Frasi di Pier Paolo Pasolini sui giovani, ti daranno la forza di finire gli esami e andare a prenderti tutto dalla vita!

Se c’è un modo per far tremare i polsi agli studenti italiani, è questo: infilare Pasolini tra le tracce della prima prova scritta della Maturità 2025. E infatti eccolo lì, sotto la tipologia B del testo argomentativo, riferito a una poesia tratta dall’opera Dal diario. Una scelta che fa rumore. Non solo perché Pasolini era uno che non le mandava a dire, ma perché la sua voce – poetica, politica e profetica – è ancora oggi una specie di urlo nel silenzio. E, spesso, quel suo urlo era diretto ai giovani.

Frasi di Pier Paolo Pasolini sui giovani

Pasolini: un uomo, un’antenna sempre accesa

Pier Paolo Pasolini non era un semplice intellettuale: era un vulcano in eruzione. Scrittore, poeta, regista, giornalista, polemista. Uno che sapeva parlare d’amore e di fango, di sacro e di bestemmia. Uno che stava in mezzo alla gente, ma che si sentiva sempre fuori posto.

Amava la verità, quella sporca, quella che puzza di strada. E la cercava ovunque: nei campi friulani, nelle borgate romane, nelle periferie abbandonate, nei volti sporchi dei ragazzini che ridevano troppo forte per essere “educati”. Era un osservatore inquieto e incazzato, un’anima poetica travestita da guastafeste.

I giovani secondo Pasolini: né santi, né soldatini

Pasolini aveva un’idea ben precisa dei giovani: non li vedeva come “futuro della patria” né come “problema da educare”. Per lui i giovani erano la sola speranza autentica in un mondo sempre più conformista e anestetizzato.

Li amava quando erano sporchi, arrabbiati, pieni di vita e di domande. E li temeva quando cominciavano a somigliare agli adulti: consumisti, zitti, addomesticati.

Ne ha parlato ovunque: nei suoi articoli sul Corriere della Sera, nei film come Accattone o Mamma Roma, nelle poesie, negli interventi pubblici dove faceva il bastian contrario anche quando era più comodo stare zitto.

“Scandalizzare, bestemmiare”: la ricetta per restare vivi

E veniamo a quella frase che oggi, nel 2025, sembra ancora una bomba a orologeria:

Contro tutto questo voi non dovete fare altro che continuare a essere voi stessi… scandalizzare; bestemmiare.”

Ma contro cosa, esattamente? Contro il potere che uniforma, che ammansisce, che rende tutti uguali, silenziosi, comodi. Pasolini vedeva l’omologazione come il vero male: non più il fascismo in divisa, ma quello in giacca e cravatta, nei supermercati, in TV, nei salotti borghesi.

E allora ai giovani diceva: non fatevi fregare. Non diventate educati, silenziosi, consumatori felici. Continuate a rompere le scatole. A essere incoerenti, disordinati, vivi.

La bestemmia di cui parlava non era quella religiosa: era il gesto di chi rifiuta il linguaggio del potere, di chi manda all’aria il bon ton per gridare: “Io sono altro, io non mi adatto”.

Il suo rapporto con i giovani? Carne e poesia

Pasolini non guardava i ragazzi dall’alto in basso. Li ascoltava, li osservava, li raccontava. Non li idealizzava, ma li rispettava nella loro complessità.
Erano protagonisti dei suoi film, delle sue poesie, delle sue ossessioni. Gli ricordavano qualcosa che l’Italia stava perdendo: la verità nuda e cruda, l’umanità ancora non corrotta dalla civiltà dei frigoriferi e delle televisioni.

Aveva un rapporto viscerale con i giovani, spesso frainteso, spesso discusso. Ma mai ipocrita.

E oggi, Pasolini cosa direbbe?

Forse direbbe che il vero atto rivoluzionario non è postare su Instagram, ma guardarsi attorno e dire: “Non ci sto”.

Direbbe che un giovane che si fa domande, che si scandalizza, che bestemmia contro l’ingiustizia, è ancora l’unica speranza per un mondo più vero.

E allora, cari maturandi del 2025, fate come diceva lui: non abbiate paura di essere fuori luogo. Perché, come scriveva Pasolini:

Essere fuori luogo è l’unico modo per restare umani.”

Frasi di Pier Paolo Pasolini sui giovani

  1. I figli si gettano all’avventura sicuri di essere in un mondo che di loro, del loro sesso, ha paura.”
  2. Siamo stanchi di diventare giovani seri, o contenti per forza, o criminali, o nevrotici: vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare. Non vogliamo essere subito già così senza sogni.”
  3. La speranza dei giovani… mentre gli adulti sono in generale degli imbecilli, resi vili e ipocriti dalle istituzioni sociali.”
  4. Contro tutto questo voi non dovete fare altro che continuare a essere voi stessi… scandalizzare; bestemmiare.”
  5. Il futuro appartiene alla giovane borghesia che non ha più bisogno di detenere il potere con gli strumenti classici.”
  6. In una società dove tutto è proibito, si può fare tutto: in una società dove è permesso qualcosa si può fare solo quel qualcosa.”
  7. Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù.”
  8. Lo schema delle crisi giovanili è sempre identico: si ricostruisce a ogni generazione.”
  9. Bisogna razionalizzare il senso di imbecillità che vi danno i grandi solo attraverso esercitazione dell’intelligenza.”
  10. Se volete essere davvero una nuova generazione di giovani, dovete abituarvi all’atrocità del dubbio… dovete cominciare a dibattere veramente.”
  11. Talvolta chi pretende la libertà, poi non sa cosa farsene.”
  12. Qual è la differenza fra morale e moralismo borghese? Il moralista dice no agli altri, l’uomo morale lo dice a sé stesso.”
  13. I ‘destinati a essere morti’ non hanno certo gioventù splendenti… e tu splendi, invece.”
  14. Non lasciarti tentare dai campioni dell’infelicità. Sii allegro.”

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