Paolo Crepet non è solo uno psicologo di fama, ma un vero e proprio esploratore dell’animo umano. Tra le tante cose di cui parla, c’è un argomento che gli sta particolarmente a cuore: le emozioni. Quelle stesse emozioni che spesso ci viene detto di tenere a bada, nascondere o peggio, reprimere come se fossero piccoli mostri da tenere sotto chiave. Crepet, invece, dice chiaramente che ribellarsi a questa “cultura del controllo” è più che giusto, è necessario. E lo fa con quella saggezza che sa essere anche pungente e a volte ironica, perché l’emozione è cosa seria, ma può – e deve – anche farci sorridere.
Chi è Paolo Crepet: l’uomo dietro lo psicologo
Paolo Crepet è uno di quegli esperti che non si limita a parlare la “lingua della scienza”, ma che ha saputo avvicinarsi a tutti con parole semplici, dirette e spesso graffianti. Psicologo, sociologo, scrittore, Crepet ha scritto decine di libri in cui ha raccontato la nostra società e la nostra mente. Ma soprattutto, ha sempre cercato di farci capire una cosa fondamentale: le emozioni non sono un lusso o un problema, sono il cuore pulsante di ogni essere umano.
Le emozioni secondo Crepet: cosa sono e dove ne parla
Per Crepet, le emozioni sono il linguaggio più autentico e immediato che abbiamo con noi stessi e con gli altri. Non sono né errori da correggere né debolezze da nascondere, ma segnali importanti da ascoltare. Ha affrontato questo tema in diversi suoi libri e interviste, tra cui La solitudine del satiro e Emozioni che fanno bene, dove spiega come la società moderna abbia spesso paura delle emozioni, imponendo una freddezza artificiale che ci disumanizza.
La ribellione al controllo: “Non è vero che non si deve piangere o ridere troppo”
Crepet non ha mezzi termini quando parla di questa “cultura del controllo emotivo”. Dice che è giusto ribellarsi a un’idea per cui bisogna sempre stare in equilibrio perfetto, senza sbalzi d’umore, senza lacrime né risate troppo fragorose. Per lui, questa è una trappola che ci rende schiavi di una falsa perfezione. “Non si deve piangere?” Ma perché? E ridere troppo sarebbe un peccato? E l’eccessiva tristezza? Crepet ci ricorda che tutte queste emozioni, anche le più intense, fanno parte di noi e ci aiutano a vivere davvero.
Perché mostrare le emozioni fa bene
Mostrare le proprie emozioni, secondo Crepet, è un atto di coraggio e autenticità. Quando ci permettiamo di piangere, ridere, arrabbiarci o essere tristi, stiamo dicendo al mondo “sono umano, sono vivo”. Trattenere tutto dentro, invece, può trasformarsi in un boomerang emotivo che, alla lunga, fa più male che bene: ansia, stress, disturbi fisici e mentali spesso partono proprio da qui. Crepet invita a non temere il proprio mondo emotivo, ma ad abbracciarlo, perché è la via per la salute e la libertà interiore.
Insomma, Paolo Crepet ci offre una lezione semplice ma rivoluzionaria: smettiamola di reprimere le emozioni come se fossero nemiche. Piangere, ridere, arrabbiarsi, essere tristi sono atti umani che ci rendono vivi e autentici. E soprattutto, ribelliamoci a chi ci vuole sempre composti e perfetti, perché la vita – e l’anima – non sono mica una statua di marmo. Sono un cuore che batte, a volte forte, a volte fragile, ma sempre vero.
Frasi di Paolo Crepet sulle emozioni
- “La scuola dovrebbe insegnare a saper stare da soli, a vivere passioni, a mettere le emozioni al centro della nostra vita.”
- “L’amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi emozioni condivise, non di mediocrità affettiva.”
- “È giusto ribellarsi a una certa cultura che prevede che le emozioni debbano essere sempre controllate: che non bisogna piangere né ridere troppo e nemmeno essere eccessivamente tristi.”
- “Il teatro è meraviglioso proprio in quanto mette in scena gli stati d’animo, coinvolge mantenendo nel contempo le distanze della vita vera. Il teatro è una scuola di emozioni come le fiabe per bambini.”
- “Se ti abitui alle emozioni le vuoi sempre, le pretendi ogni giorno.”
- “L’amore è imprescindibile dalla fantasia.”
- “L’eros è un gioco terribilmente serio.”
- “Una bella serata può sfociare in una notte di fuoco o in un abbraccio, beatamente addormentarsi senza aver fatto l’amore. Anche questo è piacere, qualcosa che va oltre l’erotismo: è la sublimazione dell’eros.”
- “La mediocrità annichilisce, appiattisce, rende tutti uguali. La fantasia e i sogni sottolineano le nostre risorse interne, cioè il nostro stesso segreto di vivere.”
- “La solitudine ha, a volte, colori e sfumature inattesi, sorprendenti. È una stanza vuota dove risuona la propria anima, la propria sensibilità.”
- “La felicità è come un treno senza orario: ne passa uno ogni tanto. Non puoi prevederne l’arrivo, né sapere quando ripartirà. Il tuo compito è andare in stazione.”
- “I ragazzi devono imparare a sognare. E noi? Noi dobbiamo essere istruttori del loro volo.”
- “Per avere una cosa bella devi faticare. Devi andartela a conquistare. Non te la regalano. Quel che ti regalano è la banalità, la mediocrità, la superficie delle cose. Quella è gratis.”
- “Se non si sa da che parte iniziare, s’incominci da una carezza.”
- “La dignità è sapere che si ha il diritto di negarsi, e credo sia importante soprattutto nell’età adulta.”
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