Parlare di Raffaele Morelli significa parlare di un uomo che ha fatto della psicologia un linguaggio accessibile, a volte poetico, altre volte spiazzante, sempre con l’obiettivo di scuoterci dal torpore in cui ci rifugiamo quando la vita ci mette davanti a un ostacolo. Morelli, medico psichiatra e psicoterapeuta, è noto non solo per i suoi libri e per la sua attività divulgativa, ma per quel tono che riesce a unire saggezza, ironia e la capacità di metterti davanti a te stesso senza troppi giri di parole.
Le difficoltà secondo Morelli: compiti a noi assegnati
Uno dei pensieri più noti di Raffaeli Morelli è:
“La difficoltà che viviamo è stata scelta dalla vita proprio per noi, perché solo noi possiamo affrontarla in un modo unico.”
Detta così, sembra quasi una provocazione: “Ma come, io non ho chiesto nessun pacchetto di sfighe personalizzato!”. Eppure, se ci pensiamo bene, il concetto è potente. La difficoltà non è un castigo, né un incidente casuale, ma una sorta di “missione su misura”, cucita addosso a noi perché solo attraverso di essa possiamo crescere.
Delfini, gabbiani e cammini personali
In un’altra delle sue frasi Morelli dice:
“Come il delfino non può avere le difficoltà del gabbiano, così ognuno ha il proprio cammino.”
Qui il senso è chiarissimo (e anche un po’ ironico): smettiamola di confrontarci con gli altri. Non possiamo invidiare le difficoltà altrui né pensare che i problemi di chi ci sta accanto siano uguali ai nostri. Ognuno si ritrova con un pacchetto “all inclusive” di sfide, e paragonarle è inutile quanto chiedere a un gabbiano di nuotare o a un delfino di volare.
Il dolore come occasione di autonomia
Raffaele Morelli non si limita a parlare di difficoltà generiche, ma affronta temi che tutti, prima o poi, ci troviamo davanti: il dolore, l’abbandono, le separazioni.
“Accettare il dolore – come quello dell’abbandono – significa riconoscere che ci conduce verso l’autonomia, come il primo distacco dal cordone ombelicale.”
Una frase che non fa sconti: crescere significa passare per il dolore. Non è una punizione, ma un atto di nascita ripetuto. Il dolore ci obbliga a trovare nuove risorse, ci taglia il cordone con ciò che non ci serve più e ci costringe a camminare da soli.
Addii e trasformazioni
“Ogni addio è un passaggio evolutivo che ci invita a crescere.”
Ecco un’altra stilettata morelliana. Gli addii, che siano relazioni, lavori, luoghi o abitudini, non sono solo perdite. Sono transizioni. Certo, fanno male, ma fanno anche spazio. Ed è proprio lì, nello spazio lasciato vuoto, che può nascere qualcosa di nuovo.
L’occasione nascosta in ogni difficoltà
Forse la frase più utile quando vogliamo aiutare qualcuno che amiamo è proprio quella iniziale:
“La difficoltà che viviamo è stata scelta dalla vita proprio per noi, perché solo noi possiamo affrontarla in un modo unico.”
Ripeterla non significa minimizzare il dolore dell’altro (“dai, è la vita che ti ha scelto, sorridi e vai avanti!”, che suonerebbe quasi offensivo). Significa ricordargli che quella sfida non è un muro invalicabile, ma un’occasione personale. Nessun altro, al posto suo, potrebbe viverla nello stesso modo. È un invito a smettere di sentirsi vittima e a scoprire, dentro di sé, la forza di affrontarla.
Diventare adulti: il prezzo e il guadagno
“È affrontando la propria difficoltà che si diventa adulti, capaci di camminare con le proprie gambe.”
La crescita non arriva con il compleanno o con i documenti in tasca, ma nel momento in cui smettiamo di scappare dalle nostre difficoltà e iniziamo a guardarle negli occhi. Morelli ci ricorda che il vero passaggio all’età adulta è proprio questo: trasformare il dolore in energia, le perdite in nuove possibilità, gli ostacoli in trampolini.
Insomma, Raffaele Morelli, con il suo stile diretto e un po’ spiazzante, ci mostra che le difficoltà non sono macigni piovuti a caso sulla nostra testa, ma “compiti a casa” che la vita ci affida per farci crescere. Certo, nessuno le desidera, ma il modo in cui le affrontiamo può davvero cambiarci.
E forse, la prossima volta che ci troveremo davanti a un ostacolo, invece di maledire il destino potremmo provare a pensare: “Ok, vita, ho capito: questa è roba mia. Vediamo come me la gioco.”
Frasi di Raffaele Morelli sulle difficoltà
- “La difficoltà che viviamo è stata scelta dalla vita proprio per noi, perché solo noi possiamo affrontarla in un modo unico.”
- “Come il delfino non può avere le difficoltà del gabbiano, così ognuno ha il proprio cammino.”
- “Accettare il dolore – come quello dell’abbandono – significa riconoscere che ci conduce verso l’autonomia, come il primo distacco dal cordone ombelicale.”
- “Ogni addio è un passaggio evolutivo che ci invita a crescere.”
- “Smettiamo di ripetere “vengo sempre lasciato”: ogni volta è un’occasione per incontrare se stessi.”
- “È affrontando la propria difficoltà che si diventa adulti, capaci di camminare con le proprie gambe.”
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