Se pensi che Nicola Gratteri sia solo il magistrato antimafia che parla di boss, clan e pentiti, ti sbagli di grosso. Dietro l’uomo del codice penale e delle intercettazioni c’è un pensatore, un uomo che riflette su valori, coerenza… e sulla famiglia. In particolare, Gratteri ha detto più volte cose molto interessanti sui genitori e sul rapporto con i figli. E, credimi, non sono frasi da manuale polveroso: sono consigli pratici, diretti e con quel pizzico di ironia che ti fa sorridere mentre pensi: “Eh sì, è vero!”

Genitori: il ruolo è delicato, ma non soffocante
Gratteri lo dice chiaramente:
“Dedicare del tempo ai figli non vuol dire essere ossessivi, non farli respirare, non farli crescere e non farli cadere… i bambini devono cadere, si devono fare male, si devono tagliare, devono fare a botte con i coetanei, perché altrimenti non crescono.”
Tradotto in parole semplici: i figli hanno bisogno di provare il mondo da soli. Non serve sorvegliarli h24 come se fossero microchip da monitorare. Lasciare loro un po’ di libertà, lasciarli sbagliare, persino cadere, è fondamentale. Solo così imparano davvero, diventano resilienti, affrontano problemi e crescono forti.
La distanza giusta: seguire senza invadere
Un’altra frase chiave di Nicola Gratteri è:
“I genitori devo seguire i figli da una certa distanza, ma devono anche parlare con loro, perché i figli vogliono che si parli loro.”
Cosa vuol dire? Non si tratta di allontanarsi o di diventare freddi: si tratta di trovare il giusto equilibrio. Non essere troppo invadenti, ma neanche assenti. Essere vicini abbastanza da guidare, ma lontani abbastanza da lasciare spazio. E soprattutto, comunicare. I figli vogliono essere ascoltati, avere un confronto. Non importa quanto tu sia occupato o stressato: una chiacchierata sincera vale più di mille regole imposte dall’alto.
Più valore alle azioni che al tempo
Nicola Gratteri insiste anche su questo:
“Non è importante il tempo, ma è importante cosa si dà ai figli.”
In altre parole, non serve passare ore e ore davanti a loro senza attenzione o presenza reale. Meglio pochi momenti di qualità che giorni interi di distrazione. Leggere insieme, giocare, spiegare perché certe cose sono giuste o sbagliate: sono questi gesti che contano, non il numero di ore che stai fisicamente nella stessa stanza.
Coerenza: la regola d’oro dei genitori
Infine, Gratteri sottolinea l’importanza dell’esempio:
“I genitori devono cercare di dare un esempio di coerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno.”
Non serve ripetere mille volte “Non mentire” se poi loro ti vedono barare al parcheggio. La coerenza è il vero insegnamento. I figli imparano più dagli esempi concreti che dai sermoni. E sì, questo vale anche se qualche volta il tuo modo di fare è… un po’ pasticciato. Ma se ci provi, loro lo vedono e lo apprezzano.
Imparare a capirsi senza stress
Se vuoi andare d’accordo con i tuoi figli, le parole di Gratteri sono un piccolo manuale pratico:
- Segui da lontano ma resta presente.
- Parla con loro, ascolta le loro idee.
- Lascia che cadano, sbaglino, crescano.
- Concentrati sulla qualità del tempo, non sulla quantità.
- Sii coerente tra parole e azioni.
In fondo, anche chi combatte la mafia sa che la vera sfida quotidiana è crescere figli responsabili, sereni e capaci di affrontare la vita. E se vuoi un consiglio bonus: ridere con loro, anche delle tue stesse gaffe, rende tutto più leggero e… decisamente più sopportabile.
Frasi di Nicola Gratteri sui genitori
- “Non è importante il tempo, ma è importante cosa si dà ai figli.”
- “Dedicare del tempo ai figli non vuol dire essere ossessivi, non farli respirare, non farli crescere e non farli cadere… i bambini devono cadere, si devono fare male, si devono tagliare, devono fare a botte con i coetanei, perché altrimenti non crescono.”
- “I genitori devo seguire i figli da una certa distanza, ma devono anche parlare con loro, perché i figli vogliono che si parli loro.”
- “I genitori devono cercare di dare un esempio di coerenza tra ciò che dicono e ciò che fanno.”
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