Frasi di Rino Gaetano sul tempo che passa, ti verrà voglia di non sprecare neanche un minuto della tua vita, sono divine

Rino Gaetano è morto il 2 giugno 1981, e da allora il tempo ha provato invano a mettergli il cappello. Niente da fare. Il cappello (quello a cilindro, magari un po’ storto) lo indossa ancora lui, con l’aria di chi si fa beffe delle lancette. Cantava l’Italia dei paradossi, degli imbrogli, degli amori sbilenchi e delle speranze al vento. E il tempo? Per lui era un’ossessione dolceamara, un compagno ingombrante, una fregatura universale.

frasi di Rino Gaetano sul tempo

Il tempo secondo Rino: né poesia né prosa, ma ironia cruda

Nel mondo di Rino Gaetano, il tempo non è mai neutro. È qualcosa che si scioglie come un gelato sotto il sole di giugno, che scolora i ricordi, che cambia tutto, eppure non cambia niente. In A mano a mano canta:

“A mano a mano si scioglie nel pianto quel dolce ricordo sbiadito dal tempo”

Il tempo ruba dolcezza e lascia malinconia. Ma guai a piangersi addosso: Rino ci mette sempre una risata sotto il baffo, un’ironia affilata. È come se dicesse: “Sì, il tempo è una fregatura, ma almeno ridiamoci su prima che si freghi anche noi.”

“E io ci sto”: quando il tempo diventa inutile (ma ci si sta lo stesso)

Nel brano E io ci sto, se ne esce con una delle sue frasi più taglienti:

“Sono ormai convinto da molte lune dell’inutilità irreversibile del tempo”

Una rassegnazione ironica, quella di Rino, che però non diventa mai apatia. Il tempo è inutile? Va bene, allora tanto vale viverlo a modo nostro. Magari scrivendo canzoni, gridando contro il potere con una risata in gola, oppure innamorandosi “un mattino qualsiasi”, come in Supponiamo un amore.

“Supponiamo un mattino tu ti alzi e ami me”

Rino prende il tempo e lo frantuma in un presente sospeso, dove tutto può succedere, ma solo per finta, solo “supponendo”.

L’estate, l’amore, il terrore dell’argenteria

Il tempo in Rino Gaetano è anche stagionale, meteorologico, balneare. In NunTeReggae più canta:

“Se quest’estate andremo al mare, soli, soldi e tanto amore/ e vivremo nel terrore che ci rubino l’argenteria/ è più prosa che poesia”

Un’estate immaginata tra illusioni e piccole paure borghesi, in cui il tempo del relax viene subito sabotato dall’ansia da furto. Altro che poesia: Rino smaschera le nostre meschinità, ci guarda dritti in faccia e ci dice che non siamo romantici, siamo solo nervosi.

Fiorivano le viole, sfioriva la giovinezza

Il passare del tempo è anche crescita, trasformazione, bellezza che sboccia e poi sfiorisce. In Sfiorivano le viole c’è tutta la nostalgia per un’età che vola via:

“Tu crescevi, crescevi sempre più bella / fiorivi sfiorivano le viole”

È la poesia amara di un’epoca che cambia, della giovinezza che fugge tra le mani, mentre il mondo là fuori continua a girare e a confondersi. Ma non c’è mai vero rimpianto in Rino, solo la consapevolezza che il tempo fa il suo lavoro, e spesso lo fa male.

Un eroe a tempo perso

Forse la definizione più bella di sé stesso la regala in Io scriverò:

“Mi sento un eroe a tempo perso”

Ecco, Rino Gaetano è stato questo: un eroe disilluso, un Don Chisciotte calabro-romano, che combatteva mulini a vento istituzionali e sentimentali con una chitarra, un cappello e un’ironia tagliente come un bisturi. Il tempo lo prendeva in giro, e lui ricambiava il favore.

Il tempo non l’ha mai capito nessuno. Ma Rino lo cantava meglio

Quarantatré anni dopo la sua morte, Rino Gaetano resta un mistero. Ma un mistero allegro, una contraddizione vestita da festa, un genio che parlava di cose serie facendo finta di giocare. Il tempo non gli è mai stato amico, ma nemmeno nemico. Solo una variabile da ridere.

“State sereni tutto cambierà domani / avremo tutti una casa di quattro o cinque vani / palloncini nuovi belli e colorati…”

In fondo, non importa se il tempo è irreversibile o inutile. Finché ci sarà qualcuno che canterà le sue canzoni a squarciagola in una macchina scassata verso il mare, Rino Gaetano sarà sempre in ritardo. E sempre perfettamente puntuale.

E allora grazie, Rino, per averci insegnato che il tempo è una trappola… ma con una bella colonna sonora.

Frasi di Rino Gaetano sul tempo

  1. A mano a mano si scioglie nel pianto/ quel dolce ricordo sbiadito dal tempo” – A mano a mano
  2. Supponiamo un mattino/ tu ti alzi e ami me – Supponiamo un amore
  3. Se quest’estate andremo al mare, soli, soldi e tanto amore/ e vivremo nel terrore che ci rubino l’argenteria/ è più prosa che poesia – NunTeReggae più
  4. L’estate che veniva con le nuvole rigonfie di speranza/ nuovi amori da piazzare sotto il sole/ il sole che bruciava lunghe spiagge di silicio/ e tu crescevi, crescevi sempre più bella/ fiorivi sfiorivano le viole – Sfiorivano le viole
  5. Lasciale almeno i ricordi/ le loro mani nel chiedere e amore nel dare – Cogli la mia rosa d’amore
  6. State sereni tutto cambierà domani/ avremo tutti una casa di quattro o cinque vani/ palloncini nuovi belli e colorati/ portatemi gli stracci le carte e i vostri peccati – Michele o’ pazzo è pazzo davvero
  7. Io scriverò se vuoi perché cerco un mondo diverso,/ con stelle al neon e un poco di Universo,/ e mi sento un eroe a tempo perso – Io scriverò
  8. E sono ormai convinto da molte lune/ dell’inutilità irreversibile del tempo” – E io ci sto

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