Paolo Crepet non è uno che le manda a dire. Quando parla – che sia in TV, in un libro o su un palco – lo fa con quella combinazione esplosiva di intelligenza, ironia e fastidio salutare. Sì, fastidio, perché ti costringe a pensare. E in un’epoca in cui va di moda il consenso, come dice lui, pensare è diventato quasi un atto rivoluzionario. Psichiatra, sociologo, scrittore, ma soprattutto spirito libero, Crepet da anni parla di libertà come dell’unica vera forma di felicità. Non una libertà “da catalogo”, ma quella che ti spinge a vivere davvero, anche se costa. E costa tanto.
La libertà secondo Paolo Crepet: roba per coraggiosi, non per comodi
“La libertà costa, ti impone dei rischi, però senza quella libertà siamo tutti infelici.”
In questa frase c’è tutto Crepet. Niente zucchero, niente filosofia da bar. Solo verità: la libertà non è gratis. Ti toglie le certezze comode, ti espone agli errori, ti fa sentire solo. Ma è anche ciò che ti permette di essere te stesso.
Crepet non parla della libertà come di un concetto astratto, ma come di una scelta quotidiana. La libertà è dire di no quando tutti ti dicono di sì. È smettere di aspettarsi tutto dagli altri, come scrive:
“Prendete il vostro coraggio, la vostra bellezza e cercate di essere cacciatori dei vostri orizzonti.”
Perché, diciamolo: la libertà è faticosa. Non la regali su Amazon. È una conquista personale, spesso impopolare, che richiede una buona dose di coraggio e un pizzico di sana follia.
Anime libere in tempi di consenso
“Le anime libere sono rare, perché oggi va di moda il consenso, non la libertà.”
Eccolo il punto. Viviamo in un mondo dove “andare d’accordo” sembra più importante che essere autentici. Il like vale più della coerenza, il matrimonio più della serenità, la famiglia più della realizzazione personale.
Ma Crepet, con la calma del saggio e la lingua del provocatore, ci mette davanti allo specchio: se la libertà è così rara, è perché la maggior parte delle persone preferisce la sicurezza alla verità. Preferisce piacere, anziché vivere.
Eppure, aggiunge lui, “la libertà di una persona libera, ti fa bene”. Tradotto: stare vicino a chi è davvero libero ti contagia. Ti costringe a crescere, a rimettere in discussione la tua vita, a chiederti se sei felice o solo “a posto”.
“Non voglio sposarmi né avere figli”: quando la libertà diventa scelta, non difesa
Qui Crepet ci offre un alibi perfetto, ma non finto: una riflessione autentica per chi si sente “strano” solo perché non sogna l’altare o la culla.
Dire “non voglio sposarmi né avere figli” non è egoismo, ma un modo di dire “voglio vivere libero, e felice”. Quella frase di Crepet – “La libertà costa, ti impone dei rischi, però senza quella libertà siamo tutti infelici” – diventa una piccola bussola per spiegare agli altri (e forse anche a noi stessi) che non tutte le strade devono per forza passare dal matrimonio o dalla genitorialità.
La libertà, in questo senso, non è una fuga. È la scelta consapevole di non sacrificare la propria autenticità per aderire a un copione che non sentiamo nostro. E Crepet ci incoraggia a farlo senza sensi di colpa, perché la vera infelicità, dice, nasce quando viviamo la vita che vogliono gli altri.
I sogni e il coraggio: l’altra faccia della libertà
“I sogni non costano nulla, se non la fatica di andarci vicino. Vale la pena provarci a vivere liberi.”
Eccola, la morale crepetiana: la libertà non è solo rinuncia, è anche bellezza, avventura, desiderio. Non è chiudere porte, ma aprirne altre. Non è restare soli, ma scegliere chi davvero ci fa stare bene.
Crepet non invita a distruggere le regole, ma a riscriverle, se non ci rappresentano più. E forse è questo il segreto del suo fascino: dire ciò che tutti pensano ma pochi osano pronunciare.
La libertà non è per tutti (ed è proprio questo il bello)
Paolo Crepet non ti dice come vivere, ma ti ricorda che è tuo diritto – e tuo dovere – decidere come farlo. Essere liberi significa accettare il rischio di sbagliare, di deludere, di non piacere. Ma significa anche essere vivi, autentici, e – come direbbe lui – cacciatori dei propri orizzonti. E allora sì, la libertà costa. Ma restare intrappolati in vite non nostre costa molto di più.
Frasi di Paolo Crepet sulla libertà
- “Le anime libere sono rare, perché oggi va di moda il consenso, non la libertà.”
- “La libertà costa, ti impone dei rischi, però senza quella libertà siamo tutti infelici.”
- “La libertà di una persona libera, ti fa bene.”
- “I sogni non costano nulla, se non la fatica di andarci vicino. Vale la pensa provarci a vivere liberi.”
- “Non fate l’errore di arrivare alla mia età aspettandovi tutto dagli altri. Prendete il vostro coraggio, la vostra bellezza e cercate di essere cacciatori dei vostri orizzonti. Nessuno lo può fare per voi, perché questo si chiama: vita.”
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