Primo Levi non era solo uno scrittore, né soltanto un chimico, né esclusivamente un sopravvissuto all’inferno di Auschwitz. Era tutto questo, sì, ma anche molto di più: un uomo che ha saputo parlare del tempo, e non solo in senso cronologico. Per Levi, il tempo era un tema ricorrente, una materia viva, concreta, densa di significato, proprio come una sostanza da laboratorio. E quando diceva: “Il tempo perduto non ritorna… il tempo è denaro… la vita è breve e l’arte è lunga”, non stava recitando un aforisma da cioccolatino, ma lanciando un monito per chi passa la vita a procrastinare.
Primo Levi: l’uomo che pesava anche i minuti
Classe 1919, torinese con lo sguardo serio e la mente tagliente, Primo Levi era uno di quegli uomini che non sprecavano né parole né tempo. Da chimico sapeva bene che ogni reazione ha bisogno del suo momento preciso. E da scrittore – soprattutto dopo l’esperienza nei campi di concentramento – sapeva anche che ogni secondo è irripetibile.
Chi ha letto Se questo è un uomo o La tregua sa che Levi parlava del tempo come di una materia fragile, preziosa, da non buttare via. Il tempo, nei lager, non era solo scandito dagli orologi (che spesso mancavano), ma da rituali disumani, dal rumore delle sveglie improvvise, dai pasti saltati e dalle ore infinite di fatica. Era tempo rubato alla vita, tempo che non torna.
Il tempo secondo Primo Levi: una risorsa e una responsabilità
Primo Levi non amava i giri di parole, nemmeno quando parlava di filosofia. Per lui, il tempo non era un concetto astratto o da meditazione zen: era un dovere. Ecco perché ci ha lasciato quella frase così potente:
“Il tempo perduto non ritorna… il tempo è denaro… la vita è breve e l’arte è lunga.”
Attenzione: non era una semplice somma di luoghi comuni. Era un concentrato di esperienza:
- “Il tempo perduto non ritorna”: perché Levi aveva visto sulla sua pelle cosa significa perdere anni in prigionia, in una condizione disumana.
- “Il tempo è denaro”: non nel senso cinico del capitalismo, ma nel valore che ogni minuto ha, soprattutto se lo si spende bene, magari per studiare, lavorare con dignità, scrivere, amare.
- “La vita è breve e l’arte è lunga”: una citazione che viene dalla medicina antica, ma che Levi fa sua per ricordarci che il sapere, la conoscenza, le opere che lasciamo restano molto più a lungo di noi.
In sostanza, Primo Levi ci invita a non buttar via il nostro tempo con lamentele inutili, scrollate infinite o pigrizia travestita da riflessione esistenziale.
Il tempo secondo Levi… è adesso
Leggere Primo Levi non è solo un dovere scolastico o un esercizio da intellettuali. È una sveglia: ci ricorda che il tempo è la materia prima più importante che abbiamo. E che non possiamo permetterci il lusso di trattarlo come una risorsa infinita.
Come scriveva lui stesso:
“L’offesa più grave che si può fare a un sopravvissuto non è odiarlo, ma ignorarlo. E ignorare il tempo che abbiamo, è un po’ come ignorare la vita.”
E allora, se ci tieni davvero a non sprecare tempo, inizia da qui: leggi Primo Levi. Poi magari spegni lo smartphone. E vivi.
Frasi di Primo Levi sul tempo
- “Ci siamo aggrappati a tutte le ore tiepide, a ogni tramonto, abbiamo cercato di trattenere il sole in cielo ancora un poco.”
- “L’avvenire mi stava davanti come una grande ricchezza.”
- “Il tempo scappa di fra le dita, sfugge dal corpo minuto per minuto, come un’emorragia non più arrestabile.”
- “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare.”
- “Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque.”
- “La nostalgia è una sofferenza fragile e gentile, è un dolore limpido e pulito, ma urgente… pervade tutti i minuti della giornata…“
- “Tutti scoprono, più o meno presto nella loro vita, che la felicità perfetta non è realizzabile.”
- “La sicurezza della morte impone un limite a ogni gioia, ma anche a ogni dolore.”
- “Il tempo perduto non ritorna… il tempo è denaro… la vita è breve e l’arte è lunga.”
- “Il tempo perduto non ritorna, entra in molte equazioni della fisica.”
- “La stessa vita umana è una tregua, una proroga.”
- “Il comando dell’alba che comanda alla morte è inscritta nella vita.”
- “Ad un tratto il mondo intorno a me era guarito, pronto finalmente ad entrare nella vita.”
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