Roberta Bruzzone non è il tipo di persona che ti mette a tuo agio mentre ti dice cose importanti. Non addolcisce, non usa fiocchetti emotivi e non accompagna le verità scomode con la musica rilassante. Te le lancia addosso. E poi resta lì a guardare se hai il coraggio di raccoglierle. Quando parla di autoprotezione lo fa con lo stesso approccio: diretto, netto, a tratti spigoloso. Ma incredibilmente utile. Perché dietro quella durezza c’è un messaggio che, se preso sul serio, può cambiarti la vita.

Chi è Roberta Bruzzone
Roberta Bruzzone è una professionista che ha costruito la sua immagine pubblica senza mai cercare di piacere a tutti. Psicologa forense, criminologa investigativa, presenza fissa nei media quando si parla di violenza, manipolazione, relazioni tossiche e dinamiche di abuso. Il personaggio televisivo coincide molto con la donna: linguaggio chiaro, tono deciso, zero indulgenza verso l’autocommiserazione. E soprattutto una costante: la responsabilità individuale.
Quando parla di autoprotezione non lo fa come slogan motivazionale da tazza del mattino. Lo fa come necessità vitale. Per lei proteggersi non è diventare diffidenti, freddi o cinici. È imparare a riconoscere i segnali, a porre limiti, a smettere di concedere accesso illimitato alla propria vita emotiva a chiunque si presenti con un sorriso convincente.
Cos’è l’autoprotezione secondo Roberta Bruzzone
L’autoprotezione, nel pensiero di Roberta Bruzzone, non è un gesto isolato ma un atteggiamento continuo. È una postura mentale. È la capacità di stare vigili senza vivere in allarme. Di fidarsi senza diventare ingenui. Di amare senza annullarsi.
Lo dice chiaramente quando afferma:
“Noi abbiamo la responsabilità di proteggere noi stessi.”
Responsabilità, non possibilità. Non un optional. Non qualcosa che puoi delegare agli altri sperando che ti trattino bene. Proteggersi significa assumersi il compito, spesso scomodo, di scegliere se stessi anche quando questo comporta delusioni, rotture, solitudini temporanee.
La frase che fa male perché è vera
“Se non imparate a proteggervi e difendervi, vi aspetta una lunga vita di sofferenze, di umiliazioni, di vessazioni e di menzogne.”
È una frase che non consola. Non incoraggia. Non accarezza. Ma ha il pregio di essere onesta. Roberta Bruzzone non sta minacciando nessuno. Sta descrivendo uno scenario che conosce bene, perché lo ha visto ripetersi innumerevoli volte. Persone che non si proteggono finiscono spesso intrappolate in relazioni sbagliate, contesti tossici, dinamiche di potere sbilanciate. Non perché siano deboli, ma perché sono state educate a pensare che dire di no sia sbagliato, che mettere confini sia egoismo, che difendersi significhi essere cattive persone. Il punto è che la mancata autoprotezione non viene mai gratis. Il conto arriva sempre. E di solito è salato.
Relazioni tossiche e identità smarrite
Quando Roberta Bruzzone dice: “Proteggetevi dalle relazioni tossiche, non perdete di vista chi siete e quanto valete”, non sta parlando solo di partner violenti o manipolatori evidenti. Sta parlando anche di quelle relazioni apparentemente normali che, a forza di piccole svalutazioni quotidiane, ti fanno dimenticare chi eri prima.
Autoproteggersi, in questo senso, significa mantenere il contatto con la propria identità. Ricordarsi quanto si vale anche quando qualcuno cerca di convincerti del contrario. Significa non accettare come normale ciò che ti fa stare male solo perché ti hanno detto che “sei troppo sensibile”.
La persona più importante della tua vita
Una delle frasi più potenti di Roberta Bruzzone è questa:
“La persona più importante della nostra vita, fermo restando che ce ne sono altre sicuramente importanti, è quella che vedete tutte le mattine allo specchio quando vi lavate i denti.”
È una frase semplice, quasi banale. Ed è proprio per questo che colpisce. Diventare la persona più importante della propria vita non significa mettere gli altri da parte. Significa smettere di mettersi sempre all’ultimo posto. Significa riconoscere che senza autoprotezione non c’è equilibrio, non c’è amore sano, non c’è rispetto. Roberta Bruzzone ci ricorda che se non ci difendiamo noi, difficilmente lo faranno gli altri. E che volersi bene non è un atto romantico, ma una competenza da imparare.
Perché ci serve il messaggio di Roberta Bruzzone
In un’epoca che esalta la disponibilità totale, la comprensione infinita e il sacrificio personale come virtù supreme, parlare di autoprotezione suona quasi rivoluzionario. Roberta Bruzzone, con il suo stile diretto e poco accomodante, ci costringe a guardare una verità scomoda: nessuno verrà a salvarci se continuiamo a ignorare i nostri limiti.
Il suo invito è chiaro. Proteggersi non è chiudersi. È scegliere. È diventare adulti emotivamente. È decidere che la nostra dignità non è negoziabile. E forse, sì, è anche il primo passo per diventare davvero la persona più importante della nostra vita.
Frasi di Roberta Bruzzone sull’autoprotezione
- “Noi abbiamo la responsabilità di proteggere noi stessi.”
- “La persona più importante della nostra vita, fermo restando che ce ne sono altre sicuramente importanti, è quella che vedete tutte le mattine allo specchio quando vi lavate i denti.”
- “Se non imparate a proteggervi e difendervi, vi aspetta una lunga vita di sofferenze, di umiliazioni, di vessazioni e di menzogne.”
- “Proteggetevi dalle relazioni tossiche, non perdete di vista chi siete e quanto valete.”
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