano di essere amati, così come sono.
E forse è proprio questo che Recalcati ci invita a fare: non regalare ai figli un mondo perfetto, ma insegnare loro a guardare il mondo con occhi pieni di amore.
In fondo, è tutto qui
Lo sguardo è come un ponte invisibile tra noi e i nostri figli. Attraverso di esso passa tutto: la fiducia, l’amore, la speranza. E allora, la prossima volta che il mondo ti sembrerà grigio e senza senso, prova a fare come direbbe Recalcati: alza lo sguardo, guardalo davvero. Perché solo chi sa vedere la bellezza del mondo può insegnare ai figli a non smettere mai di cercarla.
Frasi di Massimo Recalcati sullo sguardo
- “La direzione non è dare ai figli i giardini reali, non è dare in eredità ai figli i beni, le rendite, le proprietà… si tratta di dare in eredità ai fili il nostro sguardo sul mondo.”
- “La prima forma di eredità dei figli è l’eredità dello sguardo dei loro genitori.”
- “Lo sguardo dei genitori è capace di vedere lo splendore del mondo? È capace di testimoniare che noi sentiamo ancora, che siamo ancora capaci di amore nonostante il dolore del mondo?”
- “L’unica testimonianza a cui sono chiamati i genitori è solo la capacità di amare, nonostante tutto.”
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