Boom: tra le tracce della prima prova scritta della maturità 2025 è comparso il nome di Paolo Borsellino. Il titolo della traccia? “Un messaggio di Paolo Borsellino – I giovani, la mia speranza – dove il giudice invita a una riflessione sul ruolo delle nuove generazioni nella lotta per la legalità.” Una scelta che ha fatto tremare qualche penna e (speriamo) accendere qualche cervello. Perché Borsellino non è stato solo un magistrato. È stato un simbolo, una voce che parlava chiaro, anche quando tutto intorno a lui urlava omertà. E a chi gli chiedeva come facesse a non avere paura, rispondeva con una frase tagliente come una lama: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.”
Borsellino: l’uomo, non solo il giudice
Prima di essere trasformato in murales, libri di scuola e citazioni su Instagram, Paolo Borsellino era un uomo. Uno nato a Palermo, cresciuto tra odori di arancine e paura di parlare. Diventò magistrato quasi per istinto di sopravvivenza, per non rassegnarsi a una città bella e maledetta.
Ma non era un eroe con la S (da Superman) sul petto. Era uno che sapeva benissimo di rischiare la pelle, ogni giorno, ogni indagine, ogni parola pronunciata pubblicamente contro Cosa Nostra. Solo che aveva deciso che la paura non avrebbe guidato la sua vita.
Coraggio: per Borsellino non era assenza di paura, ma qualcosa di più
Paolo Borsellino non era privo di paura. Anzi, lo diceva spesso:
“La paura è normale che ci sia. In ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio.”
Il coraggio, per lui, non era non avere paura, ma non permetterle di decidere al posto tuo.
Ne parlava ovunque: nei discorsi ai ragazzi nelle scuole, nelle interviste, nei suoi scritti e persino nei pizzini di Stato che qualcuno voleva far sparire. Era convinto che i giovani potessero cambiare le cose, se solo avessero avuto la forza di non girarsi dall’altra parte.
“Chi ha paura muore ogni giorno”
Quella frase:
“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”
è una bomba a orologeria.
Cosa voleva dire? Che la paura, se la lasci vincere, ti spegne a piccole dosi. Ti impedisce di parlare, di agire, di scegliere. Ti costringe a chinare la testa, a fingere di non vedere. E così muori ogni volta che rinunci alla tua dignità.
Al contrario, chi ha il coraggio di vivere davvero, rischia magari di morire una volta sola, ma lo fa con la schiena dritta e lo sguardo alto.
Tradotto per i maturandi: meglio un giorno da leone che cento da pecora. O da influencer che evita i problemi, tanto per capirci.
Il suo messaggio ai giovani: “Parlate, ribellatevi, abbiate sete di giustizia”
Borsellino amava parlare ai giovani, non perché li trovasse “il futuro” (quella frase da prof annoiato), ma perché li considerava il presente.
Diceva che la mafia si batte con la cultura, l’istruzione, la consapevolezza, ma soprattutto con la scelta personale di non farsi comprare né spaventare. Credeva che ciascuno, anche a 18 anni, potesse dire no a un sistema marcio. E che il coraggio non fosse un superpotere, ma un muscolo da allenare, anche tra i banchi di scuola.
Maturandi 2025, fatevi una domanda (e magari una rivoluzione)
Se ti sei trovato davanti la traccia su Borsellino alla maturità, hai avuto un’occasione unica: parlare di coraggio in un mondo che spesso lo confonde con l’arroganza.
La scuola, oggi, non è certo una palestra di eroi, ma può essere un inizio.
E allora, come avrebbe detto lui: non lasciate che la paura vi faccia morire un po’ ogni giorno. Studiate, pensate, scegliete. E, quando serve, alzate la voce. Che il coraggio è contagioso, e inizia sempre con qualcuno che dice: “Io non ci sto.”
Frasi di Paolo Borsellino sul coraggio
- “È bello morire per ciò in cui si crede. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.”
- “Il coraggio non è assenza di paura, ma la capacità di andare avanti nonostante la paura.”
- “La paura è umana, ma combattetela con il coraggio.”
- “Non ho alcun merito per il coraggio che mi attribuiscono. So solo che non posso tradire i valori in cui credo.”
- “È normale avere paura. L’importante è non lasciarsi dominare dalla paura. Altrimenti diventa rassegnazione.”
- “Il coraggio nasce dalla consapevolezza di fare il proprio dovere, anche se questo comporta dei rischi.”
- “La lotta alla mafia è prima di tutto un problema culturale e morale. Serve il coraggio di dire no, sempre.”
- “Non ho paura di morire. Ho paura che la mia morte non serva a nulla.”
- “Solo chi ha il coraggio di denunciare può sperare di cambiare davvero le cose.”
- “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa. Chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola.”
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