Osvaldo Poli è uno psicologo e psicoterapeuta che, con il suo stile diretto e ironico, ha conquistato tanti genitori. Non è uno che la manda a dire: parla delle paure dei genitori senza giri di parole, con quel tono che può sembrare tagliente ma che, in realtà, fa bene come una doccia fredda dopo una giornata d’estate. Perché? Perché ci ricorda che l’educazione non è un atto di protezione ossessiva, ma un cammino che richiede coraggio, misura e, soprattutto, buon senso.

Le paure dei genitori secondo Osvaldo Poli
Per Osvaldo Poli, il 90% delle ansie dei genitori non nasce da reali emergenze ma da immaginazioni un po’ paranoiche. Le sue parole sono chiare:
- “La paura più grande dei genitori è per il 90% quella dei virus che potrebbero contagiare i figli.”
- “I genitori hanno paura che il figlio non si senta amato o che voglia più bene ai nonni che a loro.”
- “I genitori hanno paura che il figlio si senta abbandonato.”
- “I genitori hanno paura che il figlio cresca come lo zio.”
Insomma, più che crescere i figli, spesso i genitori si ritrovano a crescere i propri fantasmi interiori.
La paura dilagante: l’autostima
Uno dei punti più forti di Osvaldo Poli riguarda la tanto decantata autostima. Oggi, dice, la paura che un figlio non ne abbia abbastanza è diventata una vera epidemia. E porta a scene paradossali:
“La paura che il figlio non abbia autostima è dilagante. Questo porta i genitori a far delle cose insensate, come degli ‘oh’ di meraviglia a tutte le cazzate che dice, sennò gli cala l’autostima.”
Tradotto: se tuo figlio racconta per la terza volta la barzelletta senza senso che inizia con “c’era un pollo su un trattore…”, non sei obbligato a riderci come se fosse un monologo di Crozza.
Perché non è un dramma se i figli non brillano in tutto
Il vero rischio, dice Osvaldo Poli, non è che i ragazzi abbiano poca autostima, ma troppa. Infatti:
“Oggigiorno son pochissimi i ragazzi con bassa autostima e hanno il problema esattamente opposto: un eccesso di autostima. Si credono speciali perché gli abbiamo fatto credere di esserlo. Ma è un guaio per loro quando si affacciano alla vita vera e sono fuori dal cerchio protettivo della mamma.”
E qui sta il punto: un bambino che cresce convinto che ogni suo disegno sia un capolavoro di Picasso o che ogni sua idea sia un’illuminazione da premio Nobel rischia di schiantarsi contro la realtà. La vita vera non applaude sempre, e non c’è nulla di male a dirlo ai nostri figli.
Una lezione utile anche per i genitori
Osvaldo Poli ci invita, in fondo, a non aver paura del fatto che i nostri figli possano fallire, non riuscire, non eccellere. Non è un problema se non sanno fare bene alcune cose. Non è un problema se si sentono un po’ frustrati. Fa parte della crescita.
Perché se smettiamo di avere paura, lasciamo ai figli lo spazio per provare, sbagliare e imparare. E forse, smettendo di applaudire ogni minima “cazzata”, regaliamo loro una cosa più preziosa dell’autostima: la capacità di affrontare il mondo senza il bisogno di conferme continue.
La paura non aiuta a crescere
Osvaldo Poli, con il suo modo schietto e ironico, ci mette davanti a una verità che non sempre abbiamo il coraggio di ammettere: la paura non aiuta a crescere, né i figli né i genitori. E l’autostima non nasce dagli applausi facili, ma dall’esperienza, dalla fatica e dalla libertà di cadere e rialzarsi.
In altre parole: cari genitori, rilassatevi. Non serve dire “ohhh” ogni due minuti. Anche il silenzio, a volte, educa meglio di mille applausi.
Frasi di Osvaldo Poli sulle paure dei genitori
- “La paura più grande dei genitori è per il 90% quella dei virus che potrebbero contagiare i figli.”
- “I genitori hanno paura che il figlio non si senta amato o che voglia più bene ai nonni che a loro.”
- “I genitori hanno paura che il figlio si senta abbandonato.
- “I genitori hanno paura che il figlio cresca come lo zio.”
- “La paura che il figlio non abbia autostima è dilagante. Questo porta i genitori a far delle cose insensate, come degli ‘oh’ di meraviglia a tutte le cazzate che dice, sennò gli cala l’autostima.”
- “Oggigiorno son pochissimi i ragazzi con bassa autostima e hanno il problema esattamente opposto: un eccesso di autostima. Si credono speciali perché gli abbiamo fatto credere di esserlo. Ma è un guaio per loro quando si affacciano alla vita vera e sono fuori dal cerchio protettivo della mamma.”
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