Frasi di Roberta Bruzzone sulla violenza, ti aiutano a capire se stai vivendo già un rapporto violento senza saperlo

Criminologa, psicologa forense, volto televisivo e penna tagliente, Roberta Bruzzone non è solo una professionista della mente criminale: è anche una delle voci più lucide nel raccontare la violenza invisibile. Quella che non lascia lividi sulla pelle, ma scava dentro, togliendo autostima, libertà e identità. Con il suo stile diretto – e spesso spietatamente sincero – Roberta Bruzzone parla di relazioni tossiche, manipolazione e potere emotivo come di un campo minato in cui troppe donne camminano a occhi chiusi. Non ha paura di chiamare le cose con il loro nome: chi impone, limita, controlla o fa sentire in colpa il partner, non ama. E se qualcuno si offende per questa verità, beh, peggio per lui.

Frasi di Roberta Bruzzone sulla violenza

Quando uno pretende più diritti, è già violenza

Una delle sue frasi più note – e più rivelatrici – è:

Quando nella coppia uno pretende di avere più diritti e autonomia dell’altro, è già un chiaro segnale di una personalità distorta, che pratica violenza.”

Dietro questa frase, c’è un intero manuale di autodifesa sentimentale. Roberta Bruzzone ci spiega che la violenza non comincia con uno schiaffo, ma molto prima: quando in una coppia qualcuno si arroga il diritto di decidere per l’altro, di avere più libertà, più spazio, più voce. È lì che nasce la disuguaglianza affettiva, quella sottile forma di dominio che viene spesso confusa con “carattere forte” o “amore passionale”. In realtà, è una forma di controllo mascherata da premura.

La violenza che non si vede (ma si sente)

Roberta Bruzzone lo dice chiaramente:

Se dici di no a una richiesta del partner perché temi che il legame si interrompa, se hai accettato limitazioni nel vestire, nelle amicizie o nelle passioni, sappi che sei vittima di violenza. E forse non lo sai.”

Questo è il punto più difficile da accettare. Perché la violenza psicologica non urla, sussurra. Ti fa sentire sbagliata quando esci, in colpa se dici no, ingrata se reclami libertà. Ti convince che sei fortunata ad avere qualcuno che “ti tiene a bada”.
E così, piano piano, impari a ridurti da sola, per non farlo arrabbiare.

Roberta Bruzzone invece ribalta la prospettiva: chi ti ama non ti rimpicciolisce. Ti lascia spazio per crescere.

Il valore delle donne, oltre il “noi due”

In molti interventi pubblici, la criminologa insiste su un concetto fondamentale:

Il centro dell’identità di una donna, ancora oggi, è legato al fatto di avere una relazione.”

E qui entra in gioco la parte più scomoda (e più vera): molte donne, soprattutto giovani, confondono l’essere amate con l’essere valide. Roberta Bruzzone lo dice senza giri di parole:

Le ragazze sono portate a pensare che stare con qualcuno voglia dire essere qualcuno.”

Il problema è che questa convinzione apre la porta a relazioni pericolose, dove l’altro diventa misura e padrone del proprio valore. E allora sì, anche una carezza può diventare catena, se arriva da chi ti vuole piccola e obbediente.

Amore o potere? Come riconoscere la differenza

Fate molta attenzione al tipo di richieste che ricevete all’interno di una relazione

avverte Bruzzone. Perché dietro molte storie “romantiche” si nasconde un copione di potere: lui decide, lei accetta. Lui esce, lei “non è il caso”. Lui ha libertà, lei deve capire. E se a un certo punto ti ritrovi a chiedere il permesso di essere te stessa, forse non sei in amore, sei in prigione.

Una lezione utile, anche se fa male sentirla

La forza di Roberta Bruzzone sta nel dire ciò che tante donne evitano di ascoltare:

Quando nella coppia c’è qualcuno con una personalità distorta, non c’è amore.”

È una frase che brucia, ma serve. Perché ci ricorda che l’amore vero non ha bisogno di paura, scuse o giustificazioni. Serve per capire, con onestà, se stiamo vivendo una relazione che ci nutre o una che ci svuota. E se la seconda descrizione ti suona familiare, la Bruzzone direbbe solo una cosa: “Non chiamarlo amore. Chiamalo col suo nome: violenza.”

Frasi di Roberta Bruzzone sulla violenza

  1. Se dici di no a una richiesta che hai ricevuto dal partner perché temevi che il legame potesse in qualche modo interrompersi; se hai accettato delle limitazioni nel modo di vestire, nelle amicizie da frequentare, nelle passioni da coltivare perché temevi che laddove avesti in qualche modo i tuoi interessi, questo sarebbe stato un problema per mantenere in piedi il rapporto di coppia; se il tuo partner pensa di aver diritto a molto più spazio e autonomia nella relazione, allora sappi che sei vittima di violenza e forse non lo sai.”
  2. Quando nella coppia uno pretende di avere più diritti e autonomia dell’altro, è già un chiaro segnale di una personalità distorta, che pratica violenza.”
  3. Quando nella coppia c’è qualcuno con una personalità distorta, non c’è amore, non c’entra niente con una relazione sana.”
  4. Fate molta attenzione al tipo di richieste che ricevete all’interno di una relazione, perché purtroppo le ragazze sono molto spesso portate a pensare che stare con qualcuno voglia dire essere qualcuno.”
  5. Il centro dell’identità di una dona, ancora oggi a livello sociale, culturale e valoriale, è legato al fatto di avere una relazione.”
  6. Le ragazze hanno invece un valore a prescindere dal ragazzino o dalla ragazzina con cui interagiscono, e se non imparano a cogliere quel valore, a riconoscerlo, saranno in pericolo, perché le relazioni che si proporranno nelle loro vita saranno probabilmente ammantate di sentimento, ma in realtà sono maschere di potere.”

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