Frasi di Paolo Crepet sui ricordi, capirai perché fai fatica a ricordare alcune cose che per chi ti ama sono importanti

Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, scrittore e presenza fissa nei salotti televisivi italiani, non è solo l’uomo che ha sempre qualcosa da dire (spesso controcorrente), ma è anche colui che sa esattamente come toccare le corde della nostra emotività. Una su tutte? Quella dei ricordi. Non quelli da album fotografico su Facebook, ma quelli veri: le memorie che ci formano, ci legano agli altri, o – quando spariscono – ci mettono nei guai.

frasi di Paolo Crepet sui ricordi

Paolo Crepet: l’uomo, il personaggio, il provocatore

Classe 1951, Crepet non è uno che le manda a dire. Lo riconosci da lontano: sguardo penetrante, voce da cantautore malinconico e frasi che ti arrivano dritte come uno schiaffo dato con garbo. Parla di emozioni, educazione, adolescenza, amore. Ma quando parla di ricordi, cambia tono. Diventa più tenero, più umano. A tratti nostalgico. Come se anche lui, che ha sempre una risposta pronta, fosse rimasto incastrato in qualche ricordo che non vuole andarsene. O in qualcuno che non riesce più a ricordare.

Ne ha scritto, tra gli altri, in libri come Impara a essere felice, Passione e Libertà. E ne parla spesso nelle sue conferenze, dove mescola riflessioni psicologiche con confessioni da salotto:

Ho dimenticato compleanni importanti, ma ricordo perfettamente l’odore del caffè che faceva mia madre la domenica mattina

E già qui capisci tutto.

I ricordi non sono file, ma emozioni camuffate

Per Crepet, i ricordi non sono dati da conservare come numeri di telefono su un’agenda elettronica. Sono emozioni, sensazioni che tornano a galla quando meno te l’aspetti. Ecco perché non sempre ricordiamo ciò che “dovremmo”, ma piuttosto ciò che ci ha colpito, ferito, fatto ridere o piangere.

Non ricordiamo tutto, ricordiamo quello che ci ha fatto male o che ci ha fatto bene. E dimentichiamo ciò che sta in mezzo, nel grigio

Insomma, la nostra memoria ha un gusto tutto suo. Non segue logiche, ma sentimenti. E non sempre coincide con quella delle persone che amiamo.

Il dramma (tragi-comico) del dimenticare l’indimenticabile

Uno dei punti più interessanti – e fastidiosamente veri – delle riflessioni di Crepet riguarda ciò che dimentichiamo per sbaglio e che per gli altri era fondamentale. Il compleanno di tuo figlio, l’anniversario con tua moglie, l’esame importante di tua nipote. Puff. Evaporati. Eppure ricordi ancora la targa della tua prima macchina.

Perché succede? Secondo Crepet, la risposta è semplice (e tagliente):

Dimenticare qualcosa di importante per un altro significa non averci messo dentro abbastanza cuore. Il cuore, non la testa, è il vero archivio della memoria.”

Sì, fa male. Ma quanto è vero.

Ricordare non è un obbligo, ma un atto d’amore

Se c’è una cosa che Crepet ci insegna, è che ricordare è una forma di affetto. Non si tratta di ricordare tutto, ma di dimostrare a chi ci sta accanto che ciò che è importante per loro, lo è anche per noi. E se ogni tanto ci scappa qualcosa, che almeno non sia il loro compleanno.

In fondo, come dice sempre lui:

 “I ricordi non sono souvenir da collezionare, ma pezzi di cuore che restano appesi a chi siamo stati, e a chi vogliamo essere.”

E se ci dimentichiamo pure questo, allora sì che siamo nei guai.

Frasi di Paolo Crepet sui ricordi

  1. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità.”
  2. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione.”
  3. Non devi tornare quella di prima, ma quella di poi. Non guardare al passato ma sforzati di essere proiettato verso il futuro, giovandoti delle esperienze accumulate, comprese quelle negative.”
  4. Non rimpiangere le scelte passate, ma impara da esse e usa quelle esperienze per crescere.”
  5. Viviamo uno strano paradosso: nessuno può dirsi più solo, eppure tutti, in qualche misura, sentiamo, e temiamo di esserlo.”
  6. L’adolescente non sa chi è stato e teme di non riuscire a diventare quello che sogna di essere.”
  7. Le esperienze positive ti arricchiscono, quelle negative ti insegnano.”
  8. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore.”
  9. La cosa più difficile e improbabile è proprio cambiare. Eppure la ricerca della felicità non risiede nel conservare, ma nel coraggio di modificare il corso degli eventi.”
  10. Non farti schiacciare dai ricordi e dai fallimenti, sii resiliente.”

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