Frasi di Osvaldo Poli sull’adolescenza, la madre dei tuoi figli capirà che deve mettersi un po’ da parte: ora tocca a te

Osvaldo Poli non è solo uno psicologo, ma un fine osservatore delle dinamiche familiari, un autore ironico e profondo, e soprattutto un uomo che ha imparato a parlare ai genitori senza giri di parole. Nei suoi libri, nei suoi incontri e nei suoi video, Poli ha un modo tutto suo di dire le cose: diretto, concreto, a volte scomodo, ma sempre illuminante. È autore di saggi molto amati come Il padre che educa, Il mestiere di padre e Voglio una mamma e un papà, testi che hanno aiutato migliaia di genitori a rileggere il proprio ruolo in famiglia con occhi nuovi.

Frasi di Osvaldo Poli sull’adolescenza

L’adolescenza secondo Poli: un passaggio di testimone

Per Osvaldo Poli, l’adolescenza non è solo una fase difficile, è un vero spartiacque familiare. Il momento in cui la madre, regina indiscussa dell’infanzia, deve fare un passo indietro. E no, non perché abbia sbagliato qualcosa, ma perché è proprio così che funziona la crescita.

Una delle sue frasi più celebri è questa:

  1. L’adolescenza comincia quando la madre dice al padre: ‘Di’ qualcosa a tuo figlio, perché a me non mi ascolta più’.”

Semplice? Forse. Banale? Per niente. Perché in questa frase c’è dentro tutta la dinamica esplosiva del passaggio tra infanzia e adolescenza.

“A me non mi ascolta più”: la resa (temporanea) della mamma

Quando una madre pronuncia questa frase, succede qualcosa di potente. È il segnale che quel legame meraviglioso e simbiotico madre-figlio si sta allentando. Ma attenzione: non è un tradimento, non è una rottura. È la fisiologia dell’indipendenza.

I figli adolescenti non smettono di amare la madre. Semplicemente, iniziano ad avere bisogno di altro: di confronto, di regole più dure, di distacco, di identità propria. E l’istinto dice loro che per farlo devono staccarsi da chi li ha “contenuti” emotivamente per tutta l’infanzia.

Tocca al papà. E ora?

Ed è qui che Osvaldo Poli chiama in causa il padre. Per troppo tempo relegato al ruolo di “spalla”, di riserva emotiva, ora è il momento di scendere in campo e prendersi il centro della scena. Il padre ha un altro modo di educare, meno emotivo e più orientato all’autonomia. E questo all’adolescente serve come l’aria.

Poli lo dice chiaro: “Il padre ha un’altra filosofia educativa”, più distaccata, ma non per questo meno affettuosa. È il padre che insegna il limite, che allena alla frustrazione, che introduce il concetto di responsabilità senza annegare nei sensi di colpa. In altre parole: fa il padre. Finalmente.

E se fosse il padre a dire quella frase?

Qui arriva il colpo di scena. La frase “Adesso di’ qualcosa tu, che a me non mi ascolta piùpuò essere ribaltata. E può diventare, in mano al padre, una dichiarazione importante rivolta alla madre: “Cara, ora tocca a me. Fai un passo indietro. Non perché tu non vada più bene, ma perché adesso il nostro ragazzo ha bisogno di me.”

Ecco che la frase diventa una bussola per riorganizzare le forze familiari. Non una critica alla madre, ma un invito a cambiare schema. A fidarsi di un altro tipo di guida. Quella più ruvida, forse meno empatica, ma fondamentale per diventare adulti.

Il padre che è in lei

E se pensi che Osvaldo Poli lasci la madre fuori dai giochi, ti sbagli. Lui dice chiaramente: la madre deve imparare a tirare fuori il padre che è in lei. Che significa? Che deve cambiare postura, mettere da parte il “cuore a mille” e usare più fermezza, più distacco, più fiducia nel figlio.

Perché in fondo, per crescere, i figli hanno bisogno di qualcuno che li ama, ma che non li trattiene. E questa è la sfida più grande per ogni genitore.

Quando un padre vale doppio

In un mondo in cui si parla tanto (e spesso male) dei padri assenti, Poli rilancia: l’adolescenza è l’occasione per fare la differenza. Ma non basta “esserci”: bisogna prendere posizione, capire il proprio ruolo, e accettare che sì, l’adolescenza è il tempo del padre.

Un tempo nuovo, pieno di conflitti, certo, ma anche ricco di occasioni per diventare un punto di riferimento irrinunciabile.

E se ogni madre riuscisse davvero a tirare fuori il padre che è in lei, come dice Poli… beh, allora non ce ne sarebbe più per nessuno!

Frasi di Osvaldo Poli sull’adolescenza

  1. L’adolescenza è il tempo del padre.”
  2. L’adolescenza comincia quando la madre dice al padre: ‘Di’ qualcosa a tuo figlio, perché a me non mi ascolta più.’”
  3. Quella frase segna l’ingresso ufficiale nell’adolescenza: segnatevela sul calendario.”
  4. L’infanzia è il tempo della madre, che è molto più attrezzata per gestirla.”
  5. La madre ha radar emotivi profondi, un intuito, un tatto e una sensibilità straordinari.”
  6. Il padre ha un altro mindset: una filosofia educativa diversa da quella materna.”
  7. Il padre interviene con un approccio educativo completamente differente, che esploreremo a fondo.”
  8. È importante che la madre capisca che anche il modo d’intervenire del padre ha un senso e un valore.”
  9. Nell’adolescenza dei figli, anche la madre ha il compito di far emergere il padre che è in lei.”
  10. Quando una madre riesce a tirar fuori il padre che è in lei, allora non ce n’è più per nessuno.”

Leggi le frasi celebri sull’adolescenza