Frasi di Sigmund Freud sui ricordi, capirai perché a volte credi di ricordare cose che in realtà non sono mai esistite

Sigmund Freud: l’uomo che ha messo un divano in uno studio medico e ha chiesto alla gente di parlare di sé, dei sogni, dell’infanzia e, ovviamente, dei ricordi. Ma attenzione: per Freud la memoria non è mica un archivio perfetto. È più simile a un armadio disordinato, dove a volte trovi un vecchio maglione e pensi: “Oh, guarda, che bel ricordo!”, salvo poi scoprire che quel maglione non è tuo e il ricordo nemmeno.

frasi di Sigmund Freud sui ricordi
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Sigmund Freud: l’uomo dietro la barba e il lettino

Sigmund Freud nasce a Freiberg nel 1856, ma sarà a Vienna che metterà radici e seminerà il seme della psicoanalisi, rivoluzionando per sempre il modo in cui pensiamo alla mente. Era un medico, uno studioso, ma soprattutto un curioso dell’animo umano. Mentre gli altri colleghi si fermavano alla febbre e al mal di pancia, lui voleva capire perché certe persone avevano dolori senza cause fisiche o si comportavano in modo apparentemente inspiegabile.

E lì entrano in scena loro: i ricordi, o meglio, i ricordi rimossi. Freud era convinto che molti dei nostri problemi derivano da eventi del passato che abbiamo messo sotto il tappeto della coscienza, ma che continuano a farci inciampare.

Cosa sono i ricordi, secondo Freud?

Per Freud, i ricordi non sono dei file salvati sul desktop della mente. Sono costruzioni, spesso influenzate dai nostri desideri, dalle paure e, ovviamente, dall’inconscio. Alcuni ricordi sono reali, altri sono modificati, altri ancora sono completamente inventati… e noi ci crediamo con una fede degna del miglior romanzo fantasy.

Un concetto chiave che Freud ha introdotto è quello di “rimozione”: un meccanismo di difesa attraverso cui la mente espelle dalla coscienza i ricordi troppo dolorosi o imbarazzanti. Ma attenzione, rimossi non vuol dire spariti. Sono lì, nell’inconscio, a fare danni, e prima o poi, boom: sogni strani, ansie, tic nervosi o improvvise esplosioni di rabbia.

Quando i ricordi mentono: la memoria come regista creativa

Freud parlò di “falsi ricordi” (oggi diremmo “memorie distorte”) in vari suoi scritti, come nel caso celebre del cosiddetto ricordo copertura: un ricordo apparentemente innocuo che in realtà serve a mascherare qualcosa di traumatico o scomodo.

Per esempio, potresti ricordare benissimo il giorno in cui hai perso il tuo peluche preferito, ma in realtà stai rimuovendo un altro evento accaduto quel giorno, magari ben più emotivamente impattante.

Secondo Freud, la mente umana tende a riempire i buchi della memoria con elementi inventati, ma coerenti. Come se il cervello dicesse: “Non mi ricordo esattamente com’è andata, ma ti racconto una storia che ha senso.” E noi ci caschiamo.

Vivere bene con i ricordi: i consigli freudiani

Freud, da buon psicoanalista, non dava consigli semplici tipo Pensa positivo! o Lascia andare il passato!. No, lui ti avrebbe detto piuttosto: “Affronta ciò che hai rimosso. Parla. Scava. Non avere paura dei tuoi ricordi, anche se fanno male.”

Solo riconoscendo la verità, anche scomoda, possiamo liberarci dal potere che quei ricordi esercitano su di noi. È un po’ come togliere le ragnatele da una stanza: non è divertente, ma ti permette di vedere meglio.

Freud oggi: ancora attuale, ancora scomodo

Oggi Freud viene citato, discusso, criticato, ma mai ignorato. E anche se alcune sue teorie sono state superate, l’idea che i nostri ricordi non siano sempre affidabili è oggi confermata anche dalle neuroscienze. In fondo, Freud ci ha lasciato un’eredità importante: la consapevolezza che per capire chi siamo, dobbiamo osare guardare dentro di noi, anche se fa paura, anche se non tutto torna.

E se un giorno ti capita di ricordare qualcosa che forse non è mai successo… non preoccuparti: probabilmente stai solo scrivendo un altro capitolo del romanzo che il tuo inconscio sta sceneggiando da anni.

Frasi di Sigmund Freud sui ricordi

  1. I ricordi che non abbiamo mai avuto sono spesso quelli che ci influenzano di più.”
  2. Il rimosso non è mai veramente dimenticato, ma continua ad agire nell’inconscio.”
  3. I ricordi d’infanzia sono spesso ricordi di copertura che nascondono eventi più significativi.”
  4. Nulla di ciò che è stato formato psichicamente può mai perire.”
  5. I ricordi traumatici si comportano come corpi estranei che continuano ad agire molto tempo dopo la loro penetrazione.”
  6. La memoria è il terreno su cui si fonda la personalità.”
  7. I ricordi sono sempre modificati dal presente che li richiama.”
  8. Il bambino che è in noi non muore mai; i suoi ricordi continuano a vivere nell’adulto.”
  9. I ricordi inconsci sono più potenti di quelli consci.”
  10. La rimozione è il processo attraverso cui i ricordi dolorosi vengono allontanati dalla coscienza.”
  11. I ricordi di schermo servono a proteggere la psiche da contenuti troppo disturbanti.”
  12. Ogni ricordo è una ricostruzione del passato influenzata dal presente.”
  13. I sintomi nevrotici sono ricordi trasformati.”
  14. Il transfert è il ponte tra il ricordo rimosso e la coscienza.”
  15. I ricordi infantili sono i mattoni fondamentali della personalità adulta.”
  16. Ciò che non può essere ricordato viene agito.”
  17. I sogni sono la via regia per accedere ai ricordi inconsci.”
  18. La psicoanalisi è l’arte di trasformare i ricordi patogeni in ricordi innocui.”

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