Paolo Crepet è uno di quei personaggi che, quando parla, non puoi non ascoltare. Psichiatra, sociologo, scrittore, ma soprattutto voce fuori dal coro. È l’intellettuale che riesce a mescolare Freud e sarcasmo, filosofia e ironia da bar, regalandoci verità che spesso fanno più male che bene, ma solo perché sono autentiche.
Crepet non parla mai “da dottore”. Parla da uomo che ha osservato, studiato e vissuto abbastanza da sapere che dietro l’apparente normalità di molti di noi si nasconde un piccolo, silenzioso dramma: la paura della felicità.

L’infelicità secondo Crepet: comoda, economica e a buon mercato
In più di un’intervista e in libri come La fragilità del bene e Coraggio, Paolo Crepet ha raccontato quanto sia paradossale la nostra società: tutti vogliono essere felici, ma pochissimi sono disposti a pagare il prezzo. E qui arriva la sua frase più pungente:
“L’infelicità costa meno della felicità. C’è tanta gente che tutta la vita ha risparmiato pur di essere infelice.”
Una provocazione? Certo. Ma anche un pugno in faccia ben assestato.
Per Crepet, l’infelicità è comoda. Ti permette di lamentarti, di sentirti vittima, di non rischiare nulla. Costa poco perché non richiede coraggio, non ti espone, non ti obbliga a cambiare. È come il vino sfuso del supermercato: non è buono, ma almeno non ti costa troppo. La felicità, invece, è cara. Ti chiede di investire su te stesso, di sbagliare, di rischiare il ridicolo, di buttarti in ciò che ami anche se non sai come andrà a finire.
“Troppa felicità fa paura”: l’amore per i cuori tristi
Crepet dice anche:
“Troppa felicità fa paura… ci piacciono quelli un po’ infelici.”
E come dargli torto? La felicità vera mette a disagio, perché è viva, rumorosa, incontrollabile. Gli infelici invece piacciono: sono prevedibili, moderati, gestibili.
In fondo, è più facile stare accanto a chi si lamenta sempre piuttosto che a chi ti costringe a salire sulla giostra della vita. Ma la verità è che la felicità spaventa solo chi non ha mai avuto il coraggio di provarla davvero.
Passione, errori e quel meraviglioso caos del vivere
Paolo Crepet non predica la perfezione. Anzi, ci invita a sbagliare con entusiasmo:
“La passione ti fa fare cose anche sbagliate… logico… ovvio… meravigliosamente giusto.”
“Sono i tuoi straordinari errori che poi ti insegnano a crescere.”
Per lui, gli errori sono il biglietto d’ingresso alla vita. Chi non sbaglia mai, non vive mai davvero. E la felicità non è una linea dritta, ma una strada piena di curve, buche e deviazioni. In altre parole: se non ti sporchi le mani, se non ti rompi mai un po’ il cuore, non puoi pretendere di sentirti vivo.
Quando la frase di Crepet può servirti (anche in coppia)
E ora veniamo al punto pratico: come possiamo usare la mitica frase “L’infelicità costa meno della felicità” nella vita di tutti i giorni? Beh, può essere un’arma perfetta quando il tuo partner si lamenta sempre, ma non fa mai nulla per stare meglio. Vuole essere felice, dice. Ma poi:
- si rifiuta di fare un viaggio perché “è troppo caro”;
- non compra mai un regalo “perché tanto non serve”;
- risparmia pure sui sorrisi, perché “la giornata è pesante”.
E allora sì, puoi dirglielo con un sorriso (magari un po’ tagliente): “Tesoro, lo sai che Crepet dice che l’infelicità costa meno della felicità? Forse il problema è che sei tirchio e fifone. Se la smettessi di risparmiare sulle cose belle, saresti pure felice!”
Perché in fondo è proprio questo il messaggio di Crepet: la felicità non è per chi conta i centesimi del cuore. È per chi sa spendersi – tempo, emozioni, passioni, sogni – senza paura di restare con il conto in rosso.
La lezione di Crepet: la felicità è un investimento
Alla fine, il pensiero di Crepet si riassume in una semplice verità:
“Abbiamo capito che la felicità, come il coraggio e le passioni, costano carissime… ma sono anche le più belle.”
Ecco, questa è la chiusura perfetta del suo discorso (e forse anche della nostra prossima discussione di coppia). La felicità non si trova in saldo, non è nei “forse” né nei “vedremo”. Va conquistata, pagata a rate di coraggio, sbagli e follia.
Chi risparmia troppo sulla vita, alla fine, si ritrova con il portafoglio pieno e l’anima vuota.
Frasi di Paolo Crepet sull’infelicità
- “Troppa felicità fa paura… ci piacciono quelli un po’ infelici.”
- “L’infelicità costa meno della felicità. C’è tanta gente che tutta la vita ha risparmiato pur di essere infelice.”
- “Abbiamo capito che la felicità, come il coraggio e le passioni, costano carissime, son le cose più care che ci siano… ma sono anche le più belle.”
- “La passione ti fa fare cose anche sbagliate… logico… ovvio… meravigliosamente giusto.”
- “Sono i tuoi straordinari errori che poi ti insegnano a crescere. Come fai a non fare una cosa sbagliata quando quella cosa sbagliata ti fa diventar matto?”
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