Oscar Wilde non è stato solo un grande scrittore, ma un personaggio che amava stupire, scandalizzare e far riflettere. Irlandese, raffinato, brillante e ironico, Wilde aveva la capacità di dire la verità travestendola da battuta. In un’epoca vittoriana fatta di regole rigide e apparenze impeccabili, lui si muoveva come un dandy con la lingua affilata e il cervello sempre acceso. Dietro il suo umorismo, però, c’era un pensatore lucido che sapeva quanto la vita potesse essere ingiusta e quanta importanza potesse avere una cosa tanto “volgare” quanto necessaria: il denaro.

Il denaro per Oscar Wilde: una questione di valore (e di sopravvivenza)
Oscar Wilde non era un moralista, né un predicatore. Non parlava del denaro come di un male, ma come di uno specchio che riflette chi siamo davvero. Per lui, i soldi erano una forza invisibile che muoveva il mondo, anche quando tutti fingevano di ignorarli.
Nel suo celebre aforisma:
“Quando ero giovane pensavo che il denaro fosse la cosa più importante della vita; ora che sono vecchio so che lo è davvero”
non c’è solo ironia. C’è una verità che morde: da giovani possiamo illuderci che l’amore o la bellezza bastino, ma con il tempo capiamo che la libertà, la salute e la dignità costano. Oscar Wilde, che nella sua vita conobbe la povertà dopo la gloria, sapeva bene cosa significasse passare dal lusso alla mancanza. Ecco perché la sua frase, apparentemente cinica, è in realtà profondamente umana.
“Il prezzo di tutto e il valore di nulla”: la società secondo Oscar Wilde
In molte delle sue opere, da Il ritratto di Dorian Gray a Il ventaglio di Lady Windermere, Oscar Wilde ironizza su un mondo ossessionato dal prezzo ma cieco al valore. Diceva:
“Un cinico è un uomo che conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla.”
È una delle sue frasi più famose, e anche una delle più attuali. Oggi, tra rate, mutui e spese quotidiane, ci ritroviamo spesso a dare un prezzo a tutto: alla casa, al tempo, perfino alla tranquillità. Ma come Wilde ci insegna, il valore di una cosa – o di una scelta – non è scritto sullo scontrino.
Non avidi, ma previdenti: il senso moderno della battuta di Wilde
La frase di Oscar Wilde può sembrare spietata, ma a ben guardare è un piccolo inno alla saggezza. Quando dice che da vecchio sa che il denaro è davvero importante, non sta glorificando l’avidità: sta riconoscendo l’importanza di essere preparati.
A pensarci bene, non è diverso da quello che facciamo noi oggi quando risparmiamo qualcosa “per la vecchiaia”. Non siamo attaccati ai soldi, siamo attaccati alla sicurezza. Oscar Wilde, con la sua ironia, ci autorizza a non sentirci in colpa per questo. Perché – diciamolo – non c’è niente di nobile nel restare senza soldi, né di immorale nel volerne abbastanza per vivere sereni. Il problema non è il denaro, ma come lo si usa (e quanto se ne lascia governare la vita).
Oscar Wilde, maestro di ironia e realismo
In fondo, Oscar Wilde aveva capito tutto: il denaro non compra la felicità, ma può pagare il biglietto d’ingresso alla tranquillità. E in un mondo dove si finge di disprezzare ciò che in realtà tutti inseguono, la sua voce resta una delle più oneste.
Ci ricorda che il cinismo non è sempre mancanza di cuore, a volte è solo una forma elegante di realismo. E che mettere da parte qualche soldo, più che un segno di avidità, è un atto d’amore verso noi stessi e verso chi ci sarà accanto quando non saremo più giovani.
Frasi di Oscar Wilde sui soldi
- “C’è una sola classe nella società che pensa al denaro più dei ricchi: i poveri.”
- “Un cinico è un uomo che conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla.”
- “Oggi la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di niente.”
- “Ma io non voglio denaro. Solo chi paga i propri conti desidera averne, zio George, e io non li pago mai.”
- “Quando ero giovane pensavo che il denaro fosse la cosa più importante della vita; ora che sono vecchio so che lo è davvero.”
- “Neppure tu sei abbastanza ricco da ricomprare il tuo passato. Nessun uomo lo è.”
- “L’unica cosa che consola dall’essere poveri è l’eccesso. L’unica cosa che consola dall’essere ricchi è l’economia.”
- “La fame, e non il peccato, è la madre del crimine moderno.”
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