Se pensi che la solitudine sia sempre benefica, rilassante e spirituale… beh, Oriana Fallaci ti avrebbe guardato storto. Poi ti avrebbe fatto a pezzi con una frase secca, di quelle che ti restano in testa per giorni. Perché la scrittrice e giornalista più scomoda (e affascinante) del Novecento non era una che girava intorno alle parole, e tanto meno ai sentimenti. Lei la solitudine l’ha conosciuta, vissuta, raccontata. E ci ha anche lasciato un consiglio tagliente:
“Un uomo che non parla a nessuno e a cui nessuno parla è come un pozzo che nessuna sorgente alimenta: a poco a poco l’acqua che vi stagna imputridisce ed evapora.”
Bella immagine, vero? Ma anche una botta di verità.
Oriana Fallaci: la donna, il personaggio e il silenzio scelto
Parlare di Oriana Fallaci significa parlare di una donna che aveva il fuoco dentro. Reporter di guerra, autrice di libri che hanno fatto tremare politici, religiosi e benpensanti, aveva una penna affilata come una lama e una voce che non conosceva il tasto “muto”.
Eppure, dietro a quel carattere incandescente, c’era anche una donna sola. Non nel senso pietoso del termine, ma nel senso profondo. Oriana sapeva stare da sola, lo rivendicava. Ma non sopportava il silenzio sterile, quello che non genera nulla.
Perché c’è solitudine e solitudine. Quella che ti rigenera, e quella che ti svuota.
Due tipi di solitudine: quella che ti accende e quella che ti spegne
Oriana Fallaci distingue chiaramente due tipi di solitudine. La prima è quella scelta, consapevole. Una pausa dal mondo per ascoltarsi, per pensare, per scrivere. Quella che ti fa crescere, ti mette davanti allo specchio e ti dice: “Guarda chi sei davvero”. Una solitudine che profuma di libertà.
Ma poi c’è la solitudine che imputridisce, quella di chi smette di comunicare, di ascoltare, di farsi sentire. Quella che non è scelta, ma subìta. Che ti fa marcire dentro, come l’acqua stagnante del famoso pozzo. E quella, per Oriana, è pericolosa. Letale.
Il pozzo senza sorgente: quando la solitudine diventa una trappola
La frase del pozzo che nessuno alimenta è uno schiaffo poetico, uno di quei pensieri che ti fanno venire voglia di chiamare qualcuno solo per dire “Ehi, ci sei?”.
Oriana Fallaci ci avverte: chi si isola troppo, chi spegne ogni dialogo col mondo, lentamente si prosciuga. Non diventa più profondo, diventa solo più vuoto. Perché l’essere umano ha bisogno di parole, di sguardi, di confronti. Anche di litigare, se serve. Ma di esserci.
Ecco perché questa frase può far riflettere chi si rifugia sempre nella solitudine dicendo “Io sto meglio da solo”. Davvero? O stai solo evitando il mondo perché ti fa paura, ti mette a disagio, ti obbliga a metterti in gioco? Perché, come diceva sempre lei, “non si può scrivere o vivere in assenza di vita”. E la vita, guarda caso, passa anche (soprattutto) attraverso gli altri.
Il consiglio di Oriana? Non farti evaporare
Oriana Fallaci non amava dare consigli. Ma tra le righe dei suoi libri e delle sue interviste, una cosa è chiara: stai solo quanto vuoi, ma non dimenticare di parlare. Di ascoltare. Di vivere.
La solitudine può essere una medicina, ma solo se non si trasforma in abbandono. Solo se non ti fa dimenticare che sei parte di un mondo, anche quando lo detesti.
Quindi sì, ogni tanto chiuditi nella tua tana. Ma poi esci, parla, urla se serve. Perché l’acqua che non scorre… puzza.
La solitudine fa bene, ma solo se non puzza di muffa
Oriana Fallaci ci ha lasciato tante verità, scomode ma preziose. E tra queste c’è una lezione sulla solitudine che dovremmo tatuarci nella mente: non basta stare da soli per conoscersi. Bisogna anche restare vivi, aperti, collegati.
Perché se nessuno ti parla e tu non parli a nessuno, non stai meditando. Stai evaporando. E a quel punto, non sei più un pozzo profondo… sei solo un buco secco.
Frasi di Oriana Fallaci sulla solitudine
- “Solo i deboli e i poveri di spirito hanno paura della solitudine e si annoiano a stare soli.”
- “Un uomo che non parla a nessuno e a cui nessuno parla è come un pozzo che nessuna sorgente alimenta: a poco a poco l’acqua che vi stagna imputridisce ed evapora.”
- “Perché l’infelicità ha anche la solitudine che gela quando appartieni a un mondo scomparso o incompreso.”
- “Ho scoperto che basto a me stessa, che posso vivere sola. Ma non sono sicura che sia una buona scoperta, una prova di saggezza.”
- “La solitudine è un lusso che va goduto a piccole dosi e a sorsate brevi. L’uomo non può vivere solo troppo a lungo.”
- “La solitudine non è una prigione. A volte, per alcuni, è una conquista che difende da ulteriori ferite e offese.”
- “Il dialogo e la compagnia sono acqua per un’anima inaridita dalla solitudine.”
- “Il linguaggio parlato non fa compagnia perché richiede la presenza di altri. lo scritto fa compagnia perché lo si esercita in solitudine.”
- “La paura della solitudine non fa di te un debole se capisci che la vera forza sta anche nell’accettarla.”
- “Sto parlando di equilibrio insomma. Un albero con troppa acqua finisce col marcire, ma un albero senza acqua finisce col morire.”
- “Quando si scrive, si scrive per disciplina. Scrivere è un atto di volontà… solitudine è saggezza.”
- “Specialmente quando si scrive, la solitudine è una gran compagnia.”
- “La solitudine è saggezza.”
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