Luigi Pirandello non è stato solo un grande scrittore e drammaturgo, ma anche un osservatore acuto della vita e delle sue contraddizioni. Tra le sue riflessioni più famose c’è il tema dell’umorismo, che lui vede come qualcosa di molto più profondo della semplice risata. Per Pirandello ridere non è mai fine a sé stesso: è capire, osservare e sorprendere.

Chi era Luigi Pirandello
Luigi Pirandello era un uomo di grande sensibilità, spesso tormentato, capace di cogliere le sfumature più sottili dell’animo umano. Nei suoi scritti emerge un osservatore attento, sempre pronto a scavare sotto la superficie delle cose. Questo atteggiamento si riflette nei suoi romanzi e nei suoi saggi, dove i personaggi non sono mai piatti: hanno contraddizioni, dubbi, verità nascoste che l’autore mette in luce con delicatezza, ma anche con una punta di ironia tagliente.
Cos’è l’umorismo per Pirandello
Per Pirandello l’umorismo non è il ridere delle persone o delle situazioni in modo superficiale. Nel suo saggio L’Umorismo (1908) scrive:
“L’umorismo è il senso del contrario, il vedere insieme ciò che è e ciò che appare.”
Con questa frase ci insegna a guardare la realtà da due prospettive insieme: quella vera, quella profonda, e quella apparente, quella che il mondo ci mostra. In pratica, l’umorismo nasce dal capire la distanza tra ciò che le cose sembrano e ciò che realmente sono.
Perché questa frase ci può aiutare nella vita quotidiana
Se ci pensiamo bene, questa definizione può diventare uno strumento prezioso anche per la nostra vita di tutti i giorni. Capire il “contrario” ci permette di cogliere il controsenso, l’assurdo, e trasformarlo in qualcosa di divertente. Ma attenzione: l’umorismo alla Pirandello non è cattiveria gratuita. È un’arte sottile che ci consente di criticare, osservare e perfino prendere in giro, senza mai risultare offensivi. Anzi, se usato bene, questo senso del contrario può farci diventare simpatici a tutti, anche a quelli che stiamo, in realtà, prendendo un po’ in giro. È come sorridere mentre dici la verità più tagliente: chi ha orecchie per capire, ride insieme a te.
Come usare l’umorismo nella vita quotidiana
Il consiglio implicito di Pirandello è chiaro: osservare bene le persone, capire le loro contraddizioni, riconoscere il ridicolo sottile della situazione, e trasformarlo in un sorriso condiviso. Non serve essere comici professionisti: basta allenare lo sguardo, notare l’incoerenza tra apparenza e realtà e saperla raccontare con leggerezza. In questo modo, l’umorismo diventa un’arma segreta di simpatia, intelligenza e profondità.
Ridere non è mai banale
Pirandello ci insegna che ridere non è mai banale, e che l’umorismo vero è quello che sa mostrare il mondo come un gioco di contrasti e contraddizioni. Quando impariamo a vedere insieme ciò che è e ciò che appare, non solo diventiamo più intelligenti, ma anche più simpatici: perché la risata che nasce dalla verità è sempre irresistibile.
Frasi di Pirandello sull’umorismo
- “L’umorismo non è tristezza, ma la capacità di guardare la realtà da un punto di vista che ne scopra l’assurdo.”
- “L’umorismo nasce dalla coscienza del contrasto tra la vita interiore e la vita esteriorizzata.”
- “L’umorista sente la realtà in un modo più profondo, coglie ciò che gli altri ignorano.”
- “Il vero umorismo non è grottesco, ma scoprire l’assurdo sottile della vita.”
- “Umorismo è il ridere e il piangere nello stesso tempo, senza contraddizione.”
- “La comicità superficiale fa ridere; l’umorismo fa riflettere e commuovere.”
- “L’umorismo è il sentimento del contrario, il vedere la vita in equilibrio tra serio e comico.”
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