Haruki Murakami non è soltanto uno scrittore: è un marchio di fabbrica emotivo. Basta aprire un suo libro per ritrovarsi catapultati in un mondo dove i gatti parlano, i pozzi sono senza fondo e le persone diventano più enigmatiche della trama stessa. Ma tra tutte le sue ossessioni narrative, una brilla particolarmente: l’amicizia.
Per Murakami non è mai una relazione banale, non è un “ci sentiamo” buttato lì su WhatsApp. È un luogo interiore, un nodo del cuore, una ferita che lega più del sentimento. E spesso, dietro la sua apparente semplicità, nasconde una profondità che ti colpisce come un treno espresso.

Chi è Haruki Murakami
Haruki Murakami nella vita reale è un tipo riservato, amante della corsa, del jazz e dei gatti che spuntano nei momenti meno opportuni. Non ama apparire, non ama la mondanità, ma ama – profondamente – osservare. E forse è proprio da questa sua attitudine contemplativa che nasce la sua idea di amicizia: un rapporto fatto di silenzi, di vicinanze tranquille, di gesti che non servono a fare scena. Nelle sue storie, l’amicizia è quasi sempre un legame fragile e potente insieme. A volte è un’àncora di salvezza, altre volte una ferita che ricorda che siamo vivi. Come scrive in 1Q84:
“A unire il cuore delle persone non è soltanto la sintonia dei sentimenti. I cuori delle persone vengono uniti ancora più intimamente dalle ferite.”
Per Murakami siamo anime che si riconoscono nelle crepe, non nelle superfici lisce. E chi ci capisce nelle nostre parti rotte è già mezzo amico per definizione.
L’amicizia secondo Murakami: una cosa seria, ma anche un po’ storta
Quando deve definirla, Murakami sa essere sorprendentemente diretto. In Pinball, 1973 dice:
“La felicità è un’amicizia calorosa.”
È una frase semplice, quasi disarmante. Però, se la guardi bene, contiene una verità spiccia e tremendamente umana: la felicità non è un viaggio, non è un lavoro da sogno, non è nemmeno un amore epocale. A volte è solo una persona che si siede accanto a te senza fare troppe domande.
Eppure non è tutto qui. Murakami è il re dei sottintesi. L’amicizia “calorosa” non è solo un conforto dell’anima, ma un modo elegante per dire che certe presenze ci scaldano ben più del termosifone di casa. Lo stesso Murakami sembra suggerirlo quando scrive frasi come:
“Un amico con cui ammazzare il tempo è un amico sublime.”
Sublime? Proprio così. Perché non è solo compagnia: è connessione, complicità, una scintilla che fa brillare il mondo attorno. E, diciamolo pure, una scintilla che ogni tanto potrebbe accendere anche qualcos’altro.
Quando “amicizia calorosa” significa più di quello che sembra
E qui arriviamo al punto dolente. O piccante. O divertente, dipende dal lettore.
La frase “La felicità è un’amicizia calorosa” può essere anche un modo molto murakamiano – cioè indirettissimo e poetico – per dire a qualcuno che sì, sei un amico, ma non proprio nel senso canonico del vocabolario.
Una persona che “ci scalda” può farlo emotivamente… ma anche fisicamente. E Murakami ama lasciare questi margini di ambiguità, quelle zone grigie dove non si capisce più se stiamo parlando di affetto o di desiderio, di cuore o di pelle. Non lo dice apertamente, perché non è tipo da frasi esplicite. Ma se un lettore vuole cogliere l’allusione, la trova tutta. In fondo, anche lui ammette in Norwegian Wood:
“Non esiste nessuno a cui piaccia la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia: così evito un po’ di delusioni.”
Non è la frase di uno che concede il proprio calore a caso. È la frase di uno che sa che certe vicinanze scottano, e che quando scaldano davvero… scaldano parecchio. E se vuoi far capire a un amico che tra voi non c’è solo un affetto innocente, Murakami ti dà la frase perfetta, elegante e innocua, che però nasconde un messaggio rovente: “La felicità è un’amicizia calorosa.” Traduzione libera: “E tu, guarda caso, mi scaldi parecchio.” Funziona sempre. Soprattutto se detta col sorriso di chi sa perfettamente cosa sta suggerendo.
L’amicizia è un luogo magico
Haruki Murakami parla dell’amicizia come se fosse un luogo magico dove le cose importanti accadono senza clamore. È il primo a riconoscere che i legami profondi non hanno definizioni semplici. Possono essere consolazione, compagnia, salvezza… o un irresistibile invito a stare un po’ più vicini. E in questo, forse, sta la sua grandezza: nel ricordarci che gli affetti veri scaldano. A volte il cuore. A volte l’anima. A volte anche tutto il resto.
Frasi di Murakami sull’amicizia
- “Un amico con cui ammazzare il tempo è un amico sublime.”
- “Non è giusto che un amico dia sempre e l’altro prenda soltanto: questa non è vera amicizia.”
- “La felicità è un’amicizia calorosa.”
- “A unire il cuore delle persone non è soltanto la sintonia dei sentimenti. I cuori delle persone vengono uniti ancora più intimamente dalle ferite.”
- “Non esiste nessuno a cui piaccia la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia: così evito un po’ di delusioni.”
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