Se il mondo della filosofia ti sembra spesso noioso e pieno di parole complicate, rilassati: oggi parliamo di Arthur Schopenhauer, il filosofo tedesco che amava guardare la vita con gli occhi della malinconia… e ci dava anche qualche consiglio per non rimanerne schiacciati. Sì, perché la malinconia per lui non era solo tristezza: era uno specchio della vita, della nostra interiorità e, credeteci, anche un’occasione per capirci meglio.

Chi era Schopenhauer: l’uomo dietro la filosofia
Schopenhauer era un tipo tosto. Nacque nel 1788 a Danzica, visse in Germania e amava stare per conto suo, leggere, pensare e osservare il mondo con un po’ di sarcasmo. Non amava l’ottimismo a buon mercato e pensava che la vita, in fondo, fosse un po’ una faticaccia piena di desideri frustrati e sogni infranti. Ma non era depressivo: era realista, e la sua arma segreta era la filosofia. Guardare in faccia la realtà, anche quando fa male, era per lui il primo passo per vivere meglio.
Malinconia secondo Schopenhauer: un sentimento da capire
Per Schopenhauer la malinconia non è solo tristezza. È quella sensazione di vuoto, di nostalgia, di “qualcosa mi manca”, che nasce quando pensiamo a ciò che abbiamo perso, a ciò che desideriamo ma non possiamo avere, o a quanto sia effimera la felicità. Ne parla in molte sue opere, in particolare Il mondo come volontà e rappresentazione, dove esplora il dolore, il desiderio e il senso della vita.
Diceva spesso che la malinconia è inevitabile: fa parte di chi siamo, dei nostri legami e delle nostre passioni. Ma attenzione: non è un invito a crogiolarsi nel dolore. Anzi, la malinconia può diventare una guida, un modo per capire chi siamo e cosa ci rende davvero vivi.
“Ogni cambiamento, anche agognatissimo, ha le sue malinconie…”
Una delle sue frasi più celebri recita:
“Ogni cambiamento, anche agognatissimo, ha le sue malinconie, perché quel che si lascia è una parte di noi: bisogna morire a una vita per entrare in un’altra.”
Tradotto dal filosofo alla lingua di tutti i giorni: cambiare fa paura, anche se il cambiamento lo desideriamo da tempo. Perché quando lasciamo qualcosa alle spalle – un lavoro, una relazione, un’abitudine – stiamo lasciando una parte di noi stessi. E quella sensazione di vuoto, di malinconia, è normale.
Ma ecco la parte interessante: Schopenhauer ci dice che accettare questa malinconia è il segreto per andare avanti. Se riusciamo a fare pace con ciò che abbiamo perso o lasciato, possiamo davvero aprirci a nuove esperienze, a una nuova vita, a nuovi sorrisi… e magari anche a nuove risate, senza sentirci in colpa per aver lasciato il passato alle spalle.
Perché ci serve ancora oggi
In un mondo che corre veloce e ci bombarda di messaggi “sii felice subito!”, le parole di Schopenhauer sono un promemoria prezioso: la malinconia è normale, il cambiamento fa paura, e la tristezza non è un nemico. Accettarla ci rende più forti, più consapevoli e più pronti a vivere davvero.
Insomma, se ti senti giù perché hai lasciato qualcosa alle spalle, pensa a Schopenhauer: stai solo facendo quello che tutti dobbiamo fare per andare avanti… morire un po’ alla vecchia vita e rinascere in una nuova. E magari, con un sorriso amaro ma sincero, goderti il viaggio.
12 frasi di Schopenhauer sulla malinconia
- “La vita è essenzialmente dolore, e il desiderio incessante lo moltiplica.”
- “Chi conosce la solitudine non ha paura della malinconia.”
- “La tristezza è inevitabile per chi osserva il mondo senza illusioni.”
- “La malinconia è un piacere sottilmente doloroso, perché ci fa contemplare ciò che non possiamo avere.”
- “Il dolore fisico è sopportabile; il dolore dell’anima è inaffrontabile.”
- “Chi vive solo nella contemplazione della vita, sperimenta spesso la malinconia come compagna.”
- “La noia e la malinconia sono sorelle: entrambe nascono dalla mancanza di scopo.”
- “La malinconia è più profonda quando si ama ciò che non può essere posseduto.”
- “Chi non ha mai conosciuto la sofferenza interiore non conosce nemmeno la propria anima.”
- “Gli uomini felici non conoscono la vera malinconia: solo chi soffre può contemplarla.”
- “La riflessione sulla caducità di ogni gioia porta inevitabilmente a momenti di malinconia.”
- “Il silenzio della mente malinconica è più eloquente di mille parole.”
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